Questa si è classificata al primo posto, nella categoria "Foodblogger", al concorso “Cuore d’inverno”,
organizzato da Il Mangiarbene
Sono ritornato alla cottura delle uova a bassa temperatura, cosa resa possibile da meraviglioso regalo che Babbo Natale mi ha fatto trovare sotto l'albero.
Questa volta l’uovo l’ho accompagnato con una fonduta di
Asiago DOP - mi sono proprio innamorato di questo meraviglioso formaggio - e
con il carciofo romanesco, del quale ho usato solamente le foglie, rendendole
croccanti, e con le quali ho anche realizzato il fiore che contiene l’uovo.
L’uovo, come nella ricetta precedente, l’ho cotto a 64° per cinquanta minuti.
In teoria potete realizzare la ricetta anche senza un
sistema per la bassa temperatura, mettendo una pentola capiente piena d'acqua
in forno, portandola alla temperatura voluta - qui un termometro preciso è
d'obbligo - e poi immergerci le uova, meglio se mettendo all'interno della
pentola una sorta di supporto, che faccia in modo che le uova non tocchino il
fondo della pentola. La temperatura non sarà precisa come in un sistema specifico,
ma vedrete che l'inerzia termica dell'acqua compenserà le oscillazioni di
temperatura del forno.
Ingredienti (per un uovo)
- Un uovo freschissimo
- Un carciofo romanesco
- Trenta grammi di Asiago DOP
- Qualche cucchiaio di panna fresca (vedi dopo)
- Qualche filo di erba cipollina
- Olio extravergine di oliva
- Olio per friggere (oliva o arachide)
- Sale nero di Cipro
- Pepe bianco
Come già detto nella premessa, la cottura delle uova l'ho
fatta alla temperatura di 64° per cinquanta minuti, per cui portate l’acqua a
tale temperatura e poi immergeteci le uova.
Mentre le uova si cuociono dedicatevi alla fonduta,
tagliando l'Asiago in piccoli pezzi - meglio ancora se lo grattugiate con una
grattugia adatta - e mettendolo in un pentolino, meglio se anti-aderente, insieme
ad un paio di cucchiai di panna fresca.
Portate sul fuoco, a fiamma bassissima, e fate sciogliere
il formaggio, senza girarlo, almeno all’inizio. Mi raccomando, la temperatura
non deve mai raggiungere il punto di ebollizione, cosa che comporterebbe la
separazione della parta grassa del formaggio e la conseguente formazione dei
grumi.
Quando il formaggio sarà completamente sciolto, date una
mescolata, meglio se usando una piccola frusta, e valutate la densità della
fonduta, considerando che la dovrete far colare sull’uovo, per cui questa dovrà
essere abbastanza fluida. Direi che dovrete avere occhio, visto che non credo
esista la formula chimica della fonduta.
Quando siete soddisfatti spegnete il fuoco, date una
macinata di pepe bianco, un'ultima mescolata e tenete al calduccio, con il
coperchio.
Tornate alle uova e, quando mancano circa quindici
minuti, preparate i carciofi, pulendoli
come da disciplinare, e poi ricavandone solo le foglie, cose che potrete
fare, sia staccandole una ad una, oppure, se avete fretta, facendo un bel
taglio alla loro attaccatura, in modo da separarle tutte in un colpo solo.
Nel caso, per motivi che a me sfuggono, voleste preparare
le foglie in anticipo, mettetele a bagno in acqua acidulata con succo di limone
per evitare che anneriscano, ricordandovi di asciugarle con cura prima di
friggerle, altrimenti il contatto dell'acqua con l'olio bollente creerà effetti
pirotecnici poco piacevoli.
Prendete una padella abbastanza ampia da contenere con
comodo le foglie, metteteci abbondante olio per friggere - ricordatevi,
comunque, che le foglie galleggiano, per cui olio abbondante, si, ma senza
esagerare - e portatelo alla temperatura
di 160° (assumerò che il termometro ve lo siate oramai comprato).
Quando l'olio è a temperatura, tuffateci le foglie -
regolatevi sulla quantità di foglie da friggere insieme - e fatele andare
allegramente fino a quando non si saranno colorite e saranno divenute
croccanti, cosa che dovrebbe richiedere dai tre ai cinque minuti.
Man mano che le foglie sono pronte, travasatele con un
mestolo bucato su di un piatto, dove avrete messo qualche foglio di carta da
cucina o per frittura, e poi salatele leggermente in superficie.
Usando le foglie preparate i fiori, all'interno dei quali deporrete le uova, cosa non
semplicissima per la naturale tendenza delle foglie a cadere. Con un minimo di
pazienza, tuttavia, la cosa si può fare, cercando di disporre le foglie in modo
che ognuna poggi sulla precedente, un po' come quando si fa un castello di
carte.
Nel caso sia necessario, riscaldate delicatamente la
fonduta, sempre ricordandosi della temperatura, che non deve mai raggiungere
l'ebollizione.
Tornate nuovamente alle uova, che dovrebbero essere
pronte, quindi toglietele dall'acqua e, con molta delicatezza, rompetele
direttamente all'interno del corrispondente fiore.
Versate su ogni uovo la fonduta - un paio di cucchiai
dovrebbero bastare - poi distribuite un po' di sale nero di Cipro, che donerà
un bel colore al tutto, una leggera macinata di pepe bianco e, per finire, un
pizzico di erba cipollina, che avrete prima tagliato in piccoli pezzi usando il
coltello.
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