Benché mi piaccia, ammetto di cucinare il polpo piuttosto
raramente, senza un motivo particolare, peraltro, per cui ogni tanto mi impegno
e provo a usarlo per qualche esperimento.
Questa volta ne ho fatto una doppia cottura: la prima
sottovuoto, a bassa temperatura - 82° per sei ore - dato che volevo provare
questa tecnica anche sul polpo, che per la sua struttura e consistenza non è
che sia proprio adatto; la seconda sulla piastra, molto calda, in modo da bruciarne l’esterno e dargli quel
retrogusto particolare, che spero aggiunga qualcosa a quello che deriva dalla
sua classica bollitura.
Il vantaggio della cottura sottovuoto, che bilancia il
maggior tempo di cottura e la necessità di avere l’attrezzatura adatta, è che,
non aggiungendo liquidi, quello rilasciato dal polpo sarà molto concentrato, cosa necessaria per la
successiva preparazione di una dei due tipi di maionese.
Come aromi di cottura del polpo, ho aggiunto solamente un
poco di scorza di limone e qualche rametto di timo fresco.
La prima maionese, quindi, l’ho preparata con il liquido
rilasciato in cottura dal polpo, procedendo come per la maionese tradizionale,
dato che la maionese, lo ricordo, è un'emulsione stabile di proteine e grassi,
per cui si può usare, al posto delle uova, qualsiasi liquido che abbia un contenuto significativo di proteine, come
appunto quello rilasciato dall’amico cefalopode.
La seconda maionese è invece più tradizionale, preparata
solamente con l’albume dell’uovo e il succo estratto dalle more, per un gusto
particolare, leggermente dolce.
Per quanto riguarda l’attrezzatura necessaria, vi servirà
ovviamente quella per la cottura a bassa temperatura - io ho utilizzato quella
che mi regalai anni fa, ma oramai si trovano
molte alternative - e vi sarà di aiuto anche un estrattore, in modo da ricavare il succo delle more in modo non
traumatico.
Concludo dicendovi che del polpo ho usato solo i
tentacoli, più che altro per un vezzo estetico, per cui con le parti rimanenti
- corpo e testa - potrete farci altro, come ad esempio una sorta di ragù per
condirci la pasta, che poi è esattamente ciò che ho fatto io.
Ingredienti (per 4 persone)
Per il polpo
- Un polpo verace di circa otto etti
- Due cucchiai di olio extravergine d'oliva
- Un limone
- Qualche rametto di timo fresco
- Sale marino
Per la maionese di polpo
- Cinquanta grammi del liquido rilasciato in cottura dal polpo
- 200 ml di olio di semi di arachidi (vedi dopo)
- Sale marino
Per la maionese alle more
- L’albume di un uovo
- 200 ml di olio di semi di arachidi (vedi dopo)
- Una quindicina di more (incluse quelle per la guarnizione)
- Un cucchiaino di succo di limone
- Sale marino fino
Partite ovviamente con il polpo, pulendolo e ricavando da
questo i tentacoli, cosa che farete usando un coltello ben affilato, data la
sua particolare consistenza, che rende il taglio non proprio agevole.
Mettete i tentacoli nel sacchetto per il sottovuoto,
verificando ovviamente che questi siano resistenti al calore, arrotolandoli su sé stessi come fossero
delle spirali, se volete che questi abbiano, a fine cottura, la classica forma
arricciata - cosa che io mi sono dimenticato di fare, come potete vedere dalla
foto - forma che non potrà realizzarsi naturalmente, come avviene nella cottura
in pentola, dato che il sacchetto impedirà loro di muoversi.
Ricavate la scorza del limone, usando un coltellino o un
pela verdure, al solito prendendo solo la parte gialla, e mettetela nel
sacchetto, distribuendola in modo che non risulti ammassata, facendo poi la
stessa cosa con il timo fresco, ottenendo qualcosa di simile a ciò che è
mostrato nella foto seguente.
Non aggiungete il sale, cosa che farete durante la
seconda cottura del polpo, quindi fate il sottovuoto, seguendo le istruzioni
della vostra macchina.
Portate l’acqua di cottura alla temperatura di 82°,
quindi immergeteci il sacchetto e fate cuocere per le sei ore indicate.
Nell’attesa, preparate la prima maionese, ricavando per
prima cosa il succo delle more - tenetene otto da parte per la guarnizione dei
piatti - usando l’estrattore o, se non lo avete, schiacciandole in un colino a
maglie fitte, in modo da far colare il succo e trattenere i piccoli semini.
Mettete il succo nel bicchiere del frullatore
a immersione, che vi sarà indispensabile se volete prepararla con il metodo
rapido, quindi aggiungete l’albume
dell’uovo, l’olio di semi di arachide, il succo di limone e un pizzico di sale.
Immergete il frullatore a immersione nel bicchiere,
quindi avviatelo alla massima velocità - qui serve un minimo di perizia - tenendolo
fermo fino a quando, dalla base delle lame, non vedrete uscire una sorta di filamenti, che altro non sono che
l’effetto dell’emulsione dell’albume con l’olio.
A questo punto cominciate a sollevare lentamente il
frullatore e vedrete che l’emulsione lo seguirà
verso l’alto. Mentre sollevate il frullatore, fate dei leggeri movimenti
oscillatori, facendo salire il frullatore, abbassandolo per non più di un
centimetro, per poi riprendere la salita.
Se siete stati bravi, quando arriverete alla sommità del
composto in lavorazione, vedrete che la maionese sarà pronta. Più facile a
farsi che a spiegarlo, direi. Nel caso così non fosse, potete naturalmente
lavorarla ancora, sempre con movimenti oscillatori verticali del frullatore.
Quando la
maionese è pronta, e se lo avete, mettetela in
un biberon
da cucina, in modo che sia più facile dosarla nei piatti, mettendo poi
il tutto in frigorifero.
Dedicatevi ad altro e, quando sono trascorse le sei ore,
estraete il sacchetto con il polpo dall’acqua e immergetelo in acqua
ghiacciata, fino a quando non si sarà completamente freddato - tale operazione
serve a ridurre il rischio di proliferazione batterica, più alto se lasciaste
il polpo freddarsi in modo graduale - cosa che potrete anche fare usando un
abbattitore, nel caso lo aveste.
Quando il polpo è freddo, tagliate un angolo del
sacchetto e raccogliete in una ciotola il liquido rilasciato durante la
cottura, pesandolo poi alla quantità indicata e mettendolo, ancora una volta,
nel bicchiere del frullatore a immersione.
Aggiungete l’olio di semi di arachide e un pizzico di
sale - qui il succo limone non serve - procedendo poi nello stesso modo della
maionese alle more e, ancora una volta, mettete poi la maionese di polpo in un
altro biberon
da cucina.
Come potete vedere dalla foto, io ho deciso di mantenere
la maionese di polpo abbastanza fluida, dato che volevo che le due maionesi
potessero distinguersi anche per la forma
assunta nei piatti. Voi, naturalmente, potete decidere diversamente.
Procedete ora con la seconda cottura del polpo, prendendo
una padella o una bistecchiera, meglio se anti-aderente, mettendoci due
cucchiai di olio extravergine e portandola sul fuoco, a fiamma media.
Quando l'olio è ben caldo, quasi bollente, unite i
tentacoli del polpo, facendoli rosolare e girandoli in modo che possano sentire
il calore in modo uniforme. Il tutto dovrebbe durare non più di cinque minuti,
giusto il tempo affinché il polpo possa bruciarsi
leggermente.
Bene, tutto è pronto e potete procedere con
l'impiattamento, mettendo i tentacoli sui rispetti piatti - due a testa, visto
che un polpo ne ha otto - e disponendo poi vicino a essi le due maionesi, nella
configurazione che più vi aggrada, senza però esagerare nelle quantità, dato
che queste sono solo di accompagnamento.
la cottura a bt regalerà sicuramente uno scrigno di sapori...una marcia in più...assolutamente da provare!
RispondiElimina.. una domanda, trascorse le 6 ore di cottura del polpo, occorre farlo freddare a temperatura ambiente come si fa di solito in pentola, o gli si abbassa la temperatura in acqua e ghiaccio? grazie
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