Ci sarà un motivo se ci sta quel "so" davanti a
friggere o no ? Così come il ragù non deve bollire, ma sobbollire, anche il
soffritto non deve friggere ma soffriggere. Se sbagliate il soffritto, siete
fritti.
Deve essere "sul punto di", ma non arrivarci mai. Praticamente
un'estasi continua senza il suo climax. Già questo vi dovrebbe aver fatto
venire voglia, del soffritto, ovviamente.
Quindi niente fretta. I preliminari sono importanti. Bando
alla frenesia e, piuttosto, (so)state (so)rnioni (so)rridendo (so)avemente (so)gnando
(so)ffritti (so)stanziosi.
Bene, si parte, ma
con una premessa: non solo non è vero che, parafrasando, "un bel soffritto non fu mai scritto" ma, al contrario,
direi piuttosto che di modi di prepararlo se ne leggono molti, che vanno dal "soffriggete le verdure", fino
ad esecuzioni al cui confronto il terzo concerto per pianoforte e
orchestra di Rachmaninov è un motivetto da fischiettare.
Allora, come visto nelle lezioni precedenti ("Quali lezioni ?", direte voi.
"Boh", dirò io, "ma ho sempre sognato di dire
così"), il soffritto è la base di tantissimi piatti, per cui non c'è
modo di scamparlo e, prima o poi, vi dovrete confrontare con lui. Fate però attenzione,
ricordandovi che anche Nietzsche ci mette in guardia: "se guardi troppo a lungo nel
soffritto, prima o poi il soffritto guarderà dentro di te"...oddio,
era proprio così ?
Gli ingredienti, insomma ! Allora, messe da parti interpretazioni
troppo spregiudicate, il soffritto vuole:
- Una carota
- Una costa di sedano
- Una cipolla non troppo grande
- Olio extra-vergine di oliva
In alcuni casi, dipende dalla ricetta della quale il
soffritto è base, potete aggiungere uno spicchio d'aglio.
Passiamo ora al taglio delle verdure che, a dispetto
dalla presunta semplicità dell'operazione, segue due filosofia di vita opposte:
il taglio dell'ingegnere e quello dell'architetto.
Nel primo caso, le verdure vanno tagliate in modo quasi
maniacale, procedendo per riduzioni successive fino ad ottenere dei
microcubetti di 2/3 millimetri di lato, come se doveste intagliare un diamante
grezzo. E' lecita la domanda se, in questo caso, sia preferibile usare una
fresa a controllo numerico invece che un misero coltello.
Il secondo approccio, invece, prevede di tagliare
grossolanamente le verdure e poi, usando un coltello adatto, tritarle grossolanamente,
senza curarsi troppo delle differenze nelle dimensioni dei singoli pezzetti.
Se vi sovviene il sospetto che io preferisca il secondo
approccio, siete nel giusto...
In ogni caso, mai e poi mai, usare il mixer, che spappola le
verdure, ne fa uscire i succhi e vanifica la preparazione. Se proprio non
volete perdere tempo con le vostre manine, allora è meglio prendere le verdure
da soffritto surgelate.
Bene, dopo l'ardua operazione della tagliatura, passiamo
alla soffrittura e, manco a dirlo, anche qui ci imbattiamo in correnti di
pensiero, che in alcuni casi sfociano nel fanatismo gastronomico.
Se da un lato è vero che le verdure hanno tempi di cottura
differenti, è anche vero che non parliamo di differenze tra nano secondi ed ere
geologiche, per cui il vezzo, che qualcuno mostra, di cuocere le verdure separatamente
mi pare francamente eccessivo.
Personalmente seguo il principio di Occam e tifo per la
semplicità, per cui mettete le verdure in una casseruola con il fondo spesso
(la bontà della casseruola è fondamentale, altrimenti il calore si distribuisce
male e, di conseguenza, la cottura non sarà uniforme), aggiungete 5 o 6
cucchiai di olio extra-vergine di oliva e portate sul fuoco a fiamma
medio-bassa (noto, per dovere di cronaca, che qualcuno suggerisce di aggiungere
mezzo-bicchiere d'acqua, cosa che a me non piace, visto che voglio un soffritto
e non una minestrina di verdure).
Mettere le verdure a freddo aiuta il diffondersi dei sapori
ed evita l'effetto "sigillatura" che si avrebbe mettendo il trito
nell'olio caldo.
Non usate il coperchio, altrimenti le verdure si
"stufano" (non nel senso che escono dalla casseruola e se ne vanno
per i fatti loro, ma nel senso di ottenere un soffritto "umido") e
fate attenzione a che le verdure siano distribuite su tutto il fondo della
casseruola (non ci devono essere "montagnole", cosa che implica che
la dimensione della casseruola deve essere tale da ospitare le verdure su di un
unico strato).
Se la quantità di olio è giusta e le verdure sono ben
disposte sul fondo, allora vedrete che non servirà nemmeno girare e le verdure
soffriggeranno in piena autonomia. Da parte vostra servirà solo un occhio
attento affinché le verdure non si coloriscano troppo. L'unica cosa alla quale
prestare attenzione è far si che le verdure siano distribuite sul fondo, lasciando
un mezzo centimetro dal bordo della casseruola. Per una qualche congiunzione
astrale-termodinamica, infatti, è proprio in corrispondenza della curvatura dei
bordi della casseruola che le verdure tendono a bruciarsi.
Ci vorranno 10/15 minuti per completare la soffrittura e,
alla fine, il colore delle verdure dovrà essere molto più tenue, quasi tendente
ad un colore unico, dorato.
Ce l'abbiamo fatta ! Una pagina e mezzo per cuocere una
manciata di verdura ma, comunque, ce l'abbiamo fatta !
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