Stanchi della solita frase del fruttivendolo "le do un po' di odori ?", che quasi sempre si traduce in un mesto mazzetto di prezzemolo e qualche rametto smunto di basilico ?
Rattristiti dalle vaschette degli odori nel banco verdure dei supermercati, spesso già in via di saponificazione e, comunque, vendute a prezzi fuori da ogni ragionevolezza ?
Avete preso gli odori freschi ma poi ve li siete dimenticati nel cassetto delle verdure del frigo e, quando li andate a riprendere, trovate qualcosa che assomiglia ai resti di Tutankhamon ?
Il vostro armadietto preferito della vostra amata cucina trabocca di barattolini di spezie secche, oramai scadute da millenni e prive di qualsiasi residuo di odore ?
Bene, allora è arrivato il momento di cambiare arredamento al vostro balcone o balconcino, salutando con qualche lacrimuccia i tristi gerani, le pallide rose e, in genere, tutti quegli inutili fiorellini, e dare inizio alla vostra meravigliosa avventura da "lupetto dell'orto".
Eh si, nulla di più gratificante di avere una tenera famigliola di odori, quelli veri, quelli freschi, che giorno dopo giorno crescono in salute, concedendosi a voi in ogni momento di bisogno, senza avere quella altezzosità tipica dei fiori, che vogliono solo cure e nulla danno in cambio, se non un inutile odore che, oramai, si confonde e si spegne nella puzza dell'atmosfera cittadina.
Allora, forza, mettete il vostro vestitino simil-gentiluomo-della-campagna-inglese e uscite per i vostri acquisti, con la stessa trepidazione di un bambino che, il giorno di Natale, apre la porta del salotto per sbirciare i regali sotto l'albero.
Avete due alternative: la prima è il chioschetto dei fiori che sicuramente avrete vicino casa, che quasi sicuramente avrà un piccolo settore dedicato alle piantine di odori; la seconda è il vivaio, più professionale, con prezzi più bassi, in genere con una scelta più ampia, ma sicuramente lontanuccio da casa.
In teoria, se proprio volete saltare il corso introduttivo e passare direttamente al diploma di specializzazione, potete anche comprare i semini, piantarli, accudirli, coccolarli ed assistere alla miracolo della vita che nasce. Ma, emozioni a parte, dovrete innanzitutto avere pazienza, visto che la vita nascerà pure, ma lo farà piano piano, e poi mettete in conto che ogni semino vuole la sua stagione per essere piantato, per cui, insomma, è tutto un po' più complicato. Certo, scegliendo i semini, generalmente avete il massimo della varietà possibile.
Io, comunque, sono un fan delle piantine.
Allora, vi siete decisi ma non sapete cosa comprare ? Bene, per prima cosa valutate quanto spazio avete all'esterno, considerando che gli odori non li dovete piantare ammassati tra loro (sto dando per scontato, naturalmente, che le piantine che comprate poi le travaserete in vasi più grandi), per cui, in un vaso rettangolare e non troppo piccolo, al massimo due piantine diverse. La cosa migliore, tuttavia, è una piantina per vaso, che quindi sceglierete di forma tonda o quadrata.
Senza l'ardire di fare un vero e proprio business plan da imprenditore degli odori, e dopo aver stimato il numero di piantine che vi potete permettere, il mio consiglio è di scegliere quegli odori che più di altri è difficile trovare dal fruttivendolo o al supermercato. Se poi avete spazio per tutti gli odori del mondo, tanto meglio.
Nel mio caso, avendo la fortuna di disporre di bello spazio nel balconcino della cucina (così gli odori sono anche a portata di mano), scelgo normalmente:
- Origano (quasi introvabile nei negozi)
- Timo (ogni tanto si trova, soprattutto nei supermercati)
- Maggiorana (come il timo, ma ancora più raramente)
- Mentuccia (in genere la si trova solo nel periodo dei carciofi)
- Erba cipolina (rarissima, manco fosse un tartufo)
- Salvia (si trova facilmente al supermercato)
- Rosmarino (ve lo tirano dietro)
- Basilico (ve lo tirano dietro)
- Prezzemolo (ve lo tirano dietro)
Bene, tornati a casa con il vostro prezioso tesoro, procedete all'invasamento (mi prendo l'ardire di assumere che avrete comprato anche la terra ed i vasi), lordando tutto il balcone, ma alla fine fieri e soddisfatti della vostra opera.
Ricordatevi che gli odori, con poche distinzioni, vogliono un bel sole diretto, almeno per tutta la mattina o il pomeriggio e, fortuna per loro e per voi, sono anche tolleranti a qualche dimenticanza nell'abbeveramento, per cui se un giorno vi scordate di innaffiarli e, tornando a casa, trovate ad esempio il basilico mogio mogio, vedrete che con un po' d'acqua recupererà rapidamente il tono e non vi serberà rancore.
Ora, in giro leggerete molti consigli su come assistere le vostre piantine, alcuni dei quali nella direzione di riservarle così tante cure da spingervi a chiedere qualche sorta di sussidio statale: mix di terra e concime da far invidia ai migliori paté, cappottini di inverno e maniche corte d'estate, sfoltitura dei rami con perizia pari a quella dei fratelli Bundi, già due volte campioni del mondo.
No, grazie. Confesso, invece, che io, a parte l'innaffiatura, le lascio bellamente al loro destino e loro mi hanno sempre ripagato. Ho una piantina di mentuccia che oramai è alla soglia del quarto anno ed ha superato indenne tutte le stagioni, da sola e senza alcun aiuto (compresa la nevicata romana di quest'anno).
Io non le concimo mai e, solo quando serve e quando mi ricordo, do una spuntatina a quei rami che si allungano troppo o che non fanno oramai più foglioline. Per il resto se la cavano da sole. Viva la selezione naturale di Darwin ed il metodo Montessori, con il suo slogan indelicatamente parafrasato: "aiuta le piantine ad aiutarsi da sole" !
E se qualche piantina ci lascia, trapassa, viene a mancare, si spegne...insomma, se crepa ? Beh, nulla, un saluto, un riconoscimento per la sua abnegazione, una lacrimuccia, una degna sepoltura e via con una nuova piantina.
Siete arrivati in fondo ? Siete sporchi di terra dalla testa ai piedi ? Bene, complimenti, da ora in avanti arriva la parte godereccia della cosa, con le vostre piantine in trepidante attesa sul balconcino, felici di darvi le loro foglioline per profumare tutte le vostre creazioni culinarie.
Perché, ricordatevi, sono gli odori il miglior amico dell'uomo, altro che i cani, che alle 6 del mattino e alle 11 di sera dovete portare fuori a fare pipì e pupù.
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