Tanto tuono, che piovve.
Pochi capiranno l’incipit, ma quei pochi che ne riconosceranno l’allusione, spero mi
siano grati per aver provato a rispolverare una cosa che feci qualche anno fa.
Ribadisco, la memoria è labile, per cui
non ho idea se di questo si parlava quando, baciati dal sole o sfiorati dall’ombra,
ci si trastullava in luogo di mare.
Aggiungo, e la finisco qui, che a causa di
una penuria del genere verace dell’amato cefalopode, io ho dovuto ripiegare sul
meno nobile moscardino, cosa che i più abili avranno già desunto dalla foto.
Ingredienti (per 6 persone)
- Un polpo verace di circa un chilo (o più polpi, se sono piccoli)
- Un paio di patate, medio-grandi e a pasta gialla
- Circa tre etti di fagiolini
- Pesto pronto o, se siete volenterosi, fatto da voi
- Una bustina di pinoli
- Sale e pepe
- Olio extra-vergine di oliva
Per prima cosa
dovete lessare il polpo, mettendolo in acqua già a bollore e leggermente salata
e facendolo cuocere per circa 45 minuti, a pentola coperta a con la fiamma al
minimo.
Generalmente il
tempo di cottura dipende dalla dimensione del polpo, dal fatto che questo sia
fresco oppure congelato e via dicendo, per cui il tempo è indicativo, e il
miglior modo per vedere se il polpo è pronto è quello di infilzarlo con la
forchetta, laddove i tentacoli si uniscono alla testa: se la forchetta entra
con una certa facilità, allora ci siamo.
Quando il polpo
è cotto, spegnete il fuoco e fatelo freddare nella sua acqua di cottura.
Tanto che l’amico
cefalopode si raffredda, pulite i fagiolini, togliendo le due estremità e
metteli a lessare in acqua già a bollore e salata.
Per mantenere i
fagiolini di un bel colore verde, dovete alzare al massimo la fiamma
e farli lessare senza coperchio, con l’acqua che ribolle vigorosamente, poi,
quando saranno cotti, li scolate e li passate immediatamente in acqua fredda.
Passate poi
alle patate, che metterete, con la buccia, in acqua fredda e salata. Portatele
sul fuoco e fatele lessare, avendo cura di non farle diventare troppo morbide,
altrimenti, quando le taglierete, vi si spappoleranno tutte.
Scolate anche
le patate e fatele freddare.
Visto che avete
da aspettare un po’, e nel caso abbiate deciso di farvi il pesto in casa,
procedete, facendone però una versione leggera, senza il pecorino. Ricordate che
sarebbe bene lavorare il pesto al mortaio, piuttosto che nel mixer, che
comunque va bene lo stesso. L’importante, in ogni caso, è di tritare per prima
tutti gli ingredienti (basilico, pinoli, aglio se vi ci piace) e poi aggiungere
l’olio a piccole dosi.
Se invece, come
peraltro ho fatto anch’io, siete pigri o non avete tempo, scegliete un pesto di
buona qualità, meglio se tra quelli che sono nel banco frigo, che scadono prima
ma hanno meno conservanti.
Bene, dopo il
pistolotto sul pesto, siete pronti per assemblare il tutto.
Sbucciate le
patate e tagliatele a dadini, non troppo piccoli, altrimenti vi si fanno quando
mescolerete il tutto.
Tagliate i
fagiolini in pezzi, orientativamente ogni fagiolino in tre parti.
Togliete il polpo
dall'acqua, rimuovete la pelle e l'osso centrale, della bocca, che normalmente
rimane anche dopo la pulizia da parte del pescivendolo, e tagliatelo in pezzi,
prima i tentacoli e poi la testa.
Raccogliete
tutti gli ingredienti in una terrina, aggiungete abbondante olio extra-vergine,
un paio di cucchiai di pesto,i pinoli interi, regolate di sale, date una
macinata di pepe e mescolate per benino il tutto, con la dovuta delicatezza per
non rovinare le patate.
ti riferisci a Mirta e Livia della prima fila a sinistra???
RispondiElimina