Terza ed ultima ricetta, a coronamento del rituale che
necessariamente segue il ritrovamento della Trinità
delle Penaeidae, della quale ho parlato in questa
ricetta.
Questa volta il gambero lo useremo a crudo, con una
riduzione preparata con l’uva fragola.
Ingredienti (per 4 persone)
- Quattro gamberi rossi
- Un grappolo di uva fragola
- Un pezzo di scorza i limone
- Un cucchiaino di zucchero di canna (opzionale)
- Olio extra-vergine d’oliva
- Sale e pepe
- Pane carasau (per la guarnizione)
Per preparare la riduzione di uva, prendete un pentolino,
metteteci gli acini d’uva, la scorza del limone e un paio di cucchiai d’acqua.
Portate sul fuoco, a fiamma bassa e con il coperchio, e
fate cuocere fino a quando gli acini non saranno completamente sfatti ed il
fondo di cottura quasi del tutto evaporato.
Spegnete e scegliete come procedere, decidendo tra
frullare il tutto, in modo da ottenere una marmellata - ma dovete frullare bene
in modo da eliminare ogni traccia delle
bucce - oppure filtrando il tutto, pressando gli acini per benino, in modo da
distillare solamente il succo.
Quale che sia la strada scelta, riportate il tutto sul
fuoco per qualche minuto, in modo da far evaporare l’acqua eventualmente
residua.
Spegnete e fate freddare.
Tanto che l’uva si fredda, pulite i gamberi, rimuovendo
solamente il guscio, lasciando quindi al loro posto sia la testa che la coda - più
per motivi estetici che per altro - ed il filamento intestinale, facendo una
piccola incisione sul dorso del gambero.
Bene, non resta che impiattare, mettendo una fetta di
pane carasau sul fondo del piatto, sopra di esso il gambero rosso, sul quale
farete colare un po’ di riduzione d’uva e completando con un po’ di sale, meglio
se macinato al momento, e di pepe nero.
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