Questa ricetta mi ha dato una grande soddisfazione: far
mangiare la trippa a mia figlia di undici, ai miei nipoti, anch’essi in tenera
età, e a mia cognata.
La soddisfazione è tale per il semplice fatto che, se
avessi proposto trippa per cena, sarei stato privato, senza possibilità di
appello, della mia qualifica di genitore/zio/cognato.
Già qualche tempo fa avevo preparato la
trippa in un modo un po’ diverso, ma la sua forma e consistenza erano
ancora facilmente desumibili, per cui il
sudbolo inganno ebbe vita breve e fui vergognosamente smascherato.
Questa volta, invece, successo pieno, manifestato con
ghigno satanico quando ho rivelato l’ingrediente principale, e del quale mi
sono beato e bullato per tutta la serata (si, lo so, vita meschina, direte voi,
se ti bulli di queste minchiate, ma tant’è, si, io mi bullo).
Ingredienti (per
una decina di polpette)
- Una confezione di trippa già cotta (quella che si trova nei supermercati)
- Un paio di cucchiai di pecorino romano grattugiato
- Una trentina di foglie di menta romana (o mentuccia)
- Un paio di peperoni (scegliete voi il colore)
- Due uova (per l’impasto e per la frittura)
- Pangrattato
- Olio extra-vergine di oliva
- Olio per friggere (oliva o arachide)
- Sale e pepe
La ricetta è
semplice e veloce, principalmente perché la trippa è già cotta.
Certo, se siete
integralisti, e volete partire dalla trippa come-mamma-natura-l’ha-fatta
e cuocerla in casa per ore e ore, fate pure, anche se poi non vi sorprendete nel
caso i vostri figli chiamassero telefono azzurro perché, in casa, si “accòra dalla puzza”.
Comunque,
digressione a parte, mettete la trippa del robot da cucina e fate andare alla
massima velocità, fino a quando il tutto sarà diventato quasi una crema.
Aggiungete il
pecorino grattugiato, la mentuccia, preventivamente tritata, un paio di
cucchiai d’olio extra-vergine, sale e pepe e fate andare il mixer ancora
qualche secondo, in modo che il tutto si possa amalgamare.
Travasate in
una terrina, regolate di sale (cosa che implica che dovrete assaggiare l’impasto...),
aggiungete un uovo sbattuto e valutate la consistenza del tutto, per capire se
e quanto pangrattato aggiungere.
Il modo migliore
per farlo è quello di provare a formare una polpetta e vedere se ciò sia
possibile o se, invece, l’impasto tenda ad attaccarsi alle mani e a perdere la
forma.
Aggiungete, nel
caso, il pangrattato poco alla volta, mescolate e riprovate a formare la
polpetta. Fermatevi quando ci riuscite, tenendo conto che l’impasto deve
comunque rimanere morbido, cosa che implica che le polpette andranno maneggiate
molto delicatamente.
Un’alternativa
per ridurre l’uso del pangrattato è quella di non aggiungere l’uovo sbattuto
all’impasto, cosa che, se da un lato facilità la coesione durante la cottura,
dall’altro, inevitabilmente, diluisce l’impasto. Non lo so, a voi la scelta.
Bene, mettete
da parte l’impasto, così che possa riposarsi un po’, è passate alla crema di
peperoni, che preparerete, molto semplicmeente, pulendo i peperoni, tagliandoli
in pezzi e mettendoli in una casseruola, con qualche cucchiaio di olio
extra-vergine e mezzo bicchiere d’acqua.
Salate, date
una generosa macinata di pepe e portate sul fuoco, con il coperchio e a fiamma
bassa.
Fate cuocere
fino a quando i peperoni non saranno morbidi, controllando di tanto in tanto
per verificare se sia necessario aggiungere un altro po’ d’acqua (mi
raccomando, fatelo solo se sia realmente necessario).
Quando i
peperoni sono cotti, togliete il coperchio, alzate la fiamma e fate cuocere
ancora un po’, in modo che il fondo di cottura possa restringersi, facendo
evaporare l’eventuale acqua residua.
Spegnete, fate
giusto intiepidire, aggiungete una decine di foglie di basilico e poi, usando
il Minipimer o travasando il tutto nel frullatore tradizionale, riducete i
peperoni in crema.
Travasate
nuovamente la crema nella casseruola dove avete cotto i peperoni e portatela
nuovamente sul fuoco, a fiamma bassa, facendo cuocere un altro po’, in modo da
restringere la crema sino alla sua consistenza definitiva.
Bene, ritornate
all’impasto e preparate le polpette, passatele una ad una nell’uovo sbattuto e
poi nel pangrattato, sempre agendo delicatamente.
Prendete una
padella o una casseruola, scegliendone possibilmente una che, per le sue
dimensioni, accolga le polpette senza lasciare inutili spazi vuoti, metteteci
abbondante olio per friggere (idealmente l’olio dovrebbe essere in quantità
tale da ricoprire completamente le polpette, una volta che queste siano state
immerse) e portatela sul fuoco.
Scaldate a 160°e
quindi, ripassando
un po’ di teoria, immergete le polpette e fatele cuocere sino a quando non saranno
dorate e croccanti. Direi che vi ci vorranno, a patto che l’olio non superi al
tempratura indicata, dai cinque ai sette minuti.
Scolate le polpette
e fate riposare un paio di minuti su un piatto, dove avrete messo qualche
foglio di carta da cucina o per frittura.
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