Tranquilli, dopo il pistolotto sul marketing, vi
tranquillizzo dicendovi subito che i pistacchi non sono di Bronte, ma semplici
e tristanzuoli pistacchi in busta, pagati la bellezza di 0,99 euro.
Il ribes non è biologico, coltivato dal contadino
medaglia d’oro al concorso di ribes coltivato, ma un semplice ribes preso al
supermercato.
I gamberoni, infine, udite con orrore, sono gamberoni
decongelati, presi al banco del pesce del supermercato.
In compenso, il peperoncino l’ho coltivato sul balconcino
di casa, quindi è biologico, al netto del particolato emesso dalle auto che
passano in strada e, temo, allegramente assorbito.
Ingredienti (per 4
persone)
- Otto gamberoni
- Una bustina di pistacchi non salati
- Una trentina di bacche di ribes bianco
- Un pezzetto di peperoncino fresco (la quantità dipende dal gusto)
- Mezzo limone
- Olio extra-vergine di oliva
- Sale e pepe
Per prima cosa pulite i gamberoni, togliendogli le teste, che potrete usare per preparare un fondo per un sugo,e la corazza.
Tagliate poi ogni gamberone a metà nel verso della
lunghezza e poi, aiutandovi con un coltellino, eliminate il filamento
intestinale, operazione che con il gambero diviso a metà sarà immediata.
Tagliate poi ogni metà di gambero in pezzetti regolari,
più o meno di mezzo centimetro di spessore, e raccoglieteli in una terrina.
Staccate le bacche di ribes dai loro rametti ed unitele
ai gamberi, poi unite anche i pistacchi, ma solo dopo che, con un coltello, li
avrete ridotti in pezzi pià piccoli, più o meno ogni pistacchio in tre parti.
Prendete il peperoncino, nella quantità che desiderate, e
riducetelo in picocli pezzetti, in modo che questi siano ancora distinguibili
nella tartare, ma non troppo grandi da risultare sgradevoli al gusto.
Unite anche il peperoncino alla tartare, regolate di sale
e date una bella macinata di pepe nero.
Preparate un’emulsione con tre parti di olio
extra-vergine ed una di succo di limone, emulsionate per benino e versate
subito sulla tartare, mescolando un’ultima volta per amalgamare il tutto.
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