"Bboni,
state bboni", come diceva il
compianto Aldo Fabrizi, lo so, tempo fa lanciai il mio anatema
contro l'abuso di rughetta, ma, appunto, trattavasi di contrastare l'abuso
e non di mettere al bando la rughetta tout
court.
Quindi, non mi pento, e propongo allora uno dei miei
soliti carpacci di pesce e frutta, usando cernia e uva e, al posto della solita
emulsione di olio e qualcos'altro, un pesto gentile di rughetta, gentile in
quanto gli ingredienti usati stemperano il forte sapore d'amaro tipico di
questa verdura.
Ingredienti (a occhio e secondo armonia complessiva)
- Filetto di cernia
- Rughetta
- Uva Red Globe (ma ovviamente va bene anche altra qualità)
- Pinoli
- Granella di nocciole (o nocciole intere, se non la trovate)
- Limone
- Olio extra-vergine di oliva
- Sale e pepe
- Pane carasau (opzionale)
Partiamo subito con la preparazione del pesto di
rughetta, che peraltro è l'unica cosa che richieda, appunto, una preparazione
che possa definirsi tale.
Qualche considerazione, prima di cominciare.
La rughetta, come sapete, soprattutto quella selvatica, è
molto amara, per cui se preparaste un pesto semplicemente con rughetta e olio,
vi ritrovereste con qualcosa tanto amaro da non potersi, probabilmente,
mangiare.
Il modo migliore per stemperare questa amarezza, allora,
è usare ingredienti che siano in grado di contrastarlo, come frutta secca e
limone, senza ovviamente annullare il gusto tipico della verdura.
Bene, prendete allora la rughetta, un mazzetto o una
busta vanno bene, e mettetela nel mixer insieme a un po' d'olio extra-vergine.
Fate andare il mixer per dare un prima tritata al tutto,
poi aggiungete altro olio, tenendo presente che la consistenza finale deve
essere del tutto simile a quella del pesto tradizionale, per cui non lesinate
sulla sua quantità, una bustina di pinoli, un cucchiaio di granella di nocciole
ed un paio di cucchiai di succo di limone.
Fate andare nuovamente il mixer, questa volta un po' più
a lungo, poi fermate ed assaggiate, per poter valutare il giusto equilibrio dei
sapori.
Come spesso accade, non esiste una regola ferrea sulla
quantità di ingredienti per giungere a tale equilibrio, per cui vi dovrete
basare sul vostro gusto, sempre tenendo presente che il pesto andrà sul pesce
crudo e, quindi, il suo sapore non deve essere troppo forte, pena
l'annullamento di quello del pesce.
Quindi, altro non resta che assaggiare, valutare e, di
volta in volta, aggiungere l'ingrediente che vi sembra meno presente, fino ad
ottenere un pesto, che abbia si quel retrogusto amaro tipico della rughetta, ma
senza che questa amarezza prevalga in modo prorompente.
Quando l'equilibrio è raggiunto, regolate di sale e date
anche un macinata di pepe nero.
Bene, preparato il pesto, mettetelo da parte e passate
alla preparazione del carpaccio.
Prendete il filetto di cernia e, usando un coltello
affilatissimo, tagliatelo a fettine sottilissime, facendo dei tagli inclinati
rispetto al filetto, che avrete poggiato sul piano di lavoro, in modo da
ottenere delle fette di due o tre centimetri di altezza e circa un millimetro
di spessore.
Tagliate anche i chicchi di uva a fettine, un po' più
spesse di quelle di cernia e, se avete pazienza, togliete dalle singole fette
gli eventuali semi al loro interno.
Ci siamo, potete procedere con l'impiattamento,
disponendo, se volete , una fetta di pane carasau sul fondo dei piatti, poi,
sopra di esso, un'alternanza di fette di cernia e di uva.
Finita l'alternanza delle fette, salate leggermente,
meglio se usando sale integrale macinato al momento, e date anche una leggera
macinata di pepe nero.
Sul tutto fate cadere un po' di pesto di rughetta,
distribuendolo uniformemente e senza esagerare nella quantità, poi un po' di
granella di nocciola e, per finire, un giro di olio extra-vergine a crudo.
Lasciate riposare giusto cinque minuti, in modo che
l'olio possa penetrare per benino il carpaccio.
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RispondiEliminaMasonry