Oggi mi addentro nuovamente nel mondo delle contaminazioni, rivisitando leggermente
un piatto della tradizione ungherese, contaminandolo, appunto, con qualche
ingrediente più vicino alla nostra tradizione culinaria.
Anche se contaminato, rimane pur sempre un piatto
robusto, per così dire, che si adatta meglio alle giornate uggiose e fredde,
piuttosto che agli strascichi estivi settembrini, per cui consideratela una
prova generale in vista dell’inverno, quando potrete preparare il piatto senza
rimorso alcuno.
Per finire un breve cenno sugli ingredienti, in
particolare sulla carne, che ho scelto da un taglio di fracosta, e sul vino,
nel mio caso un Sagrantino che avevo in casa. Voi, naturalmente, potrete variare
secondo gusto e disponibilità.
Ingredienti (per 5 persone)
- Un chilo di fracosta
- Due etti di coste di sedano
- Due etti di carote
- Due cipolle ramate
- Due cucchiai di pepe nero in grani
- Mezza bottiglia di vino rosso (buono)
- Due etti di orzo perlato
- Cinquanta grammi di taleggio
- Una decina di rametti di timo
- Paprika dolce e piccante
- Brodo vegetale
- Olio extra-vergine di oliva
- Sale e pepe
- Burro (per ungere gli stampi)
Per il brodo, solita considerazione: potete farlo con il
dado o in modo tradizionale, in entrambi casi, tuttavia, fatelo leggero e
tenetelo a bollore leggero.
Si parte ovviamente dal gulasch, che richiede almeno tre
ore di cottura.
Prendete quindi la carne, eliminate le parti grassi che
normalmente la avvolgono, almeno in alcune parti, e poi tagliatela in pezzi non
troppo piccoli, più o meno dei cubetti di circa tre centimetri di lato.
Naturalmente, per evitare fatiche inutile, potete sempre
chiedere al macellaio di fare questa operazione per voi.
Mettete la carte momentaneamente da parte e passate alla
verdure.
Pulite le carote, pelandole ed eliminando le due
estremità, e poi tagliatele a rotelle, di non più di mezzo centimetro di
spessore.
Operazione simile per le coste di sedano, che laverete,
ne eliminerete le parti più dure, tipicamente quella bianca vicina
all’attaccature delle coste e poi taglierete in pezzi, similmente a quanto
fatto per le carote.
Infine le cipolle, dale quali eliminerete lo strato
superficiale, parti iniziale e finale, le dividerete a metà seocndo l’altezza,
in modo tale che gli anelli che la compongono risultitno divisi in due, e poi
taglierete a fette, anch’esse di circa mezzo centimetro di spessore.
Prendete una casseruola, ampia abbastanza da poter
contenere verdure e carne, metteteci cinque o sei cucchiai di olio
extra-vergine, tutte le verdure e portatela sul fuoco.
Regolate a fiamma media e fate andare per circa una
quindicina di minuti, senza coperchio e girando spesso, in modo che le verdure
possano cominciare a rosolarsi.
Togliete la casseruola dal fuoco e travasate le verdure
in una terrina, poi riportate la casseruola sul fuoco, nel caso aggiungendo
ancora un po’ di olio e, quando l’olio sarà di nuovo ben caldo, unite la carne
e fatela rosolare, girandola spesso in modo che possa sentire il calore in modo
uniforme.
Rimettete le verdure nella casseruola, insieme alla
carne, quindi, e mescolate per bene, poi unite la mezza bottiglia di vino rosso
e tanto brodo, quanto è necessario a ricoprire completamente il gulasch.
Aggiungete quattro cucchiaini di paprika, bilanciando
quella dolce e quella piccante secondo il vostro gusto e, infine, salate con
sale grosso, senza esagerare, ricordando che quando il fondo di cottura si restringerà,
il piatto avrà un gusto molto deciso per il solo effetto dei succhi della
carne.
Mentre il tutto riprende calore, prendere i grani di pepe
e metteteli all'interno di un cuoci spezie (se l'avete, anche se ne dubito), di
un filtro in metallo per il the (forse l'avete) o, alla peggio, avvolgeteli
nella garza, legandola come per fare un sacchettino (se non avete nemmeno la
garza, che dire...).
Immergete il filtro o il sacchettino nella casseruola,
facendo in modo che sia completamente coperto dal liquido di cottura.
Coprite con il coperchio, abbassate la fiamma al minimo,
e fate cuocere per due ore e mezza.
Tanto che il gulasch si cuoce, prendete l'orzo e lavatelo
per benino in acqua corrente, poi mettetelo in una casseruola, insieme ad una quantità
d'acqua pari a quattro volte il peso dell'orzo, e portate sul fuoco.
Portate ad ebollizione, poi abbassate la fiamma e fate
cuocere fino a completa cottura - ci vorranno circa quaranta minuti - aggiungendo
altra acqua, o anche il brodo, ovviamente caldi, nel caso il tutto si
asciugasse troppo.
Tenete comunque presente che l'orzo, a fine cottura,
dovrà risultare come un risotto ben fermo, per cui aggiungete acqua o brodo
sempre in quantità ridotte.
Quanto l'orzo è cotto e della giusta densità, spegnete ed
aggiungete il taleggio, che avrete tagliato a dadini, e le foglioline di timo.
Mescolate per bene, fino a quando il taleggio si sarà squagliato
del tutto.
Imburrate gli stampini, in modo uniforme, e versateci
l'orzo, arrivando fino al bordo e poi, sbattendo leggermente gli stampi sul
piano di lavoro, compattate il tutto.
Lasciate riposare l'orzo negli stampi e tornate al
gulasch, eventualmente aspettando che siano trascorse le due ore e mezza.
Trascorso tale tempo, togliete il coperchio, assaggiate e
nel caso regolate di sale, alzate la fiamma e fate cuocere fino a quando il
fondo di cottura non sarà diventato estremamente denso e scuro, quasi fosse una
salsa.
Ci siamo, non resta che impiattare, rovesciando i budini
d'orzo direttamente sui piatti e, con qualche colpettto sul fondo, facendoli
uscire dagli stampi e disponendo un po' di gulasch, da qualche parte nel
piatto.
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