Più un esperimento che una ricetta, con lo scopo di
provare l’abbinamento tra tre differenti sapori: quello leggermente acidulo del
salmone marinato; quello dolce della papaya e, infine, quello deciso, quasi
piccante, del formaggio di capra.
Il risultato ? Interessante, con un buon connubio di
sapori, con l’unica considerazione finale di ridurre, forse, la quantità di
caprino (rispetto alla foto), il cui sapore, nella mia preparazione, era un po’
troppo presente.
Concludo ricordandovi che, prevedendo la ricetta una
marinatura, dovrete partire con largo anticipo, anche il giorno prima, in modo
da lasciare al salmone il tempo per, appunto, marinarsi.
Ingredienti (è stato un esperimento, per cui si va ad occhio,
seguendo l’armonia)
- Un filetto di salmone fresco
- Una papaya
- Un pezzo di formaggio caprino (quello che si sgretola)
- Rametti di timo fresco
- Pepe multicolore
- Sale
- Un lime
- Un limone
- Olio extra-vergine di oliva
Per quanto riguarda il salmone, dovete partire da un
filetto e non da un trancio, che non riuscireste a tagliare nel modo in cui
serve.
La differenza, credo lo sappiate, è che i tranci sono
ottenuti tagliando il salmone in modo ortogonale rispetto alla sua lunghezza e,
quindi, ogni trancio ha al centro la cartilagine centrale e quelle, più
piccole, laterali, mentre il filetto è ottenuto talgiando il salmone
parallelamente alla sua lunghezza e, poi, rimuovendo le cartilagini.
Oramai il filetto si trova abbastanza facilmente e, se
siete fortunati, già senza pelle e ripulito da tutte le lische.
Quindi, insomma, prendete il filetto, se serve rimuovete
la pelle, usando un coltello mooolto affilato, partendo da un angolo della
pelle e, con fare chirurgico, separandola dalla polpa. Usate sempre il
coltello, sino alla fine, piuttosto che tentare di strappare la pelle dopo il
primo taglio, cosa che rischierebbe di rovinare la polpa.
Bene, dopo che la polpa del salmone brillerà in tutto il
suo splendore, tagliatela a fette sottili, circa un paio di millimetri di
spessore (le altre dimensioni, naturalmente, coincideranno con la quelle del
filetto di salmone).
Prendete una pirofila in vetro o ceramica, a fondo piatto
e possibilmente di dimensioni tali da poter contenere tutte le fette di salmone
in un solo strato.
Sul fondo della pirofila disponete un po’ di grani di
pepe multicolore e di rametti di timo e disponete poi il salmone, cercando di
evitare sovrapposizione tra le singole fette.
Sopra al salmone, infine, altri grani di pepe, qualche altro
rametto di timo e, per finire, una leggera salatura, meglio se con sale
integrale macinato al momento.
Preparate un’emulsione con due parti di olio
extra-vergine ed una parte ottenuta unendo il succo del lime e del limone.
Tenete presente che l’emulsione dovrà essere in quantità tale da ricoprire
completamente il salmone.
Fatta l’emulsione, versatela delicatamente sul salmone,
poi coprite la pirofila con la pellicola trasparente, mettetela in frigorifero
ed andate a dormire, felici e sereni.
Il giorno dopo tirate fuori il salmone dal frigo e,
mentre questo riprende un po’ di calore, preparate gli altri ingredienti.
Tagliate a metà la papaya, togliete i semi e sbucciatela
con delicatezza, poi tagliatela a fettine, cercando, per quanto possibile, di
farle della stessa dimensione di quelle di salmone (utile soprattutto se
deciderete di impiattare in modo diverso dalla foto, ad esempio alternando le
fette di salmone con quelle di papaya).
Prendete infine il caprino e sbriciolatelo, in modo da
ottenerne pezzi non troppo grandi e irregolari nella forma.
Bene, siamo pronti all’impiattamento, che potrete fare a
vostro piacere o, se volete, procedendo come in foto, facendo uno strato di
fettine di papaya, poi uno di quelle di salmone e, infine, un po’ di caprino.
Quale che sia la configurazione geometrica del vostro
piatto, date sul tutto una macinata di pepe multicolore, poi distribuite ancora
qualche grano di pepe e qualche fogliolina di timo fresco.
Completate con qualche cucchiaio della marinatura del
salmone.
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