Non è che il salmone mi piaccia particolarmente, né
affumicato né in altri modi, soprattutto perché è un pesce molto grasso, cosa
ulteriormente peggiorata dal fatto che oramai tutti i salmoni sono di
allevamento, quindi direi che sguazzano molto poco, senza risalire alcuna
corrente, cosa che ne rende le carni decisamente meno toniche (un po' come me,
per capirci...).
Tuttavia, ogni tanto, soprattutto quando lo trovo in
filetti piuttosto che in tranci, mi lascio tentare, lasciando al tragitto dal
negozio a casa il compito di farmi venire in mente come prepararlo.
Questa volta ho scelto un abbinamento decisamente
spregiudicato, unendo il pesce al taleggio, formaggio dal gusto molto deciso,
che però credo contrasti bene la grassezza delle carni del salmone, contrasto
ulteriormente indirizzato con la riduzione di frutti di bosco, nel mio caso
mirtilli e more (vabbè, lo so, le more non crescono nei boschi; chiedo venia).
Concludo con due parole sulle erbette, che in questo caso
vi consiglio di usare secche, che reggono meglio la cottura, senza bruciarsi,
rispetto a quelle fresche. Per la loro scelta, potete dar sfogo alla vostra
fantasia; io ho usato: timo, santoreggia, rosmarino e qualche bacca di ginepro
tritata al coltello.
Ingredienti (per un filetto come in foto)
Per le riduzione di frutti di bosco
- Una decina di more
- Una decina di mirtilli
- Un cucchiaino di zucchero di canna
- Un pezzetto di scorza di limone
- Olio extra-vergine d’oliva
- Sale e pepe
Per le patate
- Una patata, di qualità adatta alla cottura in forno
- Mezzo spicchio d'aglio
- Qualche ago di rosmarino
- Olio extra-vergine di oliva
- Sale e pepe
Per il salmone
- Un filetto di salmone (non un trancio)
- Erbette miste secche (vedi sopra)
- Cinquanta grammi di taleggio
- Qualche rametto di timo fresco
- Olio extra-vergine di oliva
- Sale e pepe
Direi di partire con la riduzione di frutti di bosco, che
deve essere servita fredda.
Prendete allora un pentolino, meglio se anti-aderente,
metteteci i frutti di bosco, il pezzetto di scorza di limone - solo la parte
gialla, mi raccomando - e lo zucchero di
canna. Aggiungete un cucchiaio di acqua e portate sul fuoco.
Fate cuocere, a fiamma bassa e con il coperchio, fino a
quando le bacche non saranno sfatte, cosa che richiederà più o meno una ventina
di minuti.
Spegnete, togliete la scorza di limone e, usando il
Minipimer o il frullatore tradizionale, frullate il tutto, poi, se volete,
potete passare la riduzione attraverso un colino a rete fitta, in modo da
filtrare ulteriormente il tutto. Se non lo fate, va bene lo stesso.
Riportate sul fuoco, giusto qualche minuto, per dare
maggiore consistenza alla riduzione, poi spegnete, travasate in una ciotolina e
fate freddare.
Preparata la riduzione, passate alla patata, che sbuccerete
e taglierete a fettine, di circa un paio di millimetri di spessore, meglio se
usando una mandolina, che vi consentirà di fare le fette tutte uguali.
Prendete una teglia da forno, a bordi bassi ed
anti-aderente, ed ungetela leggermente d'olio - ne basta poco - poi disponeteci
le fette di patate e, usando un pennellino o le dita, ungete anche la parte
superiore delle patate.
Tritate con il coltello, finemente, l'aglio e il
rosmarino e poi distribuite il trito uniformemente sulle patate e, infine,
salatele e date anche una macinata di pepe nero.
Accendete il forno, impostando la temperatura al massimo,
intorno ai 250°, e quando la temperatura è raggiunta, infornate le patate,
facendole cuocere, senza girarle, fino a quando non saranno diventate dorate e
croccanti.
Tanto che le patate vanno, dedicatevi al salmone,
rimuovendo eventuali lische residue e, se volete, anche la pelle. Io non l'ho
fatto, dato che mi piace la sua croccantezza finale, derivante dalla cottura in
padella.
Nel caso decideste di rimuoverla, usate un coltellino
molto affilato, sollevando un angolo di pelle e poi, lavorando come un chirurgo,
staccandola delicatamente dalla polpa. Evitate la tecnica dello
"strappo", dato che potreste rovinare la polpa del salmone.
Bene, prendete un piatto e metteteci tutte le erbette ch
avete scelto, tritando eventualmente quelle che fossero troppo grandi.
Aggiungete, sempre nel piatto, il sale, meglio se integrale e macinato al
momento, ed una macinata di pepe multicolore.
Non lesinate sulle quantità di erbette, dato che queste
dovranno completamente avvolgere il salmone, come se doveste panarlo con il
pangrattato.
Prendete allora il salmone e rotolatelo nelle erbette, in
modo che queste aderiscano a tutta la superficie del pesce, poi lasciatelo
nello stesso piatto in attesa di cuocerlo.
Prima di procedere alla cottura, prendete il taleggio e,
usando una grattugia adatta ai formaggi morbidi, riducetelo in scaglie sottili.
Se non avete la grattugia, mettetelo sul tagliere e tagliatelo il più finemente
possibile.
Prendete una padella anti-aderente, ungetela con tre o
quattro cucchiai di olio extra-vergine, poi portatela sul fuoco e, quando
l'olio è caldo, unite il salmone, con la pelle, se non l'avete tolta, a
contatto con la padella.
Fate cuocere per circa otto minuti - cinque se avete
tolto la pelle - senza coperchio e a fiamma vivace, poi giratelo e fatelo
dorare anche dall'altro lato, sempre per cinque minuti.
Girate nuovamente il pesce, quindi rimettendo il lato con
la pelle a contatto con la padella, abbassate la fiamma e distribuite il
taleggio sopra al salmone, in modo uniforme, e poi distribuite anche qualche
fogliolina di timo sul tutto.
Coprite con il coperchio e fate cuocere, sempre con la
fiamma al minimo, fino a quando il taleggio non si sarà sciolto. La presenza
del coperchio è fondamentale, in quanto consente di innalzare la temperatura
interna e far si che il formaggio possa sciogliersi.
Quando il taleggio si sarà sciolto, spegnete e lasciate
al caldo, in attesa che anche le patate siano pronte (se siete stati
efficienti, le patate dovrebbero essere pronte quasi contestualmente al
salmone)
Impiattate, disponendo il filetto di salmone, le fette di
patate ed un cucchiaio di riduzione a completare il tutto.
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