La mia prima volta con il platano, quella specie di
banana che banana non è.
L’ho preso, al solito, preda di uno di quegli attacchi di
shopping gastonomico, che mi portano ad acquistare cibi dei quali non so che
farmene, salvo poi confidare nel tragitto negozio-casa come momento di
illuminazione.
Questa volta, per non fare le semplici frittelle, la cui
ricetta si trova ovunque e dalla quale, comunque, sono partito, ho dovuto
rifare il tragitto una decina di volte, dato che l’illuminazione proprio non ne
voleva sapersi di palesarsi.
Alla fine, più che il tragitto, potè il divano, dove, con
l’occhietto semi chiuso dal classico abbiocco pomeridiano, finalmente è
arrivata l’illuminazione.
Quindi, frittelle si, ma arricchite con un po’ di ripieno
a base di ricotta di bufala, cacao e Rhum.
Ingredienti (per una decina di frittelle)
Per le frittelle
- Quattro platani (il frutto, non gli alberi)
- 200 grammi di ricotta
- Due cucchiai di cacao amaro
- Due cucchiai colmi di zucchero
- Due cucchiai di Rhum
- Olio per friggere (oliva o di arachide)
- Zucchero semolato o di canna
Per la pastella (le dosi sono ad occhio)
- Semola di grano duro
- Zucchero di canna
- Acqua minerale
Per la guarnizione
- Zucchero a velo
- Cioccolato fondente
- Panna fresca
Come dicevo nelle premesse, la prima parte della
preparazione è del tutto simile a quella spiegata nella ricetta per le
frittelle di platano, ricette che si trovano facilmente in rete.
Quindi, per prima cosa sbucciate i platani, che non
devono essere né troppo acerbi, né troppo maturi, cosa meno agevole dello
sbucciare le banane, dato che la buccia del platano è più dura e più attaccata
al frutto.
Il modo migliore è prendere un coltellino ben affilato ed
incidere la buccia in corrispondenza di uno dei suoi “spigoli” (la buccia del
platano non è cilindrica, ma presenta, appunto, alcuni spigoli).
Fatta l’incisione, tagliate anche la parte iniziale e
finale e poi, seguendo l’incisione, aprite il platano, estraendo il frutto.
Tagliate poi ciascun platano in pezzi di circa un paio di
centimetri di lunghezza, ottenendo in pratica dei piccoli cilindri.
Prendete una padella ampia abbastanza da contenere i
pezzi di platano, metteteci abbondante olio per friggere e portatela sul fuoco.
Quando l’olio avrà raggiunto i 150°é gradi (avete
preparato la letterina per Babbo Natale con il termometro come regalo ?), non
di più, immergete i pezzi di platano, facendoli friggere da tutti i lati, fino
a quando non saranno ben dorati.
Scolateli, metteteli su un piatto sul quale avrete messo
alcuni fogli di carta da cucina o per frittura, e fateli intiepidire.
Non buttate l’olio usato per la frittura, dato che vi
servirà nuovamente.
Quando il platano è tiepido, mettete i singoli pezzi su
un tagliere o sul piano di lavoro, disponendoli in verticale e poi, usando un
batticarne o la lama di un grosso coletello, schiacciateli, delicatamente ma
con pressione costante, in modo che ciascun cilindro si trasformi in un disco
spesso circa mezzo centimetro.
Vedrete che i bordi dei dischi, per effetto della
pressione, presenteranno delle crepe, motivo per cui, se volete essere precisi,
prendete uno stampo circolare, di diametro leggermente inferiore a quello dei
dischi di platano e, con una certa decisione, premetelo sui dischi, in modo da
ricavarne di più piccoli, ma con i bordi regolari.
Se siete pigri, invece, tenetevi i dischi così come sono.
Nulla di grave.
Preparate una pastella, non troppo densa, utilizzando
semola di grano duro, acqua minerale gassata, ben fredda, e qualche cucchiaio
di zucchero, semolato o di canna, secondo il vostro gusto. Mescolate per bene,
in modo che lo zucchero possa sciogliersi.
Unite i dischi di platano nella pastella, girando per
bene in modo che questa li avvolga per benino.
Riaccendete il fuoco sotto la padella con l’olio già
usato e, di nuovo, quando raggiunge i 160° - questa volta un pelino più caldo -
prendete i dischi, meglio se usando una pinza da cucina, fateli scolare qualche
secondo, in modo che la pastella in eccesso possa scivolar via, e poi
immergeteli nell’olio, facendoli friggere fino a doratura completa.
Man mano che sono pronti, travasateli su un piatto, sul
quale avrete messo abbondante zucchero, ancora una volta scegliendo tra quello
semolato e quello di canna, in modo che questo possa attaccarsi alle frittelle,
rendendole dolci.
Quando avete fritto tutti i dischi, fateli freddare, o
quantomeno intiepidire, e nel frattempo dedicatevi all’impasto di ricotta.
Mettete allora la ricotta in una terrina, unite lo zucchero,
il Rhum e il cacao, quest’ultimo facendolo passare attraverso un setaccio o un
colino a rete fitta, in modo da rompere gli eventuali grumi.
Mescolate fino a quando cacao e ricotta non saranno
perfettamente amalgamati, poi assaggiate e, nel caso, regolate di zucchero.
Prendete un disco di platano, mettete al centro un
cucchiano abbondante di impasto di ricotta e cacao, poi sopra un altro disco di
platano, che premerete in modo che, avvicinandosi al primo, schiaccerà
l’impasto, che arriverà fino al bordo della frittella.
In pratica dovrete ottenenre un qualcosa di simile al
classico Cucciolone, il geleato di biscotto con in mezzo la crema.
Terminate tutte le frittelle, e se volete, preparate uno
squaglio di cioccolata, facendo sciogliere, a bagnomaria o a fiamma bassissima,
il cioccolato fondente con un po’ di panna fresca, in modo da ottenere un
composto morbido.
Spegnete e fate colare la cioccolata sulle frittelle.
L’ideale sarebbe farlo usando una di quelle pompette/siringhe specifiche per
guarnire, altrimenti va bene anche un cucchiaino, con il quale farete colare, a
filo, lo squaglio.
Completate con lo zucchero a velo, che farete cadere a
piogiga sulle frittelle.
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