Nome fastidioso e pretenzioso a parte, ritorno sul polpo,
che non preparavo dal mio soggiorno estivo in luogo di mare, con una insalata
che, spero, si discosti un po' da quelle preparate fino ad'ora, come ad esempio
questa ricetta o quest'altra.
Ho scelto gli asparagi - peraltro di provenienza
peruviana - e la mela casciana, solo perché me li sono trovati davanti,
entrambi, mentre gironzolavo tra i banchi del supermercato alla ricerca
dell'ispirazione.
Per quanto riguarda le mele, se non avete la casciane,
non facili a trovarsi, usatene di altro tipo, avendo però cura di sceglierne
una qualità con un gusto leggermente acidulo.
Il cestino di grana di bufala, che comunque accompagna
bene il piatto, con un buon contrasto di sapore, è ovviamente più per
guarnizione che altro, ed ho usato il grana di bufala, sperimentato in questa ricetta, per il solo fatto che lo avevo da troppo tempo nel frigo. Naturalmente,
se volete fare i cestini, ma non avete il grana di bufala, potete usare
parmigiano o pecorino romano.
Ingredienti (per 4 persone)
Per l’insalata
- Un polpo di circa un chilo
- Dodici asparagi
- Quattro mele casciane (o di altro tipo)
- Un limone, meglio se non trattato
- Un paio di rametti di timo
- Olio extra-vergine di oliva
- Sale e pepe
Per ogni cestino
- Cinquanta grammi di grana di bufala (o altro formaggio - vedi sopra)
Per prima cosa dovete lessare il polpo, mettendolo in
acqua già a bollore e leggermente salata e facendolo cuocere per circa 45
minuti, a pentola coperta a con la fiamma al minimo.
Generalmente il tempo di cottura dipende dalla dimensione
del polpo, dal fatto che questo sia fresco oppure congelato e via dicendo, per
cui il tempo è indicativo, e il miglior modo per vedere se il polpo è pronto è
quello di infilzarlo con la forchetta, laddove i tentacoli si uniscono alla
testa: se la forchetta entra con una certa facilità, allora ci siamo.
Quando il polpo è cotto, spegnete il fuoco e fatelo
freddare nella sua acqua di cottura.
Tanto che il polpo si intiepidisce, dedicatevi ai
cestini, prendendo un padellino anti-aderente, possibilmente con i bordi bassi,
tipo quelli usati per fare le crepes
- ovviamente procederete singolarmente per ogni cestino - e mettendoci il
formaggio, nella dose per il singolo cestino, in modo da creare un disco di una
quindicina di centimetri di diametro e di spessore costante.
Portate il padellino sul fuoco a fiamma media, ed aspettate
che il formaggio cominci a sciogliersi e a compattarsi.
Usando una spatola, aiutate il formaggio a mantenere la
sua forma, premendo un po' sulla sua superficie, in modo da agevolare il
compattamento. Non preoccupatevi troppo se nel disco di formaggio rimangono
piccoli fori, dovuti alla sua non perfetta saldatura.
Dopo circa quattro minuti, togliete momentaneamente il
padellino dal fuoco, aspettate tre o quattro minuti, in modo che il formaggio
si rapprenda un pochino, poi usando la spatola, giratelo come girereste una crepes o una frittata. Non giratelo
quando è ancora bollente, dato che il formaggio colerebbe via.
Riportate sul fuoco e fate dorare anche l'altro lato del
cestino. Questa volta saranno sufficienti un paio di minuti.
Spegnete definitivamente, aspettate i soliti tre o
quattro minuti, poi, aiutandovi sempre con la spatola, mettete il foglio di
formaggio su una piccola ciotola rovesciata, premendo leggermente con le mani
in modo che il formaggio, freddandosi, prenda la forma della ciotola.
Ovviamente il foglio di formaggio non aderirà alla perfezione alla ciotola,
cosa che però consentirà al cestino di avere una forma irregolare, che
accentuerà il suo carattere "rustico".
Fate freddare il padellino e ripetete il procedimento
fino a formare tutti i cestini.
Dedicatevi ora agli asparagi, che dovrete lessare - a
vapore o in acqua e salandoli leggermente - cercando comunque di lasciare un
po' duretti, in modo che si sentano in consistenza quando vi papperete
l'insalata.
La cottura non troppo prolungata, inoltre, consentirà
agli asparagi mantenere il loro bel colore verde, piuttosto che sbiadirsi, cosa
che succede, appunto, nelle cotture prolungate.
Bene, direi che si può procedere con l'assemblaggio
finale.
Togliete il polpo dall'acqua, rimuovete la pelle e l'osso
centrale, della bocca, che normalmente rimane anche dopo la pulizia da parte
del pescivendolo, e tagliatelo in pezzi, prima i tentacoli e poi la testa.
Raccogliete il polpo in una terrina, poi aggiungete gli
asparagi, che avrete prima tagliato a rotelle dello spessore di circa mezzo
centimetro.
Sbucciate le mele, privatele di semi e torsolo,
tagliatele a dadini, di dimensione simile alle rotelle di asparagi, e infine
unite anch'esse al polpo.
Ricavate dal limone la scorza - solo la parte gialla, mi
raccomando - tritandone finemente una metà, che unirete all'insalata, e
riducendo la rimanente a striscioline sottili, che userete per guarnire i
piatti.
Regolate di sale l'insalata, date una generosa macinata
di pepe nero, poi bagnate con una dose generosa di olio extra-vergine ed il
succo di mezzo limone.
Mescolate per bene il tutto, poi assaggiate, soprattutto
per verificare l'equilibrio tra olio e limone, sempre molto personale, e nel
caso regolate nuovamente.
Impiattate, mettendo ogni porzione di insalata nel
rispettivo cestino, facendo cadere qualche fogliolina di timo fresco sul tutto
e, infine, guarnendo con la scorza di limone messa da parte.
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