La ricetta non è certo originalissima, visto che ricette
simili sono piuttosto comuni, soprattutto in Sardegna.
Io ho provato a fare qualche piccola variazione, più che
altro come prova, visto che era la prima volta che usavo il pane carasau in
questo modo.
Per la mozzarella ho usato, questa volta, quella di latte
vaccino, più tenera è più adatta alla cottura, nel senso che si scioglie
decisametne meglio rispetto a quella di bufala.
Come pomodoro ho usato un sugo pronto al basilico -
orrore, direte voi; manco per niente, rispondo io - che ho scovato dal mio
rivenditore preferito di mozzarella di bufala – il punto vendita di Via Sciré del caseificio “La Baronia” – i cui titolari hanno il grandissimo merito di
essere curiosi e di essere alla continua ricerca di prodotti artigianali e, in
questo caso, la loro scoperta è stata quella dei sughi pronti di Cesare Birelli
a Cura di Vetralla.
Ingredienti (per 6/8 porzioni come in foto)
- Quattro o cinque fogli di pane carasau
- Una mozzarella da 250 grammi
- Sei cucchiai colmi di pecorino sardo grattugiato
- Circa mezzo chilo di sugo già cotto (vedi dopo)
- Una ventina di foglioline di basilico
- Olio extra-vergine d’oliva
- Un po’ di burro per ungere gli stampi
- Sale e pepe
Prima di partire una nota sul sugo, che se avete deciso
di preparare voi, con le vostre manine, dovrete cuocere in anticipo, usando
possibilmente solo pomodoro, basilico,
sale e olio extra-vergine, per avere una salsa nella quale il pomodoro la
faccia da padrone, senza ulteriori ingredienti al contorno, e facendola cuocere
per almeno una mezz’ora senza coperchio, in modo che sia sufficientemente
ristretta, per evitare di trovarvi, a fine cottura dei timballini, con troppo
liquido residuo, che il pane non è riuscito ad assorbire.
Rispetto alla ricetta tradizionale, che prevede la
preventiva “bagnatura” del pane carasau, io ho proceduto diversaemnte,
preparando i timballini con un certo anticipo rispetto alla loro cottura in
forno, in modo che sia il pomodoro, che il siero della mozzarella potessero
inumidire il pane e renderlo morbido.
Direi che ha funzionato, per cui potete tranquillamente
evitare di ammollare il pane prima di usarlo.
Quindi, per prima cosa imburrate gli stampi e, se volete
stare tranquilli per la successiva estrazione, mettete sul loro fondo un foglio
di carta da forno tagliato a misura. Io non l’ho fatto ed è andato bene
comunque, voi decidete in serenità, valutando anche il tipo di stampi ed il
materiale con cui sono fatti.
Prima di procedere con la costruzione della lasagna,
preparate tutti gli ingreienti dei quali avrete bisogno, tagliando a piccoli
dadini la mozzarella, mettendoli in uno ciotolina in modo che il loro siero non
vada disperso, e grattugiando il pecorino.
Bene, siamo pronti per partire con l’impilamento degli
strati.
Mettete sul fondo di ciascuno stampo un disco di carta da
forno tagliato a misura, in modo da agevolare l’estrazione delle lasagne.
Sul fondo, mettete un paio di cucchiaini di salsa di
pomodoro, poi coprite con uno strato di pane carasau - non preoccupatevi se il
pane si spezza in pezzi irregolari, l’importante è fare uno strato uniforme,
anche fatto di singoli pezzetti - poi ancora un paio di cucchiaini di salsa di
pomodoro, un cucchiaino di pecorino sardo grattugiato, qualche dadino di
mozzarella, una leggera macinata di pepe, se vi piace, e per finire un paio di
foglioline di basilico, eventualmente spezzate con le mani, nel caso fossero
grandi.
Ripetete la sequenza di strati fino ad arrivare quasi
sino all’orlo degli stampi, ricordandovi di pressare per bene ogni strato, in
modo da dare compattezza al tutto.
Per quanto riguarda gli strati di pane carasau, non
fateli troppo spessi: è sufficiente che ogni strato sia uniforme, senza troppe
sovrapposizioni tra i singoli pezzi di pane.
Completate con uno strato di salsa di pomodoro, sul quale
metterete qualche dadino di mozzarella e il solito cucchiaino di pecorino
grattugiato.
Fate riposare le lasagne per almeno un’oretta, in modo
che il pane carasau possa inumidirsi al punto giusto per effetto del pomodoro e
del siero della mozzarella.
Quando siete pronti per la cottura, mettete gli stampi su
una teglia da forno, in mdoo da evitare gocciolamenti sulla base del forno, poi
infornate a 200° per circa mezz’ora.
Vedrete che durante la cottura le lasagne si gonfieranno
un bel po’, quasi fossero un soufflé.
Quando sono pronte, spegnete il forno, aprite leggermente
lo sportello e lasciate le lasagne all’interno per circa cinque minuti.
Ora avete due possibilità:
se volete servire le lasagne in tutto il loro gonfiore -
cosa che io non ho fatto - tiratele fuori e portatele velocissimamente in
tavola con tutti il loro stampo, che in questo caso sarebbe meglio fosse
esteticamente gradevole, come ad esempio quelli in ceramica che si usano per i soufflé. La rapidità è fondamentale,
esattamente come per i soufflé, dato
che le lasagne si sgonfieranno comunque piuttosto rapidamente.
altrimenti tirate fuori gli stampi, fateli freddare a
temperatura ambiente, poi estraete le lasagne, passando la lama di un
coltellino tra loro e il bordo dello stampo. Mettete poi le lasagne - vedrete
che saranno abbastanza compatte da poter essere maneggiate con semplicità - su
una teglia da forno anti-aderente, in modo da poterle poi scaldarle al momento
di servirle.
Il primo modo è più appagante, almeno esteticamente; il
secondo più pratico.
I can tell you have put a lot of work into it. Keep it up!
RispondiEliminaDentist Kamloops