Con questa piccola e semplice ricetta, peraltro simile ad
un'altra pubblicata tempo fa, inauguro la piccola sezione dedicata alla Vigilia di
Natale del 2012, dove grazie alla simpatica tradizione di famiglia - quella di
mia moglie, ovviamente - mi trovo ogni anno a sfamare quasi una trentina di
persone.
Ovviamente un cotanto numero di persone mi impedisce di
lanciarmi in ricette troppo fantasiose e complesse - ho una certa età, per cui
quasi ventiquattro ore in cucina mi sembrano sufficienti - preferendo andare
sul classico, con impiattamenti non troppo sofisticati, adatti ad una cena in
piedi.
Bene, quindi un salmone marinato sottovuoto, per circa 24
ore, al quale ho abbinato del melone bianco, dal sapore non troppo deciso, che
si abbinasse bene all'acidulo della marinatura.
Ingredienti (per il piatto in foto)
- Un filetto di salmone fresco
- Mezzo melone bianco
- Rametti di aneto fresco (se non lo trovate, finocchietto o timo)
- Un cucchiaio di mandorle pelate
- Grani di pepe nero
- Bacche di pepe rosa
- Sale
- Un limone (o due se sono piccoli)
- Olio extravergine di oliva
- Scorza di arancia (opzionale, per guarnire)
Per quanto riguarda il salmone, dovete partire da un
filetto e non da un trancio, che non riuscireste a tagliare nel modo in cui
serve.
La differenza, credo lo sappiate, è che i tranci sono
ottenuti tagliando il salmone in modo ortogonale rispetto alla sua lunghezza e,
quindi, ogni trancio ha al centro la cartilagine centrale e quelle, più
piccole, laterali, mentre il filetto è ottenuto tagliando il salmone
parallelamente alla sua lunghezza e, poi, rimuovendo le cartilagini.
Oramai il filetto si trova abbastanza facilmente e, se
siete fortunati, già senza pelle e ripulito da tutte le lische.
Quindi, insomma, prendete il filetto, se serve rimuovete
la pelle, usando un coltello mooolto affilato, partendo da un angolo della
pelle e, con fare chirurgico, separandola dalla polpa. Usate sempre il
coltello, sino alla fine, piuttosto che tentare di strappare la pelle dopo il
primo taglio, cosa che rischierebbe di rovinare la polpa.
Bene, dopo che la polpa del salmone brillerà in tutto il
suo splendore, tagliatela a fette sottili, circa un paio di millimetri di
spessore (le altre dimensioni, naturalmente, coincideranno con la quelle del
filetto di salmone).
Se avete la macchina per il sottovuoto, con annessi i
barattoli adatti, usateli, altrimenti va bene una normale terrina.
Cominciate allora a fare gli strati, partendo con il
salmone, che salerete leggermente, e sul quale metterete qualche grano di pepe
nero, qualche bacca di pepe rosa, ed un rametto di aneto.
Ripetete la sequenza di strati, fino ad esaurire il
salmone, quindi premete per bene in modo da compattare gli strati.
Preparate un’emulsione con due parti di olio
extra-vergine ed una parte ottenuta unendo il succo del limone. Tenete presente
che l’emulsione dovrà essere in quantità tale da ricoprire completamente il
salmone.
Fatta l’emulsione, versatela delicatamente sul salmone,
poi smuovete leggermente il salmone, inserendo una lama di coltello tra di esso
ed i bordi del recipiente, in modo che l'emulsione possa filtrare sul fondo.
Aspettate ancora qualche minuto, in modo che l'emulsione
si stabilizzi e l'aria residua possa uscire, poi coprite con un foglio di
pellicola trasparente - ho azionate la macchina per il sottovuoto - mettete il
recipiente in frigorifero ed andate a dormire, felici e sereni.
Il giorno dopo tirate fuori il salmone dal frigo e,
mentre questo riprende un po’ di calore, preparate gli altri ingredienti.
Tagliate a metà il melone bianco, togliete i semi e la
buccia e poi tagliate il melone in fette, di dimensione e forma il più
possibile simili a quelle del salmone.
Mettete le mandorle nel mixer ad alta velocità - quello
che si usa per il caffè o, appunto, la frutta secca - e fate andare alla
massima velocità, fino a ridurre le mandorle in polvere.
Bene, siamo pronti all’impiattamento, che potrete fare
alternando le fette di salmone, che farete sgocciolare dalla loro marinatura
prima di disporle, e quelle di melone bianco.
Sul tutto distribuite poi le mandorle ridotte in polvere,
data una leggera macinata di pepe, un leggerissimo filo d'olio extravergine.
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