Ogni tanto un secondo, portata che non amo
particolarmente, e alla quale mi dedico solo quando mi sento ispirato o quando,
come in questo caso, si realizza una particolare congiunzione astrale, che
altro non è che il trovare qualche ingrediente che mi sconfinfera.
Le costolette di agnello, in primis, che mi hanno colpito per il loro taglio e freschezza e
poi le carote viola, delle quali non sapevo dell’esistenza fino a quando non le
ho viste sul banco del supermercato. Ovviamente le ho prese, fedele allo
spirito di provare tutto, sempre e comunque.
Visto che l’agnello ha un sapore molto deciso, che a
molti non piace, ho pensato di contrastarlo con il Grand Marnier e le mandorle,
quasi a richiamare i profumi della Sicilia.
Per la cottura, infine, ho usato il burro chiarificato
che, come forse molti sapranno, altro non è che il burro al quale sono state
eliminate le proteine del latte e l’acqua, estraendone quindi la sola componente
grassa. Questo procedimento consente di avere un grasso molto resistente al
calore e, cosa più importante, che non si brucia durante la cottura, cosa che
avviene invece per il burro normale, proprio per effetto della presenza delle
proteine del latte.
Chiarificare il burro è un procedimento piuttosto lungo e
noioso, e mai mi sarei sognato di utilizzarlo se non avessi scoperto, con
gioia, che la Prealpi
produce un burro già chiarificato, costosetto, ma che fa risparmiare tempo e
fatica.
Se non lo trovate e non volete cimentarvi nella chiarificazione,
vi suggerisco di usare l’olio extravergine o, se proprio volete usare il burro
classico, di cuocere a fiamma bassissima.
Le carote, infine, le ho semplicemente fritte ad alta
temperatura, ma fedele alla moda e per bullarmi un po’, ho preferito dire che
le ho fatte in tempura.
Ingredienti (per 4 persone)
- Otto costolette di agnello
- Quattro carote viola (o carote normali)
- Quattro cucchiai di Grand Marnier
- Un cucchiaio di mandorle pelate
- Semola di grano duro
- Un paio di uova
- Burro chiarificato
- Olio per friggere (oliva o arachide)
- Sale e pepe
Per quanto possibile, cercate di sincronizzare i tempi,
in modo che sia le carote che la costolette siano pronte più o meno nello
stesso momento.
Nel caso, invece, voleste o doveste procedere in modo
sequenziale, preparate prima le costolette e poi tenetele al caldo, dato che
sarebbe un insulto
alla frittura friggere le carote e poi doverle tenere in attesa delle
costolette.
Bene, messa da parte le premessa, prendete una padella,
meglio se anti-aderente e di dimensione giusta per contenere le costolette, che
naturalmente devono poter stare su di un unico strato.
Mettete nella padella un paio di cucchiai di burro
chiarificato - se amate la precisione, considerate un cucchiaino di burro per
ogni costoletta - e portatela sul fuoco, a fiamma medio-bassa.
Tanto che il burro si scioglie e si scalda, salate e
pepate da entrambi i lati le costolette e, quando il burro è a temperatura, mettetele
nella padella, unite la metà del Grand Marnier e fatele cuocere, senza
coperchio, da entrambi i lati.
Non esagerate con la cottura, altrimenti le costolette
diventano dure. Direi più o meno cinque minuti per lato.
Tanto che le costolette si cuociono, pelate le carote e,
sempre usando il pela patate, ricavatene delle striscioline sottili e lunghe.
Per ottenerle altro non dovrete fare che ripetere lo stesso movimento che avete fatto per pelarle.
Sbattete anche le uova, salatele leggermente e tuffateci
dentro le carote, girandole in modo che l’uovo possa bagnarle uniformemente,
poi scolatele dall’uovo in eccesso e travasatele in una ciotolina, nella quale
avrete messo abbondante semola di grano duro, e giratele a lungo, in modo che
la semola, aderendo all’uovo, possa ricoprirle per bene.
Prendete le mandorle, mettetele nel mixer ad alta
velocità e fatelo andare alla massima velocità, in modo da ridurle in polvere
sottile.
Prendete una padella, metteteci abbondante olio per
friggere e portatela sul fuoco.
Tanto che l’olio si scalda, tornate alle costolette, che
nel frattempo dovrebbero essere pronte, e toglietele dalla padella, mettendole
in un piatto, che coprirete per mantenere la temperatura.
Unite al fondo di cottura delle costolette il rimanente
Grand Marnier e le mandorle tritate, riportate la padella sul fuoco e fate
restringere il fondo, avendo cura che le mandorle non si brucino.
Rimettete le costolette nella padella, girandole in modo
che il fondo di cottura le bagni per bene, poi coprite e tenete al caldo.
Nel frattempo l’olio per la frittura dovrebbe essere alla
giusta temperatura - non meno di 170° - per cui tuffateci le carote, non troppe
per volta, e fatele friggere per un paio di minuti, non di più, giusto il tempo
per farle diventare croccanti.
Mano a mano che sono pronte, scolatele, mettetele su di
un piatto, sul quale avrete messo qualche foglio di carta da forno o per
frittura e salatele.
Quando tutte le carote sono pronte, procedete con
l’impiattamento, disponendo le costolette, facendogli colare sopra un po’ del loro
fondo di cottura e, accanto ad esse, qualche carota fritta.
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