La ricetta è nata da un commento di un frequentatore
della pagina Facebook di Tra Pignatte e Sgommarelli, che tempo fa mi chiese se conoscessi il Provolone del
Monaco.
Non lo conoscevo, per cui mi sono incuriosito e, a
riprova che il destino ci vede benissimo, qualche giorno dopo, mentre compravo
la solita mozzarella di bufala, l’ho visto lì sul banco, quasi avesse saputo
che lo stavo cercando.
Ovviamente l’ho preso e, dopo lunga introspezione, ho
deciso di farlo in frittura, insieme alla pera, in modo da creare un deciso
contrasto di sapori.
Ad accompagnare il tutto, una confettura di scalogno,
ingentilita dalla Malvasia.
Ingredienti (per 4 persone)
Per la confettura di scalogno
- Quattro scalogni
- Due cucchiai di zucchero di canna
- Mezzo bicchiere di Malvasia
Per la frittura
- Un paio d’etti di provolone
- Due pere a polpa molto soda (io ho usato le pere Abate)
- Un uovo
- Pangrattato
- Olio per friggere (oliva o arachide)
Partite con la confettura di scalogno, che deve essere
cotta ed avere il tempo di freddarsi.
Prendete quindi gli scalogni - io ho usato la varietà “coscia di pollo”, di forma allungata e
gusto deciso - e puliteli, rimuovendo la parte iniziale e finale, poi
tagliandoli in fettine molto sottili, secondo il verso che preferite.
Prendete poi un pentolino, possibilmente anti-aderente,
metteteci le fettine di scalogno, lo zucchero di canna e la Malvasia, poi
portatelo sul fuoco, a fiamma bassa.
Fate cuocere, sempre a fiamma bassa, meglio ancora se con
una retina spargi fiamma, e con il coperchio, almeno per una mezz’ora, in modo
che lo scalogno possa ammorbidirsi per bene ed il fondo di cottura
restringersi, sino a lasciare una sorta di sciroppo.
Spegnete, fate intiepidire e poi, usando il Minipimer o
il frullatore tradizionale, riducete il tutto in crema, senza tuttavia
insistere troppo, in modo che lo scalogno rimanga comunque visibile, sebbene in
pezzi piccolissimi.
Coprite con il coperchio e mettete da parte.
Passate ora al provolone, che taglierete a bastoncini,
non troppo sottili, altrimenti vi si rompono durante la cottura.
Stessa cosa con la pera, anch’essa tagliata a bastoncini,
idealmente della stessa forma e dimensione di quelli di provolone.
Sbattete per bene l’uovo e passateci, uno alla volta, i
bastoncini di formaggio e quelli di pera, in modo che l’uovo li bagni in modo
uniforme.
Passate rapidamente i bastoncini nel pangrattato,
rigirandoli in modo che questo aderisca uniformemente a tutta la superficie del
formaggio.
Mettete tutti i bastoncini impanati in un piatto, nel
quale avrete messo altro pangrattato, in modo che i bastoncini non siano a
diretto contatto con il piatto.
Non lasciate troppo a lungo il formaggio e la pera nella
panatura, altrimenti questa si inumidirà, rovinando il risultato finale, motivo
per cui consiglio di cominciare a panare il tutto quando l’olio in cui li
friggerete - vedi dopo - sta per raggiungere la giusta temperatura.
Prendete una padella, di dimensione tale da poter contenere agevolmente i
bastoncini, e metteteci abbondante olio per friggere. La quantità d’olio
dovrebbe essere tale da far si che i bastoncini di formaggio siano completamente
immersi nell’olio, dato che sarebbe meglio non girarli durante la frittura, per
evitare possibili rotture, dovute all’ammorbidimento del formaggio.
Portate la padella sul fuoco, a fiamma alta, è fate
scaldare l’olio fino a 170° gradi, poi immergeteci i bastoncini - se ne avete fatti
tanti, friggete poco per volta - e fateli friggere fino a quando noterete che
il formaggio comincia a perdere consistenza, momento nel quale li toglierete,
facendo attenzione a non romperli, e li metterete su un piatto sul quale avrete
messo qualche foglio di carta da cucina o per fritture.
Mi raccomando, la scelta del tempo è fondamentale: se
fate figgere troppo poco i bastoncini, il formaggio rimarrà duro e poco
piacevole al gusto; se li fate friggere troppo, il formaggio si fonderà troppo
e potrebbe colare al di fuori della panatura.
Quando avete terminato di friggere, impiattate,
disponendo su ogni piatto qualche bastoncino di formaggio, qualcuno di pera e,
accanto, un po’ di confettura di scalogno.
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