"Previsto,
per questo weekend un brusco calo delle temperature, che potranno scendere di
qualche grado sotto le medie stagionali.".
Alzi la mano chi, pur in un mondo dove le stagioni non
sono più quelle di una volta e dove si passa dalle mezze maniche al cappotto
(basta, ho finito la mia scorta di luoghi comuni), non abbia mai sentito, alla
radio, questa frase.
Quindi, quale miglior modo di combattere il freddo in
arrivo se non una zuppa calda e fumante ? I termosifoni, dite voi ? Vabbè...
Questa volta la base sono i fagioli "vellutini"
della Sicilia, quei fagioli di colore rosso scuro, a ricordare appunto il
coloro di un drappo di velluto.
Assieme ai fagioli, poi, il baccalà e la fregola, pasta
di grano duro, tipica della Sardegna e normalmente accompagnata con ingredienti
di mare.
Se non la trovate - effettivamente non è facilissimo, io
l'ho presa da Eataly
- potete sostituirla con altra pasta di formato simile, come ad esempio le
Midolline, tipico formato da pappa dei bambini, oppure anche con farro o orzo
perlato.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di fagioli vellutini
- Tre etti di baccalà già bagnato
- Due etti di fregola
- Mezzo bicchiere di vino bianco
- Qualche rametto di finocchietto fresco (prezzemolo, in alternativa)
- Due spicchi d'aglio
- Un pezzetto di peperoncino
- Olio extra-vergine d’oliva
- Sale e pepe
Per quanto riguarda il baccalà, cercate di prenderlo dal
vostro fornitore abituale, visto che, purtroppo, è facile trovare baccalà
bagnati che, in realtà, contengono ancora una dose eccessiva di sale, tanto da
costringervi a proseguire, a casa, la bagnatura ancora per parecchie ore, cosa
che nel caso dovrà avvenire con un ricambio continuo dell'acqua.
L'ideale, quindi, sarebbe quello di assaggiare il baccalà
prima di usarlo (si, avete capito bene, lo dovete assaggiare a crudo), e regolarvi
di conseguenza.
Bene, chiarita la questione baccalà, potete partire con
la preparazione.
Con il giusto anticipo, mettete i fagioli in acqua fredda
e lasciateceli per circa otto ore, poi scolateli e metteteli in una pentola,
ancora una volta coperti da abbondante acqua fredda, leggermente salata.
Portate la pentola sul fuoco, a fiamma media e con il
coperchio, e quando l'acqua raggiunge il bollore, abbassate la fiamma e fate
cuocere i fagioli fino a quando non saranno teneri. Ci dovrebbero volere, dal
momento del bollore, dall'ora all'ora e mezza, a seconda di quanto i fagioli
sono stati in ammollo.
Tanto che i fagioli si cuociono, prendete il baccalà e,
se già non lo ha fatto il vostro pescivendolo, eliminate la pelle, sollevandola
a partire dalla coda e poi tirando con una certa decisione. Volendo potete
usare un coltellino molto affilato, con il quale separerete la pelle dalla
polpa, nel caso lo "strappo" risultasse difficile.
Eliminate, usando un paio di pinzette, meglio ancora se
quelle specifiche per tale operazione, le lische residue, che dovrebbero essere
concentrate al centro del baccalà e poi tagliatelo in pezzi.
Prendete una casseruola, meglio se anti-aderente e di
dimensione adatta a poter contenere tutta la zuppa, ungetela con tre o quattro
cucchiai d'olio extra-vergine, metteteci gli spicchi d'aglio, sbucciati e
parzialmente schiacciati, usando la lama di un grosso coltello, e il
peperoncino.
Portate la casseruola sul fuoco, a fiamma media, e fate
andare fino a quando l'aglio non sarà dorato, poi toglietelo, togliete anche il
peperoncino ed unite il baccalà, facendolo rosolare, per un paio di minuti e
girandolo spesso con un cucchiaio di legno.
Unite il vino, salate - ma solo se serve, mi raccomando -
date una macinata di pepe, coprite con il coperchio, abbassate la fiamma e fate
andare per non più di cinque minuti, quel tanto che basta per far ridurre un
po' il vino.
Spegnete e tenete da parte, sempre con il coperchio.
Ritornate ai fagioli e, quando sono cotti, togliete la
pentola dal fuoco e travasate due terzi dei fagioli nel mixer o nel frullatore,
insieme a tre o quattro mestoli di acqua di cottura.
Fate andare alla massima velocità, in modo da ridurre i
fagioli in crema, che unirete poi nella casseruola dove c'è il baccalà. Unite
anche i fagioli lasciati interi.
Riaccendete il fuoco, sempre a fiamma bassa, e fate
riprendere calore al baccalà e ai fagioli, portando il tutto nuovamente a
bollore.
Sulla quantità di acqua, che dovrà sempre essere quella
dei fagioli, regolatevi ad occhio, tenendo conto che questa dovrà essere
sufficiente per la cottura della fregola ma, allo stesso tempo, non troppo
abbondante, in modo che, alla fine, la densità della zuppa sia quella giusta.
Il mio consiglio è di operare come per il risotto, tenendo
l'acqua residua dei fagioli quasi a bollore, si da poterla aggiungere durante
la cottura della fregola, nel caso il tutto risultasse troppo asciutto.
Quando la zuppa ha ripreso il bollore - leggero, mi
raccomando - assaggiate e, nel caso, regolate di sale, poi aggiungete la
fregola e fatele cuocere, girandola spesso, dato che avrà la tendenza ad
attaccarsi al fondo della pentola.
Il tempo di cottura della fregola dovrebbe essere di
norma intorno ai dodici minuti, per cui regolatevi di conseguenza e, come vi
dicevo, aggiungete altra acqua dei fagioli nel caso la zuppa si addensasse
troppo.
Tanto che la fregola si cuoce, tritate finemente il
finocchietto.
Quando la fregola è pronta, spegnete, aggiungete il
finocchietto tritato e date una bella mescolata per amalgamare il tutto.
Fate intiepidire la zuppa per una decina di minuti, poi
impiattate, guarnendo come meglio credete, poi date su ogni piatto un giro
d’olio a crudo, un’altra leggera macinata di pepe e portate in tavola.
Degustate, al calduccio della vostra casa, mentre fuori
la temperatura sarà di qualche grado inferiore alla media stagionale.
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