Nuovo esperimento con il giocattolo portatomi da Babbo Natale.
Questa volta ho provato la coscia d'anatra, cotta a 57°
per tredici ore, che alla fine è risultata incredibilmente morbida, ma forse un
pelino rossa all'interno, per cui, soprattutto se amate una cottura maggiore,
mi sento di suggerire di portare la temperatura a 59°, mantenendo sempre lo
stesso tempo di cottura.
Al solito, tutto sottovuoto e, insieme alla coscia, la
senape, il miele e un assortimento vario di erbette profumate.
Il tutto accompagnato dal carciofo fritto in una pastella
profumata alla mentuccia, verdura perfettamente di stagione, che se volete, però,
potete tranquillamente eliminare, dato che io l'ho aggiunto essenzialmente
perché lo avevo e non, al contrario, perché completi il piatto in un modo particolare.
Data la dimensione della coscia, direi che con un paio ci
sfamate tranquillamente quattro persone.
Ingredienti (per 4 persone)
Per l'anatra
- Due cosce d'anatra
- Due cucchiai di miele (vedi dopo)
- Due cucchiai di senape forte
- Un cucchiaio di burro
- Un cucchiaino di maizena o di farina
- Due rametti di rosmarino
- Due foglie di alloro
- Due rametti di timo
- Quattro foglie di salvia
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Per i carciofi
- Quattro carciofi
- Farina "00"
- Una ventina di foglioline di menta romana (o mentuccia)
- Mezzo cucchiaino di lievito secco per pane
- Acqua minerale
- Olio extravergine di oliva
- Olio per friggere (oliva o arachide)
- Sale
Per prima cosa, aiutandovi con un coltello ben affilato,
eliminate la pelle dalle cosce, dato che la cottura a bassa temperatura la
lascerebbe molle e decisamente poco invitante.
Poi preparate il sottovuoto, cosa che farete salando e
pepando le cosce in superficie e poi spalmandole uniformemente con la senape.
Mettete le cosce nel sacchetto per il sottovuoto, poi
aggiungete il miele, cercando di distribuirlo uniformemente all'interno del
sacchetto, il burro, che taglierete in pezzetti e distribuirete anch'esso in modo
uniforme nel sacchetto e per finire, tutte le erbette.
Prima di procedere alla creazione del sottovuoto,
valutate la densità del miele e, nel caso vi sembrasse troppo liquido, passate
la busta nel freezer per una mezz'ora, in modo da rassodarlo. Questa operazione
è necessaria in quanto, altrimenti, la pompa che produce il sottovuoto potrebbe
aspirare il miele.
Fate infine il sottovuoto, seguendo le istruzioni della
vostra macchina. Mi raccomando, verificate che i sacchetti che usate siano
resistenti al calore e, quindi, adatti alla cottura.
Immergete il sacchetto e procedete con la cottura, che
come ho detto più sopra, io ho fatto a 57° per tredici ore, ma che voi potete
fare a 59°, se gradite una carne meno rossa all'interno, ricordando che, come
regola generale, la temperatura dell'acqua dovrebbe essere pari alla
temperatura interna della carne che volete raggiungere e che, naturalmente,
dipende dal grado di cottura che desiderate.
Quando manca più o meno un'ora alla fine della cottura, dedicatevi
ai carciofi, che pulirete secondo la liturgia, ne eliminerete buona parte del gambo,
lasciando solo la parte sufficiente a poterlo impugnare per mangiarvelo con le mani, e poi taglierete, prima a
metà, eliminando la barba interna, e
poi ancora a metà, in modo da ricavare quattro parti per ogni carciofo.
Se i carciofi sono particolarmente grandi, ad esempio se
usate la classica mammola romana,
allora potete tagliare ogni metà in tre parti, per un totale di sei pezzi per
ogni carciofo.
In attesa di friggerli, mettete i carciofi in una
bacinella piena d'acqua, nella quale avrete spremuto un po' di succo di limone,
in modo da evitare che si anneriscano.
Preparate una pastella con la farina, un goccio d'olio
extravergine, acqua minerale, un pizzico di sale, mezzo cucchiaino di lievito
secco per pane e le foglioline di mentuccia tritate finemente.
Mescolate per bene in modo d'amalgamare il tutto, avendo
cura di fare una pastella molto densa, dato che poi sarà resa più fluida
dall'acqua residua dei carciofi.
Mettete la pastella in frigorifero fino al momento in cui
la userete.
Quando mancano una decina di minuti alla fine della
cottura dell'anatra, procedete con la frittura dei carciofi, prendendo un ampia
padella, mettendoci abbondante olio per friggere e portandola sul fuoco.
Se volete date una ripassatina alla teoria ma, in ogni caso, mi raccomando che la quantità d'olio sia
essere tale da permettere ai carciofi di esserne immersi almeno fino alla loro
metà.
Tanto che l'olio si scalda - dovrà arrivare a circa 160°
di temperatura - prendete la pastella dal frigorifero e metteteci una parte dei
carciofi - quelli che, da vostra valutazione, potranno essere fritti insieme -
scolandoli per bene dalla loro acqua acidulata.
Quando l'olio è caldo, friggete i carciofi, girandoli in
modo da dorarli in modo uniforme, poi scolateli, metteteli su un piatto, sul
quale avrete messo qualche foglio di carta da cucina o per frittura e, infine,
salateli.
Ripetete fino a friggere tutti i carciofi.
Tornate all'anatra, che dovrebbe essere pronta, e togliete
il sacchetto dall'acqua, mettetelo in una bacinella e tagliate uno dei suoi
angoli, in modo da far uscire e raccogliere il liquido di cottura.
Mettete in liquido di cottura in un pentolino, portatelo
sul fuoco e, quando riprende un bollore leggero, unite a pioggia la maizena,
che avrete prima setacciato, girando con una piccola frusta in modo da rompere
gli eventuali grumi.
Fate andare per qualche minuto, in modo che la salsa
possa restringersi ed addensarsi, poi spegnete.
Se volete, ma più per un fattore estetico che altro,
potete rosolare le cosce in superficie, come se doveste fare la classica
sigillatura, in modo da dargli un aspetto più tradizionale, considerando che la
cottura a bassa temperatura lascia l'esterno della carne di un colore un po'
spento.
Ci siamo, non resta che impiattare, cosa che potrete fare
sia lasciando le cosce intere che, invece, separando la carne dalle ossa e
servendola quindi già pulita e pronta all'uso.
Io, più per motivi di tempo, ho seguito la prima strada,
anche se con il senno di poi, consiglio la seconda, più elegante e pratica.
In ogni caso, quale che sia la scelta fatta, ricordatevi
di colare un po' del fondo di cottura ristretto su ogni porzione e di mettergli
accanto qualche carciofo fritto.
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