Adoro l'orzo, sia d'estate, usato in insalata, che nelle
stagioni fredde, in zuppe o altre preparazioni, come questa, dove ho usato
l'orzo come se fosse riso, preparando quindi, con buona pace degli amici
dell'Accademia della Crusca, un "orzotto".
L'orzo l'ho accompagnato ai gamberoni e al porro, fatto
sudare esattamente come si fa con la cipolla per il risotto classico.
Al solito, dei gamberoni non ho sprecato nulla, ricavando
dalle teste un fondo che ho poi usato per dare maggior intensità all'orzo,
mentre il profumo del limone solo alla fine, ad orzo pronto.
Per quanto riguarda l'orzo, infine, farete una doppia
cottura, prima nel modo classico,cuocendolo in acqua, e poi proseguirete come
si fa con il risotto, con la cottura in casseruola.
Ingredienti (per 6/8 persone)
- Quattro etti di orzo perlato
- Brodo vegetale (con carote, sedano, finocchio, pomodori, cipolla, patata, ...)
- Un chilo di gamberoni
- Un porro
- Una decina di fili di erba cipollina
- La scorza di un limone
- Olio extravergine di oliva
- Trenta grammi di burro
- Sale e pepe
Per prima cosa preparate il brodo vegetale, che per
questa ricetta consiglio di fare voi, piuttosto che usare il dado, per cui
mettete tutte le verdure, pulite e lavate, in un pentolone, riempite poi con
acqua fredda, salate e portate sul fuoco, facendo cuocere, da quando l'acqua
prende il bollore, un paio d'ore, togliendo poi le verdure e, se vi sembra il
caso, filtrando il tutto, in modo da eliminare ogni residuo solido.
Dedicatevi poi ai gamberoni, che pulirete, rimuovendo la
testa, il guscio e la coda; rimuovete anche il filamento intestinale, laddove
serva, provando ad estrarlo delicatamente o, se si dovesse rompere, facendo una
piccola incisione sul dorso dei gamberoni e, usando la punta di un coltellino,
toglierlo.
Tagliate i gamberoni a pezzi - orientativamente ogni
gamberone in quattro pezzi - e metteteli in frigo, su di un piatto coperto con
la pellicola trasparente, in attesa di usarli più avanti.
Le teste, invece, le metterete in una casseruola, con
quattro cucchiai di olio extravergine ed un bicchiere d'acqua, che porterete
poi sul fuoco, a fiamma bassa e con il coperchio, facendo cuocere per una
mezz'ora, in modo che le teste possano rilasciare tutti i loro sapori e profumi.
Spegnete e, usando un colino a maglie fitte, filtrate il
fondo di cottura, distillando solo il liquido, che raccoglierete in una tazza e
che metterete anch'essa da parte.
Prendete poi l'orzo e lavatelo sotto l'acqua corrente,
poi mettetelo in una casseruola, insieme ad una quantità di acqua fredda pari a
cinque volte il suo peso, quindi, nel nostro caso, un litro e mezzo d'acqua.
Salate leggermente, usando del sale grosso, meglio ancora
se integrale, coprite con il coperchio e portate sul fuoco, a fiamma bassa.
Considerate il tempo di cottura indicato nelle
indicazioni per l'orzo - normalmente 30/40 minuti - e togliete dieci minuti. Il
tempo risultante sarà quello della prima cottura, in acqua, ricordando che tale
tempo parte da quando l'acqua raggiunge il bollore.
In attesa della cottura dell'orzo, prendete il porro,
eliminatene la parte finale, quella dove ci sono i filamenti, tagliatelo a metà
nel verso della lunghezza e poi ogni metà a fettine sottilissime, fermandovi
quando arrivate alla parte più verde del porro.
Quando mancano circa venti minuti al termine della prima
cottura dell'orzo, prendete una casseruola, dove poi cuocerete l'orzo per la
sua cottura finale, metteteci il burro, quattro cucchiai d'olio extravergine,
il porro tagliato a fettine e portatela sul fuoco, a fiamma bassissima - meglio
ancora se avete anche una retina spargi fiamma - e con il coperchio e fate
sudare il porro, esattamente come si fa per la cipolla quando preparate un
risotto.
Mi raccomando, il porro non si deve rosolare o colorire,
ma solamente ammorbidirsi, quasi a produrre una crema. Direi che almeno una
ventina di minuti sono necessari, con un controllo frequente per verificare che
il calore non sia troppo alto.
Ritornate all'orzo, che nel frattempo dovrebbe aver
esaurito il tempo della sua prima cottura e, usando un mestolo bucato,
travasatelo nella casseruola con il porro, alzando la fiamma e facendolo
rosolare per un paio di minuti, girando quasi con continuità, esattamente come
fareste per il risotto.
Aggiungete all'orzo il fondo di cottura ricavato dalle
teste dei gamberoni, mescolate per bene e poi cominciate ad aggiungere il
brodo, che avrete tenuto a bollore leggerissimo, mestolo dopo mestolo,
ricordando che il tempo di cottura residuo dell'orzo non è molto, per cui
aggiungete il brodo poco alla volta.
Fate cuocere, mescolando spesso e, quando mancano circa
cinque minuti alla fine della cottura, assaggiate, nel caso regolate di sale e
poi unite i gamberoni all'orzo, in modo che possano cuocersi direttamente
dentro di esso, rilasciando al meglio i loro sapori e profumi.
Per quanto riguarda la densità finale dell'orzotto, vale
la stessa regola del riso e cioè il vostro gusto, potendo scegliere se
mantenerlo "all'onda" oppure più denso.
Quando l'orzo è pronto, spegnete la fiamma, poi unite
l'erba cipollina, che avrete tagliato - non tritato - in piccoli pezzi e poi,
usando una grattugia molto fine, grattugiate la scorza del limone ed unitela
all'orzo, dando una bella mescolata finale, in modo che il limone possa
sprigionare il suo profumo.
Ci siamo, non resta che impiattare, cosa che dipenderà
anche dalla densità finale che avete scelto per l'orzotto e guarnire come più
vi piace.
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