Mai fatto le cappesante in vita mia, poi dopo essermi
sorbito tutte e dieci le stagioni di Hell's
Kitchen, nelle quali ho potuto rilevare la smodata passione di Gordon per i
pettini di mare (nome alternativo, e
quanto mai curioso, per le cappesante, in aggiunta a quello di conchiglia di San Giacomo), ho deciso di
cimentarmi anch'io.
Confesso che, per quanto riguarda la cottura dell'amica Pecten Jacobaeus (evviva Wikipedia), mi
sono limitato a copiare ciò che ho visto nella cucina infernale, con la sola
aggiunta del vino passito, che ha donato un leggero retrogusto dolce al piatto.
Ho poi accompagnato le cappesante con un variegato di
topinambur e peperoni, che altro non è che due creme, delle quali quella di
peperone è iniettata all'interno di
quella di topinambur.
Poi, visto che ero irrequieto, anche dei pomodori camone,
sodi e dolcissimi, fatti disidratare in forno, in modo da accentuarne ancora di
più il loro sapore. Per salarli, visto che l'avevo, ho usato un delizioso sale
affumicato, che voi naturalmente potete sostituire con sale normale.
Da notare che, volendo bullarmi e seguire le mode, averi
potuto dire di aver fatto dei pomodori
confit, cosa che non dico, visto che non ho usato lo zucchero, tipico di
questa preparazione.
Ingredienti (per 4 persone)
Per le cappesante
- Otto cappesante, meglio se già pulite
- Trenta grammi di burro
- Mezzo bicchiere di vino passito (buono)
- Sale e pepe
Per il variegato
- Due etti di topinambur
- Un peperone rosso
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe bianco
Per i pomodori
- Otto pomodori camone
- Origano, fresco o secco
- Olio extravergine di oliva
- Sale affumicato
- Pepe nero
Partite senza dubbio con i pomodori, la cui
disidratazione richiederà almeno tre ore.
Tagliate quindi i pomodori a metà, dopo averne eliminato
il picciolo, e metteteli su una teglia da forno, sulla quale avrete messo un
foglio di carta da forno, con la parte tagliata rivolta verso l'alto.
Distribuite sopra ai pomodori il sale, il pepe, l'origano
tritato e, per finire, un leggero filo d'olio extravergine.
Accendete il forno ed impostate la temperatura a 90°, poi
infornate i pomodori e lasciateli appassire per circa tre ore. Mi raccomando,
non abbiate fretta e non alzate la temperatura, che mai deve raggiungere i
100°, dato che i pomodori non devono cuocersi, ma solo perdere parte della loro
componente acquosa.
Quando i pomodori saranno cotti, li toglierete dal forno
e li lascerete raffreddare a temperatura ambiente.
Tanto che i pomodori vanno, dedicatevi alla preparazione
delle due creme, che poi unirete nel variegato.
Pulite i topinambur, eliminando la buccia, poi tagliateli
a dadini, in modo che cuociano prima ed in modo uniforme, e metteteli in una
pentolina, insieme a due cucchiai di olio extravergine e a mezzo bicchiere
d'acqua o, se l'avete, di brodo vegetale.
Portate sul fuoco, a fiamma bassa e con il coperchio, e
fate cuocere fino a quando il topinambur non sarà ben morbido. Ci dovrebbero
volere circa trenta minuti a partire dal bollore, che deve essere leggero.
Salateli verso metà cottura, quando cominceranno ad ammorbidirsi.
Cosa più o meno simile per i peperoni, che pulirete
eliminando semi e coste bianche interne e poi taglierete a pezzi, che mettere
in un altro pentolino, ancora una volta con un paio di cucchiai d'olio
extravergine, un paio di acqua (il peperone richiede meno acqua, avendone di
sua all'interno) e porterete sul fuoco, ancora una volta a fiamma bassa con il
coperchio e che salerete, di nuovo, a metà cottura.
Fate in modo che a fine cottura, sia nel topinambur che
nel peperone, ci sia ancora un minimo di fondo di cottura, che vi servirà per agevolare
la loro trasformazione in crema
Quando i topinambur e il peperone sono cotti, spegnete e,
usando il Minipimer o il frullatore tradizionale, riduceteli separatamente in
crema, lavorando con cura per eliminare ogni residuo intero.
Nel caso la crema, soprattutto quella di topinambur (cioè
quella che dovrà sostenere il
variegato), vi sembrasse poco densa, riportatela sul fuoco e fate andare, a
fiamma bassa, fino a che la componente acquosa non sarà in parte evaporata,
donandovi la consistenza desiderata.
Mettete le due creme da parte e passate alle cappesante.
Se le avete prese ancora chiuse, allora per prima cosa
dovete aprirle, infilando la lama di un coltello con la punta stondata - più
che altro per non farvi male - tra le due valve, vicino alla loro base, e
muovendo lungo tutta la linea di separazione, in modo da separarle.
Aperte le cappesante, lavate accuratamente il mollusco
sotto l'acqua corrente, per eliminare ogni impurità, e poi date un ultima
sciacquata immergendo il mollusco in acqua fredda salata.
Per la preparazione suggerisco di usare sia la parte
bianca del mollusco, che quella di colore arancione vivo, detta corallo.
Dopo aver pulito le cappesante, prendete una padella-
meglio se anti-aderente, metteteci il burro e portatela sul fuoco, a fiamma
media.
Quando il burro è sciolto e comincia a sfrigolare, unite
il vino passito, aspettate che questo riprenda il bollore e poi unite i
molluschi, per il momento solo la parte bianca, e fateli rosolare per un paio
di minuti da un solo lato, ogni tanto tenendoli schiacciati usando una spatola,
dato che avranno la tendenza ad assumere una forma leggermente sferica.
Dopo i primi due minuti, girate i molluschi ed unite
contemporaneamente la parte arancione, i coralli. Mentre la parte bianca la
farete rosolare per altri due minuti dal lato non ancora fatto, i coralli li rosolerete
per due minuti complessivi, uno per lato, in modo che giungano a cottura
esattamente nello stesso momento della parte bianca.
Quando sono cotti, toglieteli dalla padella e metteteli
momentaneamente su un piatto, che coprirete, e fate andare ancora qualche
minuto il loro fondo di cottura, in modo che il vino possa evaporare, lasciando
un fondo ben denso.
Bene, ci siamo, non resta che impiattare, preparando per
prima cosa il variegato, cosa che farete mettendo un cucchiaio di crema di
topinambur su ogni piatto, dandogli la forma che preferite, e poi, usando
preferibilmente una siringa da pasticcere, con il becco piuttosto fine e
riempita con la crema di peperone, iniettate il peperone all'interno della
crema di topinambur, un po' come quando iniettate la crema all'interno di un
bignè, muovendo allo stesso tempo la siringa, in modo da comporre il disegno
che preferite.
Non è facilissimo, ma nemmeno difficile come può
sembrare. Io non l'avevo mai fatto e al primo colpo il risultato non è stato
malaccio.
Fatto il variegato, aggiungete gli altri elementi,
disponendoli come più vi aggrada, ricordandovi in ogni caso di far colare un
po' del fondo di cottura sopra le cappesante.
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