Allora, per prima cosa, come potete vedere, sono riuscito
ad infilare nel nome della ricetta uno di quei termini - confit - che tanto vanno di moda e altrettanto tanto sono
fastidiosi.
Il termine francese, al di là della sua traduzione in conservare, normalmente indica una
cottura lenta, dove l'ingrediente da cuocere è aromatizzato con erbe e
zucchero, quest'ultimo ottimo conservante.
Per i pomodori ho scelto i Camone, una varietà dalla
polpa molto soda ed incredibilmente dolce, per il semplice motivo che ne avevo
presi un bel po' qualche giorno prima e, pur avendoli usati in altre ricette,
ne avevo ancora qualcuno.
Per il resto, appunto, un classico carpaccio, dove la
carne è accompagnata dal carciofo romanesco - detto anche mammola - rigorosamente a crudo, con un po' di mandorle a
completare il tutto.
Condimento quasi di rigore, considerando la presenza del
carciofo, con una emulsione di olio extravergine e aceto balsamico, profumata
con la menta romana.
Ovviamente, come tutte le preparazione a crudo, la carne
dovrà essere freschissima e tagliata molto sottilmente, tipicamente a macchina
invece che a mano, per cui siate espliciti con il macellaio, oppure, se andate
al supermercato, cercate i tagli già pronti, espressamente pensati per il
carpaccio.
Altra raccomandazione è quella di prendere la carne solo
poco prima di usarla, dato che il processo di ossidazione è molto rapido, per
cui, se aspettate troppo, la carne perderebbe il suo bel colore rosso, virando
verso un triste viola spento.
Ingredienti (per un fiore)
Per il carpaccio
- Cinquanta grammi di scottona (o altro taglio, comunque adatto al carpaccio)
- Un carciofo romanesco
- Un cucchiaino di granella di mandorle
- Cinque foglioline di menta romana
- Un cucchiaio d'olio extravergine di oliva
- Un cucchiaino di aceto balsamico (vero)
- Sale e pepe
Per i pomodori
- Tre pomodori camone
- Un cucchiaio di zucchero di canna
- Origano, fresco o secco
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Partite senza dubbio con i pomodori, la cui
disidratazione richiederà almeno tre ore.
Tagliate quindi i pomodori a metà, dopo averne eliminato
il picciolo, e metteteli su una teglia da forno, sulla quale avrete messo un
foglio di carta da forno, con la parte tagliata rivolta verso l'alto.
Distribuite sopra ai pomodori il sale, il pepe, l'origano
tritato, lo zucchero di canna e, per finire, un leggero filo d'olio
extravergine.
Accendete il forno ed impostate la temperatura a 90°, poi
infornate i pomodori e lasciateli appassire per circa tre ore. Mi raccomando,
non abbiate fretta e non alzate la temperatura, che mai deve raggiungere i
100°, dato che i pomodori non devono cuocersi, ma solo perdere parte della loro
componente acquosa.
Quando i pomodori saranno cotti, li toglierete dal forno
e li lascerete raffreddare a temperatura ambiente.
Non fate nulla, neanche pulire il carciofo, fino a quando
i pomodori non saranno pronti, altrimenti sia la carne che il carciofo si
rovinerebbero per effetto dell'ossidazione.
Quando i pomodori sono pronti, quindi, dedicatevi alla
pulizia del carciofo che, in questo caso, visto che lo utilizzerete a crudo,
dovrete pulire andando un po' oltre la
loro normale
pulizia, rimuovendo un numero maggiore di foglie esterne ed eliminando completamente il gambo.
Se volete, per maggiore sicurezza, tagliate a metà un
limone e strofinate leggermente il carciofo con la sua parte interna, in modo
che il succo l'inumidisca, evitando che si scurisca.
Mettete poi il carciofo sul tagliere, con la base rivolta
verso l'alto, e tagliatelo a fettine molto sottili, partendo dalla base e
arrivando fino alla punta. Dopo le prime fettine, rimuovete la barba centrale del carciofo e proseguite
con il taglio.
Disponete il carciofo sul piatto dove lo servirete, dando
alle singole fettine una conformazione che ricordi le foglie del fiore.
Prendete poi le fette di carne e tagliatele a metà nel
verso della lunghezza, in modo da avere delle strisce alte non più di due o tre
centimetri, quindi prendete la prima striscia e dategli una forma ad anello, ad
esempio avvolgendovela intorno al dito o qualsiasi altra cosa cilindrica e
lunga (vi prego maschietti, censurate ciò a cui state pensando, siamo su un
forum aperto a tutti...).
Disponete la striscia arrotolata al centro del fiore, poi
ripetete l'operazione con le altre strisce di carne, allargandone ogni volta il
diametro, in modo da creare i petali esterni, via via più ampi.
Quando avete completato il fiore, macinate un po' di sale
integrale sul carpaccio - se avete a disposizione qualcuno di quei sali
colorati che tanto vanno di moda, bene, è il momento di usarli - e, se vi ci
piace, anche un po' di pepe.
Preparate velocemente l'emulsione di olio extravergine e
balsamico, orientandovi su una proporzione di tre parti di olio ed una di
balsamico - come quantità direi che quelle riportate sopra dovrebbero essere
sufficienti - ricordando che quest'ultimo deve essere tale, motivo per cui vi
suggerisco, come faccio sempre, di investire una quindicina di euro per
comprarvi un aceto balsamico, dai 3 ai 5 anni di invecchiamento, piuttosto che
risparmiare per comprarsi quelle melasse in vendita nei supermercati.
Aggiungete all'emulsione le foglioline di menta romana,
che avrete prima tritato finemente con il coltello, poi emulsionate per bene e,
agendo rapidamente per evitare che l'emulsione si smonti, fatela colare, usando un cucchiaino, sul carpaccio,
bagnando uniformemente tutte le parti del fiore.
Completate con la granella di mandorle, che farete cadere
solo sui petali, cioè sulla carne, e con i pomodori confit, che disporrete tutt'intorno al fiore, tanto per accentuare
il carattere bucolico del piatto.
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