Inverno, tempo di rape e, ahimè, non certo per la gioia
dei miei figli, che decisamente non le amano; ma io persevero, con fare
diabolico, e periodicamente gliele propino in modi differenti.
Questa volta non è andata male, nel senso che la pasta è
piaciuta, addirittura con qualche accenno di bis.
Riassumendo, quindi, una pasta condita con una crema di
rape, fatta insaporire in un fondo di olio extravergine dove ho sciolto le
acciughe, e profumata con l’erba cipollina.
Ancora una volta, poi, l’immancabile pasta di Setaro, uno dei pastifici storici di Torre
Annunziata.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di linguine (o altro formato lungo)
- Quattro rape bianche, piuttosto grandi
- Una decina di acciughe sott’olio
- Una decina di fili di erba cipollina
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Per prima cosa dedicatevi alle rape, che pelerete usando
un coltellino ben affilato, in modo da togliere lo strato più esterno ed
esporre la polpa interna, bianchissima.
Tagliate poi le rape in piccoli pezzetti - la rapa è
decisamente resistente, per cui richiede tempi di cottura non proprio brevi -
metteteli in una casseruolina, meglio se anti-aderente, con un paio di cucchiai
d'olio extra-vergine ed un bicchiere d'acqua.
Portate sul fuoco, a fiamma bassa e con il coperchio,
salate moderatamente, ricordano che poi ci saranno le acciughe a dare ulteriore
sapidità, date una macinata di pepe, e fate cuocere fino a quando le rape non
saranno morbide.
Durante la cottura, se serve, aggiungete ancora acqua,
ricordandovi, in ogni caso, che a fine cottura il fondo dovrà essersi ristretto, ma non
completamente evaporato.
Quando le rape sono pronte, spegnete e, usando il Minipimer
o il frullatore tradizionale, riducetela in crema. Non vi preoccupate se la
crema vi dovesse sembrare troppo liquida, dato che poi avrete modo di ridurla
quando la insaporirete con le acciughe.
Prendete poi un’ampia padella, dove mantecherete la
pasta, metteteci sei o sette cucchiai di olio extravergine e le acciughe.
Portate al padella sul fuoco, a fiamma media, e non
appena l’olio comincia a scaldarsi, usando un cucchiaio di legno, riducete le
acciughe in una sorta di pasta, facendo in modo che non rimangano pezzi interi
delle acciughe, almeno non di dimensione significativa (se avete un mortaio,
potete anche schiacciare le acciughe prima di metterle nell’olio).
Aggiungete la crema di rape, alzate la fiamma e fate
andare per circa cinque minuti, in modo che la crema possa sposarsi al meglio
con le acciughe e, se serve, ridursi in densità, che in ogni caso non dovrà
essere eccessiva, altrimenti la successiva mantecatura potrebbe risentirne.
Spegnete il fuoco, coprite con il coperchio e tenete da
parte.
Mettete in un’ampia pentola l'acqua per la pasta, seguendo il disciplinare, salatela, mettetela sul fuoco e portatela a bollore,
quindi buttate la pasta, facendola cuocere e mantenendola al dente.
Poco prima di scolare la pasta, prendete una tazza
dell’acqua di cottura, che potrebbe servirvi per la mantecatura, anche se la
presenza della crema di rape, se della giusta densità, potrebbe rendere non
necessaria tale aggiunta.
Quando la pasta e cotta, scolatela, mantenendola umida ed
unitela nella padella dove l’aspetta il suo condimento.
Riportate la padella sul fuoco, alzate la fiamma e
mescolate per mantecare il tutto, aggiungendo allo stesso tempo, in modo
graduale e se ritenete serva, l’acqua di cottura.
Fate in modo che la pasta risulti cremosa, interrompendo
la mantecatura - che comunque non dovrebbe durare più di un minuto - quando
vedete che il fondo comincia, per effetto della completa evaporazione dell’acqua
residua, a ridursi troppo.
Spegnete il fuoco, aggiungete l’erba cipollina, che
avrete prima tagliato in piccoli pezzetti con il coltello, date un ultima e
accurata mescolata, quindi impiattate.
Date un’ultima macinata di pepe nero su ogni porzione, un
leggerissimo giro d’olio extravergine a crudo, poi di corsa in tavola.
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