Con un linguaggio decisamente retorico, potrei dire che
questa ricetta "è un fulgido esempio
di riuso di prodotti in scadenza, nello spirito di un cucina ecosostenibile,
che preserva piuttosto che sprecare".
In altre parole, ero a casa con l'influenza, piuttosto
irrequieto di non poter fare una mazza, per cui mi sono intrufolato in cucina,
verso l'ora di cena, con l'intento di placare la mia insofferenza, cercando di
usare ciò che avevo, visto che la mia salute traballante mi aveva impedito di
fare la spesa.
Ho allora tirato fuori, dalla dispensa un residuo di pane
carasau e, dal frigo, una ricotta scaduta il giorno prima, un pezzo di Fiore
Sardo DOP, un pezzo di pecorino romano, un residuo di 'nduja calabrese, un po'
di cavolo cappuccio già cotto e, per finire, un pezzo di mozzarella,
fortunatamente ancora a mollo nella sua acquetta, cosa che aveva evitato
sospetti viraggi del suo colore, dal bianco a giallo ocra.
Circa dieci minuti di pensatio
e poi la decisione di fare una sorta di millefoglie, dove il pane carasau
separasse il ripieno a base di ricotta, formaggi e 'nduja.
Per le dosi, amici miei, dovrete regolarvi ad occhio,
visto che io ho semplicemente usato ciò che avevo e che mi ha permesso di
preparare il millefoglie in foto, di circa otto centimetri di diametro e cinque
di altezza, per il quale vi darò delle dosi un tantinello approssimate.
Ingredienti (vedi sopra)
- Due etti di ricotta, del tipo che preferite (questa è l'unica cosa che ho pesato)
- Tre cucchiai di cavolo cappuccio già cotto
- Un pezzo di 'nduja (vedi dopo)
- Due cucchiai di pecorino romano grattugiato
- Due cucchiai di Fiore Sardo DOP grattugiato
- Un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato
- Una trentina di foglioline di maggiorana fresca
- Due fettine di mozzarella
- Un uovo
- Un po' di pane carasau
- Olio extravergine d'oliva
- Sale e pepe
Bene, per prima cosa decidete come fare il millefoglie,
nel senso di scegliere il contenitore adatto, che io vi suggerisco scegliere in
un coppapasta (in pratica, un anello con i bordi alti), che possa poi essere sfilato, cosa che non sarebbe possibile
con uno stampo classico, dove dovreste estrarre
il millefoglie, con il rischio di romperlo.
Scelto il contenitore, e se non avete la fortuna di
disporre del cavolo cappuccio già cotto, dedicatevi alla sua preparazione,
togliendogli le foglie superficiali - basta togliere il primo strato - e poi
tagliandolo a striscioline, a partire dall'estremità opposta alla base e
fermandovi quando arrivate alle parti più dure.
Prendete una casseruola, metteteci quattro o cinque
cucchiai di olio extra-vergine, mezzo bicchiere d’acqua, il cavolo tagliato e
portatela sul fuoco, con il coperchio e a fiamma bassa.
Fate cuocere, salando leggermente a metà cottura, fino a
quando il cavolo non sarà ben morbido, controllando ogni tanto per verificare
che ci sia ancora liquido e, nel caso così non fosse, aggiungendo un altro po'
d'acqua.
Quando il cavolo è cotto, togliete il coperchio, alzate
la fiamma e fate evaporare quasi del tutto il fondo di cottura, in modo che
questo, alla fine, sia quasi esclusivamente composto dall'olio.
Spegnete, fate freddare e dedicatevi al ripieno, mettendo
per prima cosa la ricotta in una ciotola.
Aggiungete poi il pecorino romano e il fiore sardo
grattugiati (il parmigiano, invece, lo userete più avanti), le foglioline di
maggiorana, che avrete prima tritato finemente con il coltello e la 'nduja, che
avrete battuto con la lama di un coltello, in modo da renderla più facilmente
incorporabile.
Sulla quantità di 'nduja, naturalmente, regolatevi anche
in base al vostro gusto e alla capacità di sopportare la sua piccantezza.
Sbattete l'uovo, salatelo leggermente e unitelo al
ripieno, poi date una generosa macinata di pepe e mescolate per benino, in modo
che uovo e 'nduja possano incorporarsi per bene al resto degli ingredienti.
Bene, potete procedere con la composizione del
millefoglie.
Per prima cosa prendete una teglia da forno, metteteci un
foglio di carta da forno e appoggiateci sopra il coppapasta, dopo averne
imburrato tutto il bordo interno, facendo cadere giusto un filo d'olio
extravergine sulla parte di carta da forno interna allo stampo.
Fate sul fondo un primo strato di pane carasau, senza
preoccuparvi troppo se i pezzi di pane si rompono, ma avendo comunque cura di
fare uno strato che copra completamente il fondo e che sia un po' spesso,
diciamo l'equivalente di tre o quattro fogli di pane carasau sovrapposti.
Sopra al carasau mettete un paio di cucchiai dell'impasto
di ricotta e formaggi, distribuendolo in modo uniforme ma agendo con
delicatezza, dato che l'impasto tenderà ad attaccarsi ai pezzi di pane carasau,
con il rischio di scombinarvi lo strato che avete fatto.
Sopra la ricotta, infine, fate uno strato sottile di cavolo
cappuccio.
Ripetete la sequenza fino a quando arrivate al bordo
superiore dello stampo, terminando il millefoglie con uno strato di pane
carasau, che premerete con delicatezza in modo da compattare per bene tutto
l'interno.
Sullo strato superiore di pane carasau disponete le
fettine di mozzarella e il parmigiano reggiano grattugiato, in modo che copra
completamente e uniformemente la mozzarella e, per finire, fate cadere a filo
un po' di olio extravergine sul tutto.
Infornate a 180° per venti minuti, poi togliete
momentaneamente dal forno, accendete la funzione grill, alzate la temperatura a
230° e, quando raggiunta, infornate nuovamente il millefoglie, mettendolo nel
ripiano in alto del forno, per non più di cinque minuti, in modo che il grill,
fondendo per bene mozzarella e parmigiano, possa creare la crosticina
superiore.
Spegnete, tirate fuori definitivamente e fate intiepidire
almeno per una quindicina di minuti, poi, aiutandovi con la lama di un
coltellino, che passerete tra il millefoglie e il bordo interno del coppapasta,
estraete quest'ultimo.
Mi raccomando, fate l'estrazione quando il millefoglie è
ancora tiepido, altrimenti, se lo fate freddare del tutto, i formaggi
tenderanno ad attaccarsi al bordo interno del coppapasta, rendendo più difficile
la sua estrazione.
Nel caso doveste riscaldare il millefoglie, fatelo in
forno a circa 140° e per un tempo non troppo lungo, altrimenti il formaggio
tenderebbe a colare al di fuori del millefoglie.
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