Ecco la terza ricetta basata su ciò che ho preso dall'Azienda Agricola Bellisario, che
produce un incredibile assortimento di Fagioli di Sarconi, prodotto IGP come il
fagiolo tondino bianco che ho usato questa volta.
Rigatoni, quindi, conditi con calamari - come da espressa
richiesta di mia figlia - che ho però arricchito con una crema di fagioli, che
sulle prima mi dava un po’d’ansia - i fagioli in una pasta, non in una zuppa,
mi suonavano strani - ma che poi, alla prova assaggio, hanno ricevuto quattro “SI”,
come in X-Factor.
Come sempre, almeno ultimamente, ho usato la pasta di Setaro, uno dei pastifici storici di
Torre Annunziata, una pasta costosetta ma di qualità eccelsa.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di rigatoni
- Due etti e mezzo di fagioli tondino
- Otto etti di calamari
- Un paio di spicchi d’aglio
- Un bel ciuffo di prezzemolo
- Mezzo bicchiere di vino bianco (buono)
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Il fagiolo tondino bianco è piuttosto piccolo e, se
volete, lo potete lessare anche senza ammollo preventivo, che io ho comunque
fatto, per circa sei ore.
Quindi, ammollo o non ammollo, mettete in fagioli in una
pentola e copriteli con abbondante acqua fredda, leggermente salata.
Portate sul fuoco, a fiamma media, fate prendere il
bollore e cuocete fino a quando i fagioli non saranno molto teneri. Con un
ammollo di sei ore, la cottura si è raggiunta dopo un’ora dall’ebollizione.
Quando i fagioli sono cotti, spegnete il fuoco e fateli
intiepidire nella loro acqua, poi passateli nel passa pomodoro (se ne avete uno
elettrico, benedirete l’idea di averlo comprato, altrimenti farete un po’ di esercizio
fisico per le braccia), in modo da ricavarne solo la polpa, lasciando le bucce
al loro amaro destino.
Travasate la polpa dei fagioli in una ciotola, aggiungete
quattro o cinque cucchiai di olio extravergine, una generosa macinata di pepe
nero, regolate di sale, se serve, e poi allungate con un paio di mestoli
dell’acqua di cottura dei fagioli.
Usando una frusta o un cucchiaio di legno, amalgamate per
bene il tutto, in modo da ottenere una crema abbastanza fluida, simile per
consistenza alla crema pasticcera.
Mettete da parte e dedicatevi ai calamari, pulendoli nel
caso non l’avesse fatto il pescivendolo, togliendo anche la pelle, e poi
tagliandoli a pezzi, non troppo grandi, direi al più di un paio di centimetri
di lato.
Prendete una ampia padella, nella quale poi mantecherete
la pasta, meglio se anti-aderente, metteteci cinque o sei cucchiai di olio
extravergine, gli spicchi d’aglio, in camicia e leggermente schiacciati, e
portatela sul fuoco, a fiamma media.
Fate dorare l’aglio, poi toglietelo ed unite i calamari,
alzando la fiamma e girandoli con una certa continuità, in modo che sentano il
calore, poi unite il vino e fatelo leggermente sfumare.
Abbassate la fiamma, mettete il coperchio alla padella e
fate cuocere per una decina di minuti, poi togliete il coperchio, alzate
nuovamente la fiamma e continuate per qualche minuto, in modo che il fondo di
cottura possa ridursi, senza però evaporare del tutto.
Spegnete, unite la crema di fagioli e mescolate per bene,
in modo che calamari e fagioli possano amalgamarsi per benino, poi coprite e
tenete in caldo (come credo abbia già avuto modo di dirvi, il modo migliore per
tenere in caldo il condimento è quello di usare la padella come coperchio della
pentola dell’acqua della pasta).
Mettete in una ampia pentola l'acqua per la pasta - se vi
va, ripassate prima la teoria - salatela, portatela sul fuoco e, quando bolle, buttate i
rigatoni, facendoli cuocere, ma mantenendoli al dente.
Tanto che la pasta si cuoce, tritate con il coltello il
prezzemolo.
A pochi minuti alla fine della cottura, prendete una
tazza e prelevate un po' dell'acqua, ricca di amido, che vi servirà per la
mantecatura finale.
Quando la pasta è cotta, scolatela, lasciandola umida, e
travasatela nella padella dove l’aspetta il condimento.
Riportate la padella sul fuoco, alzate la fiamma al
massimo, e mescolate in modo da procedere con la mantecatura, aggiungendo se
necessario l'acqua di cottura messa da parte (grazie alla presenza della crema
di fagioli, l’aggiunta dell’acqua potrebbe non essere necessaria, soprattutto
se il fondo di cottura dei calamari non si era ridotto troppo).
Fate in modo che la pasta risulti cremosa, interrompendo la
mantecatura quando vedete che il fondo comincia, per effetto della completa
evaporazione dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Spegnete, aggiungete il prezzemolo e date un’ultima
mescolata per incorporarlo alla pasta.
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