Vabbè, che ci volete fare, ho un debole per i gamberoni,
e questo lo sapete già, poi ho anche un debole per risotti e derivati, per cui,
dopo aver fatto l'orzotto ai gamberoni al profumo di limone, ora vi beccate un più classico risotto,
sempre ai gamberoni, ma questa volta profumato all'arancia.
Che dire, mi sento un po' Missoni prima maniera, con i
suoi maglioni dove, ogni tanto, cambiavano i colori, ma il modello era sempre
quello.
Che altro dire, giusto che ho usato lo scalogno al posto
della cipolla e, al solito, dei gamberoni non ho sprecato nulla, ricavando
dalle teste un fondo che ho poi usato per dare maggior intensità al riso.
Il profumo dell'arancia solo alla fine, a riso pronto,
insieme ad una generosa dose di prezzemolo tritato.
Infine, per quanto riguarda il riso, ho usato un Arborio
artigianale, portatomi direttamente da Gattinara da miei carissimi amici. Col
senno del poi, avendolo avuto a disposizione, forse avrei preferito un Vialone
Nano, che ha dei chicchi più adatti a questo tipo di risotto.
Ingredienti (per 4 persone)
- Tre etti di riso (vedi sopra per il tipo)
- Brodo vegetale (con carote, sedano, finocchio, pomodori, cipolla, patata, ...)
- Otto etti di gamberoni
- Due scalogni
- Mezzo bicchiere di vino bianco (buono)
- Un bel ciuffo di prezzemolo
- La scorza di un'arancia
- Olio extravergine di oliva
- Trenta grammi di burro
- Sale e pepe
Per prima cosa preparate il brodo vegetale, che per
questa ricetta consiglio di fare voi, piuttosto che usare il dado, per cui
mettete tutte le verdure, pulite e lavate, in un pentolone, riempite poi con
acqua fredda, salate e portate sul fuoco, facendo cuocere, da quando l'acqua
prende il bollore, un paio d'ore, togliendo poi le verdure e, se vi sembra il
caso, filtrando il tutto, in modo da eliminare ogni residuo solido.
Dedicatevi poi ai gamberoni, che pulirete, rimuovendo la
testa, il guscio e la coda; rimuovete anche il filamento intestinale, laddove
serva, provando ad estrarlo delicatamente o, se si dovesse rompere, facendo una
piccola incisione sul dorso dei gamberoni e, usando la punta di un coltellino,
toglierlo.
Se preferite, potete tagliare ogni gamberone in due o tre
pezzi, a seconda di quando volete che si sentano quando vi papperete il risotto
- io, tanto per la cronaca, li ho lasciati interi.
In ogni caso, tagliati o no, disponeteli poi su un
piatto, coperto con la pellicola trasparente, e metteteli in frigorifero, in
attesa di usarli più avanti.
Le teste, invece, le metterete in una casseruola, con
quattro cucchiai di olio extravergine ed un bicchiere d'acqua, che porterete
poi sul fuoco, a fiamma bassa e con il coperchio, facendo cuocere per una
mezz'ora, in modo che le teste possano rilasciare tutti i loro sapori e
profumi.
Spegnete e, usando un colino a maglie fitte, filtrate il
fondo di cottura, distillando solo il liquido, che raccoglierete in una tazza e
che metterete anch'essa da parte.
Prendete gli scalogni, puliteli togliendoli lo strano più
esterno e le due estremità, poi tagliateli a fettine molto sottili e, infine,
mettete le fettine sul tagliere e, usando un coltello o la mezzaluna, tritatele
finemente.
Prendete una casseruola, dove cuocerete il riso,
metteteci il burro e lo scalogno e portatela sul fuoco, a fiamma minima, meglio
ancora se avete anche una retina spargi fiamma.
Contemporaneamente, accendete nuovamente la fiamma sotto
la pentola del brodo, in modo che questo sia a bollore leggero al momento in
cui lo userete per la cottura del riso.
Fatte appassire, anzi sudare,
come si dice in gergo (gergo di chi, non lo so), lo scalogno, in modo che possa
ammorbidirsi, ma senza prendere colore. Tenete presente che ci vorranno circa
quindici minuti.
Quando lo scalogno è morbido al punto giusto, unite il
riso, alzate la fiamma e fatelo tostare
per qualche minuto, girando continuamente, in modo che possa assorbire la
componente grassa del burro.
Dopo la rosolatura, unite il vino bianco e, sempre a
fiamma media, fatelo evaporare, poi aggiungete il fondo di cottura ricavato
dalle teste dei gamberoni e cominciate anche ad aggiungere il brodo, sempre in
quantità limitate, in modo da mantenere il riso bagnato al punto giusto
affinché possa cuocersi.
Fate cuocere, mescolando spesso e, quando mancano circa
cinque minuti alla fine della cottura, assaggiate, nel caso regolate di sale e
poi unite i gamberoni al riso, in modo che possano cuocersi direttamente dentro
di esso, rilasciando al meglio i loro sapori e profumi.
Per quanto riguarda la densità finale del risotto, vale
la solita regola e cioè il vostro gusto, potendo scegliere se mantenerlo
"all'onda" oppure più denso, come ho fatto io (devo dire con il solo
scopo di servirlo nella forma che vedete in foto, mentre normalmente preferisco
tenerlo all'onda).
Quando il riso è pronto, spegnete la fiamma, poi unite il
prezzemolo, che avrete tritato con il coltello e, usando una grattugia molto
fine, grattugiate la scorza dell'arancia direttamente dentro il risotto, dando
una bella mescolata finale, in modo che l'arancia possa sprigionare il suo
profumo.
Ci siamo, non resta che impiattare, seconda una forma che dipenderà anche dalla densità finale che avete scelto per il riso e
guarnire come più vi piace.
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