La ratatouille
è un piatto che amo, giustamente celebrato dall'omonimo cartone, e che quando posso preparo e consumo.
Tuttavia, vista la varietà di verdure che si usano,
spesso ne vengono fuori quantità degne di una mensa aziendale, per cui, dopo un
primo momento di voracità, sopravviene una certa stanchezza e sazietà, con
relativo accumulo di avanzi nel frigo.
Quindi, visto che mi sono dato come regola quella di non
buttare via mai nulla, questa volta ho deciso di usare l'avanzo di ratatouille come ripieno degli amati
calamari, per una preparazione tutto sommato classica, ma con la solita piccola
variazione di rito.
Ingredienti (per 6 persone)
- Sei calamari non troppo grandi
- Un peperone rosso
- Una melanzana
- Una cipolla (se è stagione, di Tropea)
- Due zucchine romane
- Due carote
- Due patate
- Due pomodori rossi
- Quattro cucchiai di mollica di pane
- Una decina di foglioline di basilico
- Un uovo
- Mezzo bicchiere di vino bianco (buono)
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe
Piccola premessa sui calamari, che vi dovete far pulire
dal pescivendolo, specificando che li dovete fare ripieni, in modo che il loro mantello
venga mantenuto integro. Poi, quando tornate a casa, verificate che la pulizia
sia stata fatta per bene, cosa non scontata, soprattutto quando c’è molta folla
al banco del pesce.
Esaurita la premessa, preparate per prima cosa la ratatouille, una preparazione semplice
ma un po’ lunghetta, a causa della cottura separata delle verdure (mi
raccomando, non cedete alla tentazione di cuocerle tutte insieme; vi
ritrovereste con una sorta di pappone).
Allora, dopo aver lavato tutte le verdure e tolto le
eventuali parti da scartare, ovviamente differenti per ogni tipo di verdura,
tagliatele a dadini, più o meno tutti della stessa dimensione (per la cipolla, naturalmente,
fate pure i dadini, ma tenente presente che questi si separeranno in lamelle a
causa della struttura stessa della cipolla).
Per il momento non tagliate la melanzana, che si
annerirebbe piuttosto rapidamente, rimandando la sua dissezione al momento
della cottura o, in alternativa, potete anche tagliare subito le melanzane e
metterle sotto sale, in un colino, a perdere la loro acqua. Valutate voi, anche
in virtù della freschezza delle melanzane.
Mettete i pomodorini tagliati a dadini in un colino e
cospargeteli con un po’ di sale fino, in modo che possano perdere un po’
d’acqua.
Prendete una padella bella capiente ed aggiungeteci
abbondante olio extravergine, olio che rappresenterà l’elemento di continuità nella cottura delle
verdure. Per quantità abbondante intendo almeno otto cucchiai.
Portate la padella sul fuoco e, quando l’olio è caldo,
cominciate a cuocere le verdure, secondo l’ordine che preferite, anche se
suggerisco di partire da quelle più delicate, per voi finire con quelle dal sapore
più deciso.
Lasciate in ogni caso i pomodori per ultimi.
Suggerisco anche di cuocere le melanzane come penultime,
cioè subito prima dei pomodorini, dato che queste hanno la tendenza ad
assorbire tutto l’olio presente, rilasciandone poi solo una minima parte. In
questo modo ridurrete la quantità complessiva d’olio utilizzata.
Bene, quale che sia l’ordine che avete scelto, la
procedura è sempre la stessa: mettete le verdure nell’olio caldo, salatele e
fatele cuocere, senza coperchio e a fiamma vivace, fino a quando le verdure
saranno cotte ma con una certa croccantezza residua.
Quando una verdura è cotta, prelevatela dalla padella,
usando un mestolo forato (a Roma detto anche schiumarola), in modo che l’olio rimanga nella padella, e
travasatela in una ciotola, dove via via raccoglierete tutte le verdure.
Dopo ogni singola cottura, valutate se sia o meno il caso
di aggiungere un po’ d’olio, per compensare quello assorbito dalla cottura
precedente.
Ripetete per tutte le verdure e, per ultimo, cuocete i pomodorini
e poi, anziché scolarli, spegnete il fuoco e travasate nuovamente tutte le
verdure messe da parte, nella padella e date una bella mescolata.
Tanto che la ratatouille
si intiepidisce, preparate la mollica di pane - io ho scelto il pane di Terni,
un pane senza sale e con una mollica asciutta - tagliando il pane, eliminandone
la crosta e mettendolo nel mixer, insieme alla foglie di basilico.
Fate andare alla massima velocità, fino a quando la
mollica non si sarà ridotta in briciole piccolissime e verdi, per effetto del
basilico, che tritato, donerà il suo colore al pane.
Mettete la ratatouille
su un tagliere e, usando un coltello con una lama piuttosto grande, riducetene
la dimensione dei singoli pezzi, in modo da ottenere una sorta di battuto di verdure,
che meglio si adatta a costituire il ripieno dei calamari.
Valutate voi se trasformare in questo modo tutta la ratatouille o se, invece, questa non sia
troppa per i calamari che avete scelto.
Travasate la ratatouille
in una ciotola, poi aggiungeteci la mollica di pane, nella quantità indicata, e
l'uovo sbattuto, quindi mescolate con cura per amalgamare tutti gli
ingredienti.
Assaggiate e, nel caso, regolate di sale e date anche una
generosa macinata di pepe.
Riempite con l'impasto i calamari, aiutandovi con un
cucchiaino. Ogni calamaro deve essere ben pieno, ma senza eccedere,
considerando che l'impasto si gonfierà un pochino con la cottura, cosa che, se
i calamari sono troppi pieni, potrebbe comportare la loro rottura.
Chiudete l'estremità del calamaro con uno stuzzicadenti
(è importante che la chiusura non sia "ermetica", in modo che
l'impasto in eccesso possa uscire durante la cottura senza rompere il
calamaro).
Ungete una teglia da forno, adagiatevi i calamari ed i loro tentacoli, ungeteli con un altro po’ d’olio, salateli in superficie e poi aggiungete nella teglia il vino bianco.
Ungete una teglia da forno, adagiatevi i calamari ed i loro tentacoli, ungeteli con un altro po’ d’olio, salateli in superficie e poi aggiungete nella teglia il vino bianco.
Coprite la teglia con una foglio di carta d'alluminio, al
quale farete qualche foro con una forchetta, ed infornate a 180°. Dopo 15
minuti togliete la carta d'alluminio e fate cuocere per altri 15 minuti.
Spegnete, tirate fuori e fate freddare del tutto i
calamari.
Tanto che i calamari si freddano, versate il fondo di
cottura rimasto nella teglia, inclusi gli eventuali pezzi di ripieno uscito dai
calamari, in un pentolino, che porterete sul fuoco, a fiamma media, mescolando
per bene, in modo da frantumare gli eventuali pezzi di ripieno, e facendo
andare fino a che il fondo non si sarà ben ristretto. Se volete, per una
maggiore cremosità, potete anche frullare il tutto.
Tornate ai calamari, trasferiteli sul tagliere e
tagliateli a fette, spesse poco meno di un centimetro.
Se volete scaldare il calamaro, che andrebbe comunque
servito al più appena tiepido, fatelo nel microonde, a bassa potenza, oppure
nel forno, a circa 120° di temperatura.
Portate in tavola e buon appetito.
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