Legumi
e pesce, che dire, lo sapete, è un matrimonio al quale difficilmente riesco a
rinunciare, soprattutto quando si tratta di pesci cosiddetti poveri, termine
infelice, visto che spesso si tratta di pesci veramente gustosi.
In
questo caso il baccalà, saltato in padella con finocchietto selvatico e aglio,
e i fagioli "munachedda", una varietà di fagiolo IGP di Sarconi, che
presi tempo fa
Per
finire, sul piatto già pronto, un po' di scorza di limone finemente
grattugiata, che aggiunge profumo e un leggero retrogusto, che si sposa bene
con il sapore deciso del baccalà.
Concludo
dicendovi che, per i fagioli, nel caso non aveste quelli che ho usato io,
potete usare i più classici cannellini o borlotti.
Ingredienti
(per 6 persone)
- 250 grammi di fagioli munachedda
- 250 grammi di baccalà già bagnato
- Qualche rametto di finocchietto selvatico
- Qualche ciuffo di prezzemolo
- Due spicchi d'aglio
- Un pezzetto di peperoncino (se vi piace)
- La scorza di mezzo limone
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe
Una
piccola premessa sul finocchietto, che come dicevo non si trova facilmente e
quindi, quando avete la fortuna di trovarlo, prendetene in quantità e
surgelatelo; vedrete che manterrà perfettamente i suoi profumi, garantendovi
una sufficiente scorta per un lungo periodo.
Per
quanto riguarda il baccalà, invece, cercate di prenderlo dal vostro fornitore
abituale, visto che, purtroppo, è facile trovare baccalà bagnati che, in
realtà, contengono ancora una dose eccessiva di sale, tanto da costringervi a
proseguire, a casa, la bagnatura ancora per parecchie ore, cosa che nel caso
dovrà avvenire con un ricambio continuo dell'acqua.
L'ideale,
quindi, sarebbe quello di assaggiare il baccalà prima di usarlo (si, avete
capito bene, lo dovete assaggiare a crudo), e regolarvi di conseguenza.
Bene,
chiarita la questione baccalà, potete partire con la preparazione.
Con
il giusto anticipo, i fagioli in acqua fredda e lasciateceli per circa otto ore,
poi scolateli e metteteli in una pentola, ancora una volta coperti da
abbondante acqua fredda, leggermente salata.
Portate
la pentola sul fuoco, a fiamma media e con il coperchio, e quando l'acqua
raggiunge il bollore, abbassate la fiamma e fate cuocere i fagioli fino a
quando non saranno teneri. Ci dovrebbero volere, dal momento del bollore, dall'ora
all'ora e mezza, a seconda di quanto i fagioli sono stati in ammollo.
Quando
i fagioli sono cotti, spegnete e lasciateli intiepidire nella loro acqua di
cottura, poi, usando un mestolo bucato, travasateli nel passa pomodoro - se
avete quello elettrico vi risparmierete un bel po' di fatica - e passateli,
raccogliendo la polpa in una ciotola.
Tritate
finemente il prezzemolo e unitelo alla crema, insieme ad una generosa macinata
di pepe e, se serve, ad un poco di sale, mescolando poi per benino, in modo da
armonizzare il tutto.
Diluite
la polpa dei fagioli con qualche mestolo della loro acqua di cottura e
mescolate per benino, regolando la densità finale, considerando che questa non
dovrà comunque essere eccessiva, visto che non state preparando una zuppa, ma
una sorta di sostegno per il baccalà.
Naturalmente,
se avete fretta o siete pigri, potete frullare i fagioli nel mixer, insieme ad
un po' della loro acqua di cottura e al prezzemolo, avendo cura di farlo andare
a lungo, in modo da eliminare di fatto ogni traccia della loro buccia e ridurre
il prezzemolo alla giusta dimensione.
Tenete
la crema di fagioli da parte e dedicatevi al baccalà, al quale questa volta non
dovrete togliere la pelle, e tagliatelo trasversalmente alla sua lunghezza in
pezzi di circa un paio di centimetri di larghezza, eliminando poi, usando un
paio di pinzette, meglio ancora se quelle specifiche per tale operazione, le
lische residue, che dovrebbero essere concentrate al centro del baccalà.
Prendete
una padella, meglio se anti-aderente e di dimensione tale da poter contenere il
baccalà su di un unico strato, metteteci quattro cucchiai di olio extravergine,
il finocchietto, il peperoncino e gli spicchi d'aglio, che avrete sbucciato e
leggermente schiacciato.
Portate
sul fuoco, a fiamma media, e fate scaldare l'olio, lasciando sfrigolare aglio e
finocchietto per un paio di minuti, quindi unite il baccalà, con il lato della
pelle a contatto con il fondo della padella.
Salate,
pepate, poi fate cuocere, con il coperchio, per circa cinque minuti, quindi
togliete il coperchio, eliminate l'aglio, il peperoncino e i rametti di finocchietto
e completate la cottura, a fiamma più vivace, in modo che la pelle del baccalà
possa diventare croccante.
Non
girate in alcun modo il baccalà durante la cottura - non serve - anche per
evitare la sua rottura, considerando che il baccalà, per la sua consistenza,
tende a sfaldarsi piuttosto facilmente.
Quando
il baccalà è pronto e il suo fondo di cottura completamente ristretto, spegnete
e tenete in caldo, con il coperchio.
Bene,
ci siamo, non resta che impiattare, mettendo sul fondo dei piatti qualche
cucchiaio di passata di fagioli e disponendo sopra di essa qualche pezzo di
baccalà, prendendolo con estrema delicatezza, sia per non rompere i singoli
pezzi, che per evitare che la loro pelle rimanga attaccata alla padella dove li
avete cotti.
Sopra
al baccalà, che deve essere ancora ben caldo, grattugiate un po' di scorza di
limone, poi date ancora una leggera macinata di pepe nero e un giro d'olio
extravergine e portate in tavola.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: da abbinare ad un rosso non troppo strutturato, come il Pinot Nero Blauburguner della Cantina Tramin in Alto Adige.
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