Vedetela come l'unione di due precedente ricette, questa
e quest'altra,
dove questa volta il fiore di carciofo, rigorosamente della varietà romanesca e
fatto usando solamente le sue foglie, abbraccia una cappasanta - detta anche
pettine di mare, nome meglio conosciuto dai seguaci di Hell's Kitchen - che questa volta ho cotto in una pastella di grano
saraceno e vino Porto, ulteriormente profumata con origano fresco tritato.
Il carciofo avanzato, che certo non può essere sprecato,
l'ho poi cotto alla giudìa e usato come accompagnamento del piatto.
Considerando il tipo di cottura, è importante che questa
avvenga all'ultimo momento e, per quanto possibile, in parallelo, in modo che i
singoli ingredienti non abbiano a freddarsi.
Ingredienti (per ogni porzione)
- Una cappasanta, meglio se già pulita
- Due cucchiai di farina di grano saraceno
- Un cucchiaio di vino Porto
- Dieci foglioline di origano fresco
- Olio extravergine di oliva
- Olio per friggere (oliva o arachide)
- Acqua minerale gassata
- Sale e pepe
Per prima cosa preparate la pastella, mettendo la farina
di grano saraceno in una ciotolina, aggiungendo il Porto, le foglioline di
origano finemente tritate con il coltello, un goccio di olio extravergine, un pizzico
di sale e, per finire, acqua minerale gassata, in quantità tale da farvi
ottenere una pastella piuttosto collosa, tale da aderire con facilità alle cappesante.
Amalgamate per benino la pastella, poi fatela riposare in
frigorifero.
Dedicatevi poi alle cappesante e, se le avete prese
ancora chiuse, per prima cosa dovrete aprirle, infilando la lama di un coltello
con la punta stondata - più che altro per non farvi male - tra le due valve,
vicino alla loro base, e muovendo lungo tutta la linea di separazione, in modo
da separarle.
Aperte le cappesante, lavate accuratamente il mollusco
sotto l'acqua corrente, per eliminare ogni impurità, e poi date un ultima
sciacquata immergendo il mollusco in acqua fredda salata.
Per la preparazione suggerisco di usare sia la parte
bianca del mollusco, che quella di colore arancione vivo, detta corallo.
Dopo aver lavato le cappesante, asciugatele con cura,
usando qualche foglio di carta da cucina.
Per ultimo, preparate i carciofi, pulendoli come da disciplinare, e poi separando le foglie più esterne - non quelle
che avete scartato nella pulizia, ma quelle che sono ancora attaccate al
carciofo, ovviamente - staccandole una ad una, con delicatezza, dal fiore.
Nel caso voleste preparare i carciofi in anticipo,
metteteli a bagno in acqua acidulata con succo di limone, sia le foglie che il
rimanente carciofo, per evitare che anneriscano, ricordandovi di asciugarle con
cura prima di friggerle, altrimenti il contatto dell'acqua con l'olio bollente
creerà effetti pirotecnici poco piacevoli.
Bene, con tutti gli ingredienti pronti, potete procedere
con le rispettive fritture, ricordandovi per prima cosa di tirare fuori la pastella
dal frigorifero e di unire ad esse la cappesante, in modo che ne siano
completamente ricoperte.
Prendete due padelle, una per i carciofi ed una per le
cappesante, scegliendole di dimensioni tali da contenere i rispettivi
ingredienti senza troppo spreco di spazio, metteteci abbondante olio per
friggere, ricordandovi, comunque, che le foglie galleggeranno, per cui olio
abbondante, si, ma senza esagerare.
Portate per prima sul fuoco la padella per i carciofi e
fate scaldare l'olio fino alla temperatura di 170°, cosa che verificherete
usando il termometro che, spero ardentemente, oramai vi sarete comprato.
Quando l'olio è a temperatura, tuffateci le foglie -
regolatevi sulla quantità di foglie da friggere tutte insieme - e fatele andare
allegramente fino a quando non si saranno colorite e saranno divenute
croccanti, cosa che dovrebbe richiedere circa quattro o cinque minuti.
Man mano che le foglie sono pronte, travasatele con un
mestolo bucate su di un piatto, dove avrete messo qualche foglio di carta da
cucina o per frittura, e poi salatele leggermente in superficie.
Quando le foglie sono quasi del tutto fritte, portate sul
fuoco anche la padella per le cappesante e, quando l'olio raggiungerà i 160°,
unite le cappesante, che prenderete usando delle sottili pinze da cucina o le
punte di due forchette, in modo da non rovinare il rivestimento di pastella.
Fate cuocere le cappesante, girandole quando è il
momento, giusto il tempo necessario a far si che la pastelli diventi di un bel
color marrone non troppo scuro, cosa che dovrebbe richiedere circa tre o
quattro minuti.
Scolate anche le cappesante e, come fatto per i carciofi,
fatele asciugare su qualche foglio di carta da cucina.
Tornate ai carciofi e, quando tutte le foglie sono
pronte, unite i carciofi interi messi da parte, e fateli cuocere come nella
classica preparazione alla giudìa - senza doppia cottura, in questo caso, visto
che i carciofi saranno piuttosto piccoli, per effetto della rimozione delle
foglie - poi scolateli, metteteli sul solito piatto con la carta da cucina e
salateli.
Bene, ci siamo e non resta che procedere con
l'impiattamento.
Usando le foglie preparate i fiori, direttamente sui
rispettivi piatti dove li servirete, e poi al loro interno mettete le
cappesante - una per ogni fiore - usando
il loro peso per tenere in posizione le foglie di carciofo. Sembra complicato,
ma vedrete che con un minimo di pazienza la cosa si fa piuttosto agevolmente.
Accanto ad ogni fiore mettete un carciofo, poi guarnite
come meglio credete e portate rapidamente in tavola.
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