Mischiare ricotta, verdura ed
erbette dell'orto è una cosa che mi piace assai, soprattutto nelle stagioni più
calde, dove il mio modestissimo orticello attestato sul balcone della cucina da
il meglio di se, con un tripudio di basilico, maggiorana, timo, origano, erba
cipollina e chi ne ha, più ne metta.
Questa volta, quindi, un
condimento a base di peperoni, topinambur e cipollotti freschi, tutti e tre
scelti per il solo motivo che giacevano da tempo immemore nel mio frigorifero.
Per quanto riguarda il
peperone, io ne ho usato uno rosso, sia perché normalmente più dolce degli
altri, che per risaltare al meglio nel condimento, dando una decisa nota di
colore.
La ricotta, quella buona e
fresca, presa sempre dal mio punto vendita preferito del Caseificio "La Baronia", e poi un bel mix di erbette del mio balcone, fra le
quali basilico, timo e maggiorana, nelle giuste proporzioni, in modo da non far
prevalere un profumo sugli altri.
Per finire, linguine del
pastificio Setaro, storico pastificio di
Torre Annunziata.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di linguine
- Un peperone rosso bello grande
- Sei topinambur non troppo grandi
- Quattro cipollotti freschi
- Due etti e mezzo di ricotta (del tipo che preferite)
- Una decina di foglie di basilico
- Tre rametti di maggiorana fresca
- Un rametto di timo fresco
- Parmigiano Reggiano grattugiato
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Partite con la preparazione del condimento, pelando i
topinambur e riducendoli a dadini piuttosto piccoli, di poco meno di un
centimetro di lato.
Pulite anche il peperone, togliendo torsolo, semi e coste
bianche interne e tagliando anch'esso a dadini, di misura analoga a quelli
ottenuti dai topinambur.
Infine i cipollotti, ai quali toglierete lo strato più
esterno, poi dividerete a metà nel verso della lunghezza - se sono grossi,
tagliate ogni metà ancora una volta a metà - e poi ne ricaverete dei semi
anellini, tagliandoli trasversalmente alla loro lunghezza.
Prendete un’ampia padella, dove poi mantecherete la
pasta, metteteci otto cucchiai di olio extravergine e portatela sul fuoco.
Fate prendere calore, poi unite per prima cosa i
topinambur, che richiedono la cottura più lunga, coprite con il coperchio,
regolate la fiamma su livello medio e fate cuocere per una decina di minuti,
girando ogni tanto.
Dopo dieci minuti, unite anche peperoni e cipollotti,
salate e pepate e continuate la cottura fino a quando le verdure non saranno
cotte, ma ancora leggermente dure, in modo da distinguerle nettamente quando le
mangerete.
L'ultima parte della cottura fatela senza coperchio e a
fiamma alta, in modo da far evaporare l'acqua rilasciata dalle verdure e far si
che queste possano asciugarsi per benino.
Spegnete e aggiungete la ricotta, girando per benino con
un cucchiaio di legno, in modo che questa si incorpori perfettamente al resto
degli ingredienti.
Per ultimo aggiungete le erbette, tagliando il basilico a
striscioline e tritando con il coltello maggiorana e timo, dando nuovamente una
mescolata in modo che le erbette sprigionino tutto il loro profumo e si armonizzino
alla perfezione con la ricotta.
Tenete da parte il tutto, con il coperchio (il modo che
uso io per tenere il caldo il condimento è quello di usare la padella come
coperchio della pentola dell’acqua per la pasta).
Mettete in un’ampia pentola l'acqua per la pasta, seguendo il disciplinare, salatela, mettetela sul fuoco e portatela a bollore,
quindi buttate la pasta, facendola cuocere e mantenendola al dente.
Poco prima di scolare la pasta, prendete un mestolo
dell’acqua di cottura, ricca di amido, ed usatela per diluire leggermente il
condimento, che per effetto della ricotta sarà piuttosto denso.
Riempite anche una tazza, sempre con l’acqua della pasta,
e tenetela da parte, in modo da usarla per la mantecatura finale.
Quando la pasta e cotta, scolatela, mantenendola umida ed
unitela nella padella dove l’aspetta il suo condimento.
Riportate la padella sul fuoco, alzate la fiamma e
mescolate per mantecare il tutto, aggiungendo allo stesso tempo, in modo
graduale e se ritenete serva, l’acqua di cottura.
Fate in modo che la pasta risulti cremosa, interrompendo
la mantecatura - che comunque non dovrebbe durare più di un minuto - quando
vedete che il fondo comincia, per effetto della completa evaporazione
dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Spegnete il fuoco, aggiungete il parmigiano grattugiato,
date un'ultima e accurata mescolata, quindi impiattate.
Date un’ultima e abbondante macinata di pepe nero su ogni
porzione, un leggerissimo giro d’olio extravergine a crudo, una ulteriore
spolveratina di parmigiano reggiano, poi guarnite a vostro piacimento e portate
in tavola.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: con queste linguine ci berrei un bel Sauvignon del Collio e ancora una volta mi affiderei alla qualità dei vini di Livio Felluga.
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