Ebbene si, cari amici, la pasta ai quattro formaggi sono
capaci tutti a farla, motivo per cui io mi sono spinto oltre e, con abile
moltiplicazione, sono arrivato a otto.
Per la scelta dei formaggi, ancora una volta, ho
saccheggiato il frigorifero, trovando, nell'ordine, Asiago stagionato, Asiago
fresco, ricotta di pecora, emmenthal, parmigiano reggiano, pecorino romano,
mozzarella di latte vaccino e, per finire, mozzarella di bufala.
Per dare poi un profumo più intenso, un assortimento di
erbette di stagione, prese direttamente dal mio balconcino, quali basilico,
maggiorana, origano e timo.
Ovviamente le dosi dei singoli formaggi e delle erbette
le ho tarate in modo da tenere conto, rispettivamente, del loro gusto e del
loro profumo, facendo in modo che nessun ingrediente prevalesse sugli altri.
Le quantità che riporterò sono indicative, soprattutto
perché io mi sono regolato ad occhio. Voi regolatevi di conseguenza,
ricordandovi però che un timballo è tale quando è ricco e che il suo nemico
numero uno è la secchezza, cioè una quantità insufficiente del condimento, che
vi porta a ritrovarvi con il classico mappazzone.
Per il formato di pasta, infine, le farfalle, solo perché
era quello più adatto che avevo in casa nelle quantità opportune.
Ingredienti (per una teglia rettangolare standard)
- Un chilo di farfalle (o altro formato)
- Quattro etti di ricotta
- Due etti e mezzo di mozzarella di latte vaccino
- Due etti e mezzo di mozzarella di bufala
- Settanta grammi di parmigiano reggiano
- Cinquanta grammi di Asiago stagionato
- Cinquanta grammi di Asiago fresco
- Trenta grammi di pecorino romano
- Trenta grammi di emmenthal
- 250 ml di panna fresca
- Una trentina di foglie di basilico
- Una ventina di foglie di maggiorana
- Una ventina di foglie di origano fresco
- Due rametti di timo
- Un limone
- Burro
- Sale e pepe
Partite prendendo un'ampia ciotola ed unendo tutti i
formaggi a pasta dura e semidura, ciascuno grattugiato in modo opportuno - di
parmigiano unitene solamente cinquanta grammi, tenendo il rimanente da parte -
le due mozzarelle, tagliate a dadini piuttosto piccoli, la ricotta e, per
finire, la panna fresca.
Mescolate con cura, in modo che la ricotta faccia da
legante per tutti gli altri formaggi.
Tagliate grossolanamente il basilico - tagliate, non
tritate - e tritate invece finemente tutte le altre erbette, poi unitele ai
formaggi, date una generosissima macinata di pepe nero, unite la scorza
grattugiata del limone e, per finire, mescolate nuovamente per armonizzare il
tutto.
Bene, il condimento è pronto e potete procedere con la
cottura della pasta, prendendo un'ampia pentola, mettendoci l'acqua, nel caso
dando un ripasso alla teoria, salandola e portandola sul fuoco.
Raggiunto il bollore, buttate la pasta e fatela cuocere, mantenendola
però ben al dente, poi, a pochi minuti dalla fine della cottura, prendete tre o
quattro mestoli dell'acqua di cottura, ricca di amido, e usatela per diluire il
condimento a base di formaggi, ottenendo una sorta di crema piuttosto fluida.
Tanto che la pasta si cuoce, imburrate la teglia.
Quando la pasta è cotta, scolatela, lasciandola umida, e
travasatela nella ciotola dove l’aspetta il suo condimento, mescolando
velocemente e con decisione, in modo da amalgamarla perfettamente ai formaggi.
Travasate la pasta nella teglia, poi sulla superficie del
timballo distribuite in modo uniforme il pangrattato e il parmigiano messo da
parte, poi distribuite, a distanza regolare l'uno dall'altro, qualche pezzetto
di burro.
Infornate a 200° per una mezz'ora, in modo che il
timballo possa formare la sua crosticina superiore, che dovrà risultare di un
bel color marroncino.
Spegnete, tirate fuori dal forno, fate riposare per una
decina di minuti, poi impiattate, guarnendo come più vi piace.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: per accompagnare questo piatto mi affiderei ad un bel Nebbiolo della Valtellina e più precisamente un Inferno Fiamme Antiche di AR. PE. PE.
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