Questa ricetta ha partecipato al Food Contest organizzato
da Gnammo, nella categoria "secondi", dove gli ingredienti, da usare obbligatoriamente,
erano decisi dalla giuria.
Di nuovo le fave, quindi, quasi a celebrare la loro
stagione, nella forma di uno zuccotto, classico dolce della mia infanzia, dove
il ripieno è l'agnello alla cacciatora, cotto insieme alla colatura di alici.
Ad accompagnare lo zuccotto, una riduzione di pomodoro
San Marzano in agrodolce, dove una piccola aggiunta di colatura di alici crea
una sorta di ponte di collegamento con l'elemento principale del piatto.
Per le quantità regolatevi anche in base alla dimensione
degli stampi, che comunque non dovranno essere troppo piccoli, altrimenti sarà
complesso comporre lo zuccotto. Quello che ho preparato io, e che vedete in
foto, direi che è più che sufficiente per due persone.
Ingredienti (per 6 persone)
Per l'agnello
- Mezzo coscio di agnello
- Qualche rametto di rosmarino
- Una foglia di alloro
- Due spicchi d'aglio
- Sei cucchiai di colatura di alici
- Mezzo bicchiere di vino bianco
- Mezzo bicchiere di aceto di vino bianco
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Per le fave
- Sei etti di fave già sgusciate
- Mezzo cucchiaino di concentrato di pomodoro
- Tre cucchiai di pangrattato
- Olio extravergine
- Sale e pepe
- Burro (per ungere gli stampi)
Per la riduzione di pomodoro
- Quattro pomodori San Marzano ben maturi
- Due cucchiai di aceto di mele
- Due cucchiai rasi di zucchero di canna
- Un cucchiaio di colatura di alici
- Sale
- Pepe bianco
Partite con
l'agnello, salando il coscio in superficie e dandogli anche una leggera
macinata di pepe nero.
Prendete una
casseruola, ampia a sufficienza da poter contenere il coscio, metteteci quattro
cucchiai di olio extravergine, gli spicchi d'aglio, in camicia e leggermente
schiacciati, il rosmarino e l'alloro.
Portate sul
fuoco, a fiamma media, e fate andare fino a quando l'aglio non si sarà
colorito, quindi toglietelo ed unite l'agnello, facendolo rosolare, per qualche
minuto, in modo uniforme.
Aggiungete la
colatura di alici, il vino bianco e l'aceto, quindi coprite con il coperchio,
abbassate la fiamma al minimo e fate cuocere per circa quaranta minuti, girando
il coscio di tanto in tanto e controllando che ci sia sempre fondo di cottura
e, nel caso, aggiungendo un po' di acqua.
Tanto che
l'agnello si cuoce, dedicatevi alle fave, sgusciandole, pesandole e scegliendo
se procedere con una bollitura preventiva, necessaria se volete attenuare il
loro sapore, piuttosto forte e deciso, o procedere direttamente alla cottura,
come ho fatto io.
Se decidete per
la bollitura, allora mettete le fave in una pentola e copritele di acqua
fredda, quindi portate sul fuoco e fate andare fino a quando la pellicina
esterna delle fave non comincerà a staccarsi, quindi spegnete il fuoco,
scolatele e rimuovete la loro pellicina esterna.
Mettete le fave
in una casseruola, insieme a quattro cucchiai di olio extravergine, del mezzo
cucchiaino di concentrato di pomodoro e a mezzo bicchiere d’acqua.
Salate e
portate sul fuoco, a fiamma minima e con il coperchio, e fate cuocere fino a
quando le fave non saranno morbide, poi togliete il coperchio, alzate un po’ la
fiamma e fate restringere il fondo di cottura, fino a quando la componente
acquea non sarà del tutto evaporata, lasciando solamente un residuo derivante
dalla presenza dell’olio.
Spegnete, fate
intiepidire senza coperchio e poi, usando il Minipimer o il frullatore
tradizionale, riducete le fave in crema, avendo cura di eliminare ogni residuo
solido.
Fate in modo
che la crema di fave risulti molto densa e, se così non fosse, riportatela sul
fuoco, a fiamma bassa, e fate andare per qualche minuto, in modo da far
ulteriormente evaporare la componente acquosa.
Tanto che le
fave si freddano, prendete gli stampini, imburrateli in modo uniforme e poi
distribuite al loro interno il pangrattato, ruotando gli stampi in modo che
questo aderisca a tutta la loro superficie interna.
Tornate
all'agnello, che nel frattempo dovrebbe essere cotto, spegnete il fuoco e
fatelo intiepidire, quindi spostatelo sul tagliere e, aiutandovi un coltellino,
ricavatene solamente la polpa, scartando ossa e parti grasse.
Usando un
coltello a lama grande, riducete la polpa di agnello in piccoli pezzi, direi
dei piccoli dadini, di circa mezzo centimetro di lato, in modo che possano poi
essere agevolmente messi all'interno dello zuccotto.
Rimettete sul
fuoco la casseruola dove avete cotto l'agnello e fate andare, a fiamma minima,
fino a quando il fondo di cottura residuo non sarà diventato molto denso,
quindi spegnete.
Usando una
spatola, mettete la crema di fave all'interno degli stampi, in modo che ai
bordi questa raggiunga il limite superiore degli stampi, ma ricavando al centro
un avvallamento, piuttosto ampio, dove poi aggiungerete i dadini di agnello.
Fate colare
qualche cucchiaio del fondo di cottura sull'agnello, poi, sempre usando la
spatola, sigillate lo zuccotto con altra crema di fave, in modo che l'agnello
rimanga ben chiuso al suo interno.
Usando un
pennellino o le dita, ungete la superficie dello zuccotto e poi distribuite
ancora un po' di pangrattato.
Accendete il forno,
portatelo a 200°, quindi infornate gli stampi, che per comodità avrete messo su
una teglia più grande, facendoli cuocere per circa venti minuti, poi tirateli
fuori - lasciate il forno accesso - e fateli freddare.
Quando gli
zuccotti saranno freddi, rimuoveteli con delicatezza dagli stampi e metteteli
su una teglia, dove avrete prima messo un foglio di carta da forno, con il lato
piatto, cioè quello che nello stampo costituiva la sua parte superiore, a
contatto con essa.
Sempre usando
le dita o un pennellino, ungete gli zuccotti e poi distribuite nuovamente il
pangrattato, in modo che questo aderisca a quella che, nella prima cottura, era
la superficie interna agli stampi.
Mettete
momentaneamente da parte gli zuccotti e dedicatevi alla riduzione di pomodori,
eliminando la buccia dei San Marzano - se volete, potete immergere per un paio
di minuti i pomodori in acqua bollente e poi togliere la buccia con estrema
facilità - tagliando i pomodori a spicchi, eliminandone la parte interna,
acquosa e con i semi, e infine tagliando i singoli spicchi in piccoli pezzi.
Prendete un
pentolino, metteteci i pomodori, l'aceto, lo zucchero, un pizzico di sale, una
leggera macinata di pepe bianco e, infine, la colatura di alici.
Portate sul
fuoco, a fiamma bassa e senza coperchio, e fate andare fino a quando tutta la
componente acquosa dei pomodori non sarà evaporata, cosa che richiederà almeno
una mezz'ora.
Spegnete e fate
freddare, rigorosamente senza coperchio, in modo che il processo di
evaporazione possa continuare.
Tornate agli
zuccotti e infornateli nuovamente, a 220°, per una decina di minuti, in modo
che il pangrattato possa dorarsi leggermente e aderire alla perfezione agli
zuccotti.
Spegnete il
forno, tirate fuori gli zuccotti e procedete con l'impiattamento, disponendo
accanto ad ogni zuccotto un cucchiaio di riduzione di pomodoro e guarnendo come
meglio credete.
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