Con i carpacci funziona così: sono al supermercato per
altre cose e passo casualmente
davanti al banco del pesce, con fare disinvolto e disinteressato e, intanto,
butto un occhio a quello che c'è disponibile. Se vedo qualcosa che cattura la
mia attenzione, faccio un secondo giro, riducendo la distanza di passaggio, e
butto una seconda occhiata e, se ciò che ho adocchiato mi convince, prendo il
numeretto e mi metto in fila.
Tutta questa pantomima, questa volta, si è tradotta
nell'acquisto di alcuni filetti di rombo, già belli e pronti per essere
trasformati in carpaccio, poi, nel percorso verso le casse ho anche agguantato
una confezione di kiwi gialli, mentre le mandorle ricordavo di averle già a
casa.
Tutto qui. Carpe
diem e io lo colgo, sempre.
Ingredienti (per un carpaccio come in foto)
- Ottanta grammi di rombo, già sfilettato
- Un kiwi giallo
- Un cucchiaio di mandorle sfogliate
- Quattro foglie di basilico
- Mezzo cucchiaino di succo di limone
- Due cucchiai di olio extravergine d’oliva
- Sale rosa dell'Himalaya
- Pepe bianco
- Pane carasau (opzionale)
Per quanto riguarda il rombo, cercate assolutamente di
farvelo sfilettare dal vostro pescivendolo (a Roma di chiama così, sorry), dato che, per la sua
conformazione, il rombo è un po' più difficile da sfilettare degli altri pesci.
Se non ci riuscite, allora armatevi di pazienza e di un
coltello adatto e procedete come fareste per gli altri pesci, incidendo per
prima cosa il rombo, seguendone il suo contorno anatomico, a partire dalla base
della testa, seguendo poi il contorno della lisca centrale e del bordo esterno.
In pratica e come se doveste isolare i filetti dal resto del pesce.
Una volta fatta l'incisione, sollevate il lembo dei
filetti vicino al bordo esterno e, usando la lama del coltello, separatelo del
tutto dal resto del pesce. La pelle la potete lasciare, dato che poi taglierete
ulteriormente i filetti per ricavarne i singoli pezzi del carpaccio.
Bene, con i filetti pronti e con il lato con la pelle a
contatto con il piano di lavoro, ricavatene delle fettine molto sottili, con
tagli inclinati rispetto alla superficie dei filetti, senza curarvi troppo
della loro forma, tanto poi, quando comporrete il carpaccio l'eventuale
irregolarità non si noterà più.
Mettete il rombo da parte e dedicatevi ai kiwi,
sbucciandoli e tagliandoli a fettine, molto sottili, avendo cura di usare solo
la parte del kiwi senza i semi. Lo so, è uno spreco, ma vi assicuro che i
semini nel carpaccio darebbero veramente fastidio.
Per ultimo preparate l'olio al basilico, mettendo le
foglie nel mixer, aggiungendo l'olio extravergine, un pizzico di sale e facendo
andare alla massima velocità, in modo che le foglie di basilico si riducano un
pezzi minuscoli. Ricordate che non
dovete preparare un pesto, per cui la quantità d'olio deve essere maggiore, in
proporzione al basilico, rispetto alla ben nota salsa ligure.
Travasate l'olio al basilico in una piccola ciotola, o
anche in una tazzina da caffè, ed uniteci qualche goccia di succo di limone,
giusto quanto basta per dare una leggerà acidità all'olio, ed emulsionate per
benino il tutto.
Bene, ci siamo e potete procedere con la composizione
finale del piatto.
Prendete uno stampo circolare e poggiatelo direttamente
sul piatto dove servirete il carpaccio, nel caso mettendoci sotto una pezzo di
pane carasau, che oltre a guarnire il tutto, permetterà di assorbire l'olio che
eventualmente dovesse filtrare dal carpaccio.
Fate un primo strato con il rombo, salatelo e pepatelo,
poi distribuite le fettine di kiwi e, sopra di esso, un po' di mandorle
sfogliate.
Ripete la sequenza fino ad arrivare al bordo dello stampo
o all'altezza desiderata, terminando con uno strato di rombo.
Rimuovete con delicatezza lo stampo, poi fate colare un
paio di cucchiaini di emulsione al basilico e limone sulla superficie del
carpaccio, aspettando qualche minuto in modo da darle tempo di penetrare
all'interno degli strati.
Distribuite qualche mandorla sfogliate sul carpaccio,
guarnite come più vi piace e, finalmente, portate in tavola.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: grande piatto e superba composizione! Ci abbinerei un vino che ho assaggiato proprio ieri e che trovo adatto a questa ricetta, un Lugana di Cà dei Frati.
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