Il calamaro ripieno è uno di quei piatti periodici che
preparo quasi ad intervalli regolari, cercando ogni volta di variarne il
ripieno.
Questa volta ho provato con il couscous, quello precotto, ovviamente (sono pigro), cotto nel modo
classico e poi insaporito con un battuto fatto con i tentacoli del calamaro e
con una dadolata di pomodori ciliegino, saltato in padella con olio
extravergine.
Completano il ripieno il basilico, il pepe e un uovo,
aggiunto solo per dare maggiore stabilità al tutto, per evitare la sua
dispersione durante il taglio del calamaro.
Per quanto riguarda il calamaro, ne ho scelto uno
piuttosto grande, di circa otto etti, in modo da poter poi servire le singole
fette; voi naturalmente potete procedere diversamente, ad esempio scegliendo
calamari più piccoli, da servire come singole porzioni.
Ingredienti (per 6 persone)
- Un calamaro di circa otto etti
- Un etto di couscous precotto
- Una decina di pomodori ciliegino
- Una decina di foglie di basilico
- Un uovo
- Mezzo bicchiere di vino bianco
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe
Piccola premessa sui calamari, che vi dovete far pulire
dal pescivendolo, specificando che li dovete fare ripieni, in modo che il loro mantello
venga mantenuto integro. Poi, quando tornate a casa, verificate che la pulizia
sia stata fatta per bene, cosa non scontata, soprattutto quando i calamari sono
piuttosto grandi e c’è molta folla al banco del pesce.
Bene, esaurita la premessa, prendete i tentacoli del
calamaro e, usando un coltello a lama grande e ben affilata, tagliateli e
batteteli come se, appunto, doveste fare un classico battuto, cercando di
ridurli in pezzi molto piccoli.
Pulite e tagliate a metà i pomodori ciliegino, poi,
usando la punta di un coltellino o un piccolo cucchiaino, eliminate i semi
interni e quindi tagliateli in piccoli dadini.
Prendete una padella, meglio se anti-aderente, metteteci
sei cucchiai di olio extravergine e portatela sul fuoco, poi, quando l'olio è
caldo, unite i tentacoli e i pomodorini, salateli, pepateli e fateli cuocere, a
fiamma vivace, per una decina di minuti, quindi spegnete e tenete da parte,
senza coperchio, in modo che il tutto si possa freddare.
Cuocete il couscous
seguendo le istruzioni, che nel mio caso ha comportato il mettere il couscous in una teglia, in modo da
formare uno strato piuttosto basso, ungerlo con due cucchiai d'olio, mescolando
poi per distribuirlo uniformemente, e infine unendovi una stessa quantità di
acqua bollente e leggermente salata, coprendo poi con un foglio di alluminio e
lasciando riposare per cinque minuti.
Trascorsi i cinque minuti, togliete la copertura e,
usando una forchetta, sgranate per benino il couscous, quindi unitelo nella padella dove l'aspettano i tentacoli
e i pomodorini, unendo il basilico spezzettato con le mani e mescolando per
bene in modo da amalgamare il tutto.
Unite infine l'uovo sbattuto, dando un'ultima mescolata
in modo da incorporarlo al resto degli ingredienti.
Riempite con l'impasto il calamaro, aiutandovi con un
cucchiaino, facendo in modo che questo sia ben pieno, ma senza eccedere, dato
che l'impasto si gonfierà durante la cottura, cosa che, se il calamaro fosse
troppo pieno, potrebbe comportare la sua rottura.
Chiudete l'estremità del calamaro con un paio stuzzicadenti,
ricordando che è fondamentale che la chiusura non sia ermetica, in modo che l'impasto in eccesso possa uscire durante la
cottura, senza rompere il calamaro.
Ungete una teglia da forno, adagiatevi il calamaro, ungetelo con un altro po’ d’olio, poi salatelo e pepatelo in superficie e, infine, unite il vino bianco.
Ungete una teglia da forno, adagiatevi il calamaro, ungetelo con un altro po’ d’olio, poi salatelo e pepatelo in superficie e, infine, unite il vino bianco.
Coprite la teglia con una foglio di carta d'alluminio, al
quale farete qualche foro con una forchetta, ed infornate a 180°. Dopo 15
minuti togliete la carta d'alluminio e fate cuocere per altri 15 minuti (ricordate,
in ogni caso, che il tempo di cottura dipende dalla dimensione del o dei
calamari, per cui regolatevi di conseguenza in base a ciò che avete scelto).
Spegnete, tirate fuori e fate freddare del tutto il
calamaro, prima a temperatura ambiente e poi almeno un paio d'ore in
frigorifero, su un piatto, in modo da compattare il suo ripieno e rendere più
agevole il tagliarlo a fette.
Tanto che il calamaro si fredda, prendete il fondo
rimasto nella teglia, incluso l'eventuale parte di ripieno fuoriuscita durante
la cottura, e riportatelo sul fuoco, girando con una piccola frusta o un
cucchiaio di legno, facendolo andare fino a che il fondo non si sarà addensato.
Quando il calamaro sarà ben freddo, e con un minimo di
anticipo rispetto a quando lo servirete, in modo da lasciargli il tempo di
riprendere calore, trasferitelo sul tagliere e, usando un coltello molto
affilato, tagliatelo a fette, spesse più o meno un centimetro, operando con
delicatezza, in modo da far si che il ripieno rimanga al suo posto.
Se volete scaldare il calamaro, che andrebbe comunque
servito al più appena tiepido, fatelo nel microonde, a bassa potenza, a
bagnomaria oppure nel forno, a circa 90° di temperatura.
Bene, siamo arrivati in fondo e non resta che impiattare,
disponendo le fette di calamaro e, accanto a loro, un cucchiaino del loro fondo
di cottura, che avete fatto addensare e che, volendo, potete anche far colare
direttamente sulle fette di calamaro.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: sapori e profumi del profondo sud a cui abbinare un bianco siciliano a base di uve Grillo e Zibibbo, dal nome evocativo: Sole e Vento.
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