Preparando questa ricetta, fatta solo perché mi avevano
incuriosito i peperoncini tondi sul banco del mio verduraio preferito, ad
Anzio, ho capito il perché del costo esagerato che tali peperoncini hanno
quando li comprate già riempiti, in barattolo: la loro pulizia è opera
titanica, tanto da farvi pentire di avere deciso per essi.
Comunque, sforzo di pulitura a parte - meno male che
avevo solo sei persone a cena - ho deciso di riempirli usando le alici fresche,
naturalmente prese dalla Pescheria Da Peppinello di Anzio, i pinoli, l’uvetta passa, per creare un contrasto
dolce con la piccantezza dei peperoncini e, per finire, con il pangrattato,
profumato con il finocchietto selvatico e il pepe.
Buoni da mangiare freddi, li potete preparare con il
dovuto anticipo, così da riprendervi dalla fatica della loro pulizia.
Ingredienti (per 6 persone)
- Ventiquattro peperoncini tondi
- Sedici alici fresche
- Pinoli già sgusciati (tre per ogni peperoncino)
- Uvetta passa (un acino per ogni peperoncino)
- Quattro cucchiai di pangrattato
- Un rametto di finocchietto selvatico
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe
- Pane carasau (per la guarnizione)
Per prima cosa mettete l’uvetta passa a bagno nell’acqua
fredda, in modo che possa rinvenire, poi dedicatevi alla pulizia dei
peperoncini, che come vi ho anticipato è un’operazione decisamente noiosa e da
fare con calma e pazienza, per cui rimuovete il picciuolo, facendo un’incisione
tutto intorno ad esso, poi togliete dal picciuolo la parte bianca ed i semi che
vi sono attaccati.
Mettete da parte i picciuoli, dato che poi li userete
come tappo per i peperoncini.
Sempre usando un coltellino e un piccolo cucchiaino,
svuotate delicatamente il peperoncino, facendo attenzione a non forarlo ed
eliminando con cura tutti i semi, che certo non si può dire siano pochi.
Quando avete pulito tutti i peperoncini, salateli
leggermente all’interno e teneteli da parte.
Dedicatevi poi, se non lo avesse fatto il pescivendolo
per voi, alla pulizia delle alici, rimuovendo per prima la testa, poi le
interiora e, infine, la lisca centrale (vedrete che, con un po’ di pratica, è
un’operazione facile) e, infine, sciacquatele sotto l’acqua corrente, in modo
da eliminare anche le lische, sottilissime, che potrebbero essere sfuggite alla
prima pulitura, e poi fatele asciugare per bene, mettendole su un tagliere
inclinato, in modo che l’acqua possa colar via.
Per ultimo, usate qualche foglio di carta da cucina per
dare l’asciugata finale alle alici, ciascuna delle quali poi dividerete in due,
nel verso della lunghezza.
Prendete poi una ciotolina e metteteci il pangrattato,
aggiungendoci poi una macinata di pepe nero, un pizzico di sale e un po’ di
finocchietto - solo le punte, ovviamente, e regolandovi anche in base alla sua
“forza”, considerando che il profumo del finocchietto può essere molto intenso -
e infine bagnate il tutto con qualche cucchiaio di olio extravergine, tenendo
presente che l’impasto dovrà risultare piuttosto umido, per evitare che durante
la cottura si secchi troppo.
Ci siamo, potete procedere con il riempimento dei
peperoncini.
Mettete una mezza alice in ogni peperoncino, disponendola
in modo che aderisca alla sua parete interna, lasciando al centro uno spazio
vuoto, poi inserite tre pinoli e un acino di uva passa, che nel frattempo
avrete scolato e asciugato per bene, e completate con il pangrattato, senza
pressare troppo, ma avendo cura che il ripieno si distribuisca per benino
all’interno del peperoncino, senza lasciare spazi vuoti.
Rimettete il tappo ad ogni peperoncino, senza perdervi
troppo nel corretto accoppiamento.
Prendete una teglia o un tegame che possa andare in
forno, cercandone uno che possa essere completamente riempito dai peperoncini,
in modo che questi si sorreggano a vicenda, evitando quindi di rovesciarsi
durante la cottura.
Ungete la teglia e disponeteci i peperoncini, poi date
un’ultima salata in superficie ed un ultimo giro d’olio extravergine.
Infornate a 170° per circa un’ora, poi spegnete, tirateli
fuori e fateli freddare a temperatura ambiente.
Fatto, non resta che impiattare, se volete usando il pane
carasau come base, guarnire a vostro gradimento e portare in tavola.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: il gran lavoro che richiede la pulitura dei peperoncini va giustamente premiato con un bicchiere di Muller Thurgau dell'Alto Adige.
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