Recentemente - e per fortuna, aggiungo io - la cicerchia,
considerata un legume povero, sta
risalendo nelle classifiche della popolarità, con il benefico effetto che, per
trovarla, non bisogna navigare per i sette mari.
In passato l'avevo già usata per una zuppa, come accompagnamento dei calamari e financo (bella parola, anche se desueta) per una pasta. Questa volta, invece, ancora in abbinamento con il pesce e,
nello specifico, con le alici fresche caramellate, scelta fatta più che altro
per provare qualcosa di alternativo.
A completare il piatto, più che altro come guarnizione,
degli asparagi di mare - solo le parti più morbide - saltati in padella e
lasciati volutamente croccanti.
Risultato non male, non a mio dire, ma a quello degli
ospiti ai quali ho servito il piatto.
Come tutti i legumi, tenete presente il tempo necessario
all'ammollo, per cui pianificate il tutto dalla sera precedente o dal mattino
presto, a seconda che serviate il patto a pranzo o a cena.
Ingredienti (per 4 persone)
- Due etti di cicerchie
- Dodici alici fresche
- Otto asparagi di mare (vedi dopo)
- Un cucchiaio di zucchero di canna
- Un cucchiaino di aceto balsamico (vero)
- Un rametto di finocchietto selvatico
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Come già detto nella premessa, mettete le cicerchie in
ammollo in abbondante acqua fredda e, considerando l'attesa, dedicatevi ai
vostri passatempi preferiti.
Trascorso il tempo dell'ammollo, scolate le cicerchie e
mettetele in una pentola, aggiungete acqua fredda, in quantità abbondante, in
modo che le cicerchie siano completamente coperte, considerando anche
l'evaporazione dell'acqua durante la cottura.
Salate l'acqua usando del sale grosso, poi portate sul
fuoco, con il coperchio, e da quanto l'acqua comincia a bollire, contate più o
meno un'ora e mezza, tenendo comunque conto che il tempo di cottura dipenderà
anche da quanto le cicerchie sono effettivamente rimaste in ammollo.
Quindi, controllate con una certa frequenza e, quando le
cicerchie saranno ben morbide, spegnete e lasciate intiepidire nella loro
acqua.
Travasate le cicerchie, prendendole con un mestolo bucato,
nel frullatore (meglio) o nel mixer, aggiungete un paio di mestoli della loro
acqua di cottura e fate andare alla massima velocità, facendo in modo che la
crema risulti abbastanza fluida, diciamo più o meno come un passato di verdura.
A voler essere rigorosi, potreste anche usare un passa
verdure al posto di frullatore o mixer, in modo da separare la buccia delle
cicerchie, ricavando solo la polpa e, peraltro, giustificando il termine di
"passata".
Prendete una casseruola, metteteci due cucchiai di olio
extravergine e il gambo dei rametti di finocchietto selvatico - le punte le
userete dopo - quindi portate sul fuoco, a fiamma media, e quando il
finocchietto selvatico si sarà rosolato, cambiando colore, toglietelo.
Unite la passata di cicerchia, regolando di sale, dando
una generosa macinata di pepe, e fate cuocere, a fiamma bassa, per circa dieci
minuti, in modo che la passata abbia tempo di insaporirsi dell'olio, senza però
addensarsi troppo.
Spegnete, aggiungete il finocchietto selvatico tritato
finemente con il coltello, date una bella mescolata, poi fate riposare, con il
coperchio.
Messa da parte la passata di cicerchia, dedicatevi agli
asparagi di mare, cercando di sceglierli con il ramo centrale non troppo grosso
- nel dubbio, se volete, prendete solamente i rametti che dipartono da esso - e
mettendoli in una padella anti-aderente insieme a quattro cucchiai di olio
extravergine.
Portate la padella sul fuoco, a fiamma bassa e senza
coperchio, e fate andare gli asparagi per circa venti minuti - gli asparagi di
mare sono piuttosto coriacei - salandoli verso metà cottura e girandoli spesso,
in modo che sentano il calore in modo uniforme.
Fate in modo che gli asparagi si cuociano, ovviamente, ma
abbiate cura di lasciarli ancora leggermente croccanti, poi spegnete e
travasateli su un piatto, sul quale avrete messo qualche foglio di carta da
cucina, in modo da assorbire l'olio residuo.
Per ultimo dedicatevi, se non lo avesse fatto il
pescivendolo per voi, alla pulizia delle alici, rimuovendo per prima la testa,
poi le interiora e, infine, la lisca centrale (vedrete che, con un po’ di
pratica, è un’operazione facile).
Sciacquate poi le alici sotto l’acqua corrente, in modo
da eliminare anche le lische, sottilissime, che potrebbero essere sfuggite alla
prima pulitura, e poi fatele asciugare per bene, mettendole su un tagliere
inclinato, in modo che l’acqua possa colar via.
Prendete una padella anti-aderente, di dimensione tale da
poter contenere le alici su di un solo strato, metteteci lo zucchero di canna,
l’aceto balsamico e un quattro cucchiai di acqua.
Portate la padella sul fuoco, a fiamma media, e non
appena lo zucchero si sarà sciolto, unite le alici, con il lato della pelle a
contatto della padella, e fatele cuocere, senza girarle, fino a quando il fondo
di cottura non si sarà ridotto ad uno sciroppo piuttosto denso, cosa che
dovrebbe richiedere non più di cinque minuti.
Quando le alici sono pronte, spegnete e procedete
rapidamente con l’impiattamento, altrimenti il fondo di cottura delle alici tenderà
ad addensarsi troppo, fino ad indurirsi.
Mettete quindi un paio di cucchiai di passata di
cicerchia in ogni piatto, poi sopra disponete qualche alice, terminando poi con
qualche asparago saltato.
Guarnite come più vi piace, poi portate in tavola e
godetevi il piatto, almeno spero.
Nessun commento:
Posta un commento