Questo fine settimana la Pescheria Da Peppinello
di Anzio si è superata, avendo sul suo banco dei gamberi viola meravigliosi, di
grande pezzatura - e grande prezzo, ahimè - che non mi sono lasciato sfuggire,
pur se in una modica quantità, se non altro per evitare un dissesto
finanziario.
Data la loro freschezza, altro non potevo fare che
consumarli crudi, anche se ho voluto abbinarli a qualcosa di cotto, per una
combinazione cotto-crudo che ultimamente mi sta appassionando.
La scelta è caduta su una passata di patate e cipolle di
Tropea, profumata con del finocchietto selvatico, per un piatto che può essere servito
sia come primo che come secondo e, in quantità ridotte, anche come antipasto.
Se siete spregiudicati, poi, ci potete pure fare la merenda.
Per quanto riguarda le quantità, soprattutto quella dei
gamberi e al di là di quella che vi darò, regolatevi anche secondo gusto e
disponibilità.
Ingredienti (per 4 persone)
- Sedici gamberi viola
- Quattro patate di medie dimensioni, a pasta gialla
- Una cipolla di Tropea
- Due o tre rametti di finocchietto selvatico
- Un po' di scorza di limone
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Piccola premessa sul finocchietto, la cui quantità
dipenderà anche dalla sua intensità, considerando che il suo profumo può essere
più o meno deciso a secondo della sua provenienza.
Per prima cosa, ovviamente, preparate la passata, sbucciando
le patate e tagliandole a dadini - non serve lavarli, dato che l'amido, in
questo caso, aiuterà a dare cremosità alla passata - e poi tagliando a rondelle
sottili anche la cipolla di Tropea, dopo averne eliminato lo strato più esterno
e le due estremità.
Prendete una casseruola, metteteci quattro cucchiai di
olio extravergine e le parti più tenere del finocchietto selvatico -
normalmente è sufficiente eliminare il ramo centrale - quindi portatela sul
fuoco e, quando l'olio è caldo e il finocchietto comincia a sfrigolare, unite
patate e cipolla, facendole saltare e girandole spesso, per un minuto circa.
Unite due mestoli d'acqua, regolate di sale, coprite con
il coperchio e fate cuocere, a fiamma bassa, fino a quando patate e cipolla non
saranno ben morbidi, cosa che richiederà circa trenta minuti, durante i quali
controllate ogni tanto per verificare che ci sia sempre abbondante fondo di
cottura, dato che poi questo vi servirà per dare la giusta densità alla
passata.
Quando patate e cipolle sono cotte, spegnete il fuoco,
fatele intiepidire e poi, usando il frullatore tradizionale o il Minipimer,
riducete il tutto in crema, lavorando con cura in modo da eliminare ogni
residuo solido.
La densità finale dovrebbe essere tale da darvi una
passata da mangiarsi al cucchiaio ma, allo stesso tempo, non così fluida da non
poter sostenere, almeno parzialmente, i gamberi che poi unirete al piatto.
Dedicatevi infine ai gamberi viola, pulendoli
rimuovendone la testa, il guscio e la coda e, poi, il filamento intestinale,
provando ad estrarlo delicatamente o, se si dovesse rompere, facendo una
piccola incisione sul dorso dei gamberoni e togliendolo usando la punta di un
coltellino.
Le teste, al solito, invece di buttarle le potete usare
per farci un fumetto, da utilizzarsi poi per altre preparazioni.
Raccogliete i gamberi in una ciotolina e conditeli con un
filo d'olio extravergine, un pizzico di sale, una leggerissima macinata di pepe
bianco e, per finire, un pochino di scorza di limone finemente grattugiata,
mescolando poi per armonizzare il tutto.
Bene, potete procedere con l'impiattamento, mettendo un
mestolo abbondante di passata di patate e cipolla in ogni piatto - data la
presenza del crudo, la passata dovrà essere appena tiepida - e disponendoci
sopra, con delicatezza, i gamberi viola, che inevitabilmente tenderanno in
parte ad affondare, motivo per cui cercate di non fare uno strato di passata
troppo profondo.
Se volete, potete tagliare uno dei gamberi e distribuirlo
sulla passata, tanto per dare un po' di movimento al piatto, poi guarnite come
preferite , date una leggera macinata di pepe e un filo d'olio extravergine su
ogni piatto e portate rapidamente in tavola.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: se proprio vogliamo trattarci bene, abbinerei un Trebbiano d'Abruzzo di Marina Cvetic
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