Oramai, lo avrete notato, sono in una fase patologica di abbinamento pesce e verdure/legumi, dove questi ultimi, spesso,
rappresentano quasi l'elemento principale, relegando il pesce ad una sorta di
ruolo, non dico da comprimario, ma quantomeno non da protagonista.
Questa volta la base è una passata di patate e bieta,
cotte insieme in casseruola e poi frullate e diluite con un fumetto fatto
sempre con gli scarti della gallinella, che sostiene dei bocconcini di
gallinella, appunto, saltati velocemente in padella, con la scorza del lime e
la radice di zenzero, entrambe grattugiate.
Un piatto, quindi, che può essere servito sia come primo,
che come secondo. A voi la scelta.
Ingredienti (per 4 persone)
- Tre etti di polpa di gallinella
- Quattro patate di medie dimensioni, a pasta gialla
- Un mazzetto di bieta
- Un lime
- Un pezzetto di radice di zenzero
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Per quanto riguarda la gallinella, cercate di farvela
sfilettare dal pescivendolo, in modo da fare meno fatica ma, in ogni caso,
facendovi dare anche gli scarti del pesce - testa, lisca centrale e coda - che
vi serviranno per la preparazione del fumetto di pesce.
Nel caso non foste riusciti ad impietosire il
pescivendolo, partite allora con la sfilettatura, operazione per la quale
dovrete usare un coltello adatto, con la lama molto sottile, bassa e
flessibile.
Prendete quindi la gallinella e fategli un taglio alla
base della coda, trasversalmente alla lunghezza del pesce, poi ruotate la lama,
in modo che questa sia contatto con la lisca centrale, e tagliate per tutta la
lunghezza, mantenendo il coltello ben a contatto con la lisca centrale, fino ad
arrivare alla base della testa e poi, con un ultimo taglio, separate il
filetto.
Ripetete per l'altro lato del pesce, et voilà, più facile a farsi che a dirsi.
Tagliate infine ogni filetto a metà, nel verso della
lunghezza, rimuovendo le lische centrali che dovessero essere rimaste nella
polpa, poi ogni metà così ottenuta in bocconcini di circa tre centimetri di
lunghezza.
Mettete il pesce da parte, in frigorifero, e dedicatevi
alla passata, sbucciando le patate e tagliandole a dadini - non serve lavarli,
dato che l'amido, in questo caso, aiuterà a dare cremosità alla passata - e poi
tagliando grossolanamente la bieta, eliminando la parte bianca del gambo.
Per quanto riguarda la quantità di bieta, cercate anche
di regolarvi ad occhio - le foglie di bieta pesano poco, per cui orientarsi
solo con il peso ha poco senso - cercando un equilibrio con le patate, in modo
che nessuno dei due sapori prevalga sull'altro.
Prendete una casseruola, metteteci quattro cucchiai di
olio extravergine, portatela sul fuoco e, quando l'olio è caldo, unite patate e
bieta, facendole saltare, girandole spesso, per un minuto circa, quindi unite
due mestoli d'acqua, regolate di sale, coprite con il coperchio e fate cuocere,
a fiamma bassa, fino a quando patate e bieta non saranno ben morbidi.
Ci dovrebbero volere circa trenta minuti, durante i quali
controllate ogni tanto per verificare che ci sia sempre del fondo di cottura,
dato che poi questo vi servirà, insieme al fumetto, per dare la giusta densità
alla passata.
Tanto che le verdure si cuociono, prendete un'altra casseruola
e metteteci gli scarti della gallinella, un paio di cucchiai d'olio
extravergine e un bicchiere d'acqua, quindi portate sul fuoco, a fiamma minima
e con il coperchio e fate andare per circa una mezz'ora, in modo che il pesce
abbia tutto il tempo di trasferire i propri profumi e sapori al fondo di
cottura.
Come vedete, rispetto alla ricetta classica del fumetto,
io preferisco lavorare in purezza,
usando solo il pesce, senza verdure o vino. E' una mia scelta, per cui voi, al
contrario, potete anche fare un fumetto più ricco.
Quando patate e bieta sono cotte, spegnete il fuoco,
fatele intiepidire e poi, usando il frullatore tradizionale o il Minipimer,
riducete il tutto in crema, lavorando con cura in modo da eliminare ogni
residuo solido di dimensioni significative, ma facendo in modo che i pezzetti
di bieta, seppur ridotti ai minimi termini, siano ben visibili fra le patate
(la foto dovrebbe aiutare a capire).
Dopo una prima frullata, unite il fumetto di pesce,
regolate di sale, date una macinata di pepe e fate andare un'ultima volta il
frullatore, in modo da amalgamare il tutto.
La densità finale dovrebbe essere tale da darvi una
passata da mangiarsi al cucchiaio ma, allo stesso tempo, non così fluida da non
poter sostenere, almeno parzialmente, i pezzi di gallinella che poi unirete al
piatto.
Se la passata risultasse troppo fluida, riportatela sul
fuoco, senza coperchio, e fatela ridurre fino alla densità voluta, poi spegnete
e tenetela da parte, sempre nella casseruola dove l'avete cotta, in modo da
poterla scaldare nel caso fosse necessario.
Ritornate alla gallinella, prendendo una padella, meglio
se anti-aderente, e mettendoci quattro cucchiai di olio extravergine, la scorza
del lime finemente grattugiata e un pezzetto di radice di zenzero, anch'essa
grattugiata.
Portate la padella sul fuoco e, quando lime e zenzero
cominciano a sfrigolare, unite la gallinella, avendo cura di mettere i
bocconcini in modo che il lato con la pelle sia a contatto con la padella, poi
salateli e pepateli e fateli cuocere, a fiamma vivace, senza coperchio e senza
girarli, fino a che non saranno cotti, con la pelle bella croccante e la polpa
che sarà diventata di colore bianco.
Al solito, come per tutto il pesce, non indugiate con la
cottura, pena ritrovarvi dei bocconcini duri e gommosi.
Bene, potete procedere con l'impiattamento, mettendo un
mestolo abbondante di passata di patate e bieta in ogni piatto - la passata
dovrà essere appena calda, ma non bollente - e disponendoci sopra, con
delicatezza, i pezzi di gallinella, che inevitabilmente tenderanno in parte ad
affondare, motivo per cui cercate di non fare uno strato di passata troppo
profondo.
Grattugiate appena un poco di scorza di lime su ogni
piatto, date un leggero giro d'olio extravergine, se volete anche una leggera
macinata di pepe, poi guarnite come più vi piace e portate in tavola.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: suggerirei un Vermentino di Montecucco "Melacce" di Collemassari.
Ciao Chef!!! Se non ho capito male, devo chiedere al mio pescivendolo di sfilettare le gallinelle, ma di lasciare la pelle, giusto? Ma la pelle si può mangiare tranquillamente? Non vorrei che i miei ospiti avessero problemi! Grazie!
RispondiEliminaSi, lasciala, ma poi fai saltare i filetti con la pelle a contatto della padella, senza girarli, in modo che questa diventi ben croccante. Rispetto alla foto, però, servili con la pelle in alto, in modo che questa non si "ammolli" per effetto dell'umidità della crema. Ciao.
RispondiEliminaCiao Chef, sabato ti farò sapere com'è adata....la cena sarà tutta con tue ricette: Mantecato di baccalà e pistacchi, Bucatini (spaghetti) tonno fresco, asparagi (selvatici) e granella di mandorle e poi questi filetti....solo il dessert è mio, l'ho fatto ieri, provato oggi ed è delizioso : semifreddo al cioccolato bianco e passion fruis con salsina di passion fruits e moscato d'asti! Ed a proposito, visto che non ho il passito per le cipolle nel mantecato di baccalà userò un pò di moscato, non credo che cambierà molto ;-)
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