Le papacelle altro non sono che dei peperoni tondi e
schiacciati, che sembrano nati per essere riempiti con tutto ciò che vi possa
venire in mente.
Purtroppo hanno un ciclo di vita piuttosto breve, trovandosi
solo d'estate, da fine luglio e per poco più di un mese, per cui, durante tale
periodo, ne faccio smodato abuso.
Questa volta un ripieno classico, a base di pangrattato,
al quale ho però aggiunto le patate e le cipolle di Tropea, leggermente saltate
in padella prima di unirle al ripieno. Poi un bel po' di erbette di stagione, i
pomodorini datterino, qualche cappero sotto sale e l'uvetta passa, che da una
nota di dolcezza.
Come per tutti i ripieni, ricordatevi che ciò che conta è
il giusto bilanciamento tra ingredienti, per cui, al di la delle quantità che
vi darò, lasciatevi guidare dal vostro colpo d'occhio.
Ingredienti
(per 6 persone)
- Dodici papacelle
- Una cipolla di Tropea
- Una patata a pasta gialla
- Una decina di pomodori datterino
- Sei cucchiai di pangrattato
- Un cucchiaio di capperi sotto sale
- Un cucchiaio di uva passa
- Erbette di stagione fresche (basilico, timo, origano, finocchietto,...)
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Per prima cosa pulite i peperoni, facendo un incisione,
con un coltello bello affilato, tutto intorno al picciolo, in modo da
rimuoverlo come fosse un tappo, al quale toglierete la parte bianca ed i semi e
terrete da parte.
Sempre aiutandovi con il coltellino, e facendo molta
attenzione a non forare il peperone, eliminate le coste interne ed i semi.
Salate leggermente i peperoni al loro interno e metteteli
direttamente nella teglia dove li cuocerete, teglia che avrete prima
leggermente unto con qualche cucchiaio di olio extravergine.
Pelate la patata e pulite la cipolla, eliminandone lo
strato più esterno e le parti iniziale e finale, poi tagliate entrambe in
piccoli dadini.
Prendete una padella, meglio se anti-aderente, ungetela con un paio di
cucchiai d'olio extravergine, portatela sul fuoco a fiamma media e, quando l'olio
sarà caldo, unite patata e cipolla, salandole e facendole saltare, questa volta
a fiamma vivace, per circa quattro o cinque minuti e senza coperchio, in modo
che si ammorbidiscano, senza sfarsi.
Spegnete e fate freddare.
Nel frattempo mettete l'uva passa a bagno in un bicchiere
pieno d'acqua fredda, poi prendete i capperi, lavateli per eliminare il sale,
asciugateli e tritateli grossolanamente
con il coltello.
Tritate grossolanamente le erbette e tagliate i
pomodorini anch'essi a dadini, avendo cura di eliminarne i semi e la parte
interna più acquosa.
Raccogliete tutti gli ingredienti del ripieno in una
ciotola - mi raccomando, asciugate per bene l'uvetta prima di unirla - date una
prima mescolata, poi aggiungete il pangrattato, una generosa macinata di pepe
nero e un po' di sale.
Bagnate con quattro cucchiai d'olio extravergine e
mescolate per bene, valutando poi se l'impasto sia sufficientemente umido,
ricordando che non c'è nulla di peggio di un ripieno troppo asciutto, con il
pangrattato che vi si nebulizza in bocca quando addentate il tutto.
Aiutandovi con un cucchiaino, riempite i peperoni con il
ripieno, arrivando tranquillamente fino all'orlo, considerando che il ripieno
non crescerà durante la cottura.
Accoppiate ogni tappo al suo peperone, cosa che, se siete
maniaci della perfezione, potrà richiedervi un bel po’ di tempo, date una
salata in superficie e fate un ultimo giro d’olio su tutti i peperoni.
Infornate a 180° per circa un’ora e un quarto, fino a
quando i peperoni non saranno raggrinziti, segno di una loro perfetta cottura.
Spegnete, tirate fuori dal forno e fate riposare,
considerando che, come quasi tutte le verdure ripiene, anche questi vanno
mangiati a temperatura ambiente.
Bene, non resta che impiattare, guarnire come meglio vi
aggrada e divorare il tutto.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: da accompagnare con un fresco e delicato Rosatodel Salento.
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