Ho preparato questa ricetta per il concorso "La cucina, la mia isola felice", organizzato da Magnabook, concorso che prevedeva
l'utilizzo di almeno cinque ingredienti, scelti da una lista di diciotto.
Anche se poi, benché sia arrivato in finale, il concorso
si è tradotto per me in un nulla di fatto, la sfida mi è piaciuta, con la
scelta di un piatto di pesce, che combinasse cotto e crudo, da cui il titolo
del piatto.
Per il crudo, i gamberi rossi e gli scampi, conditi con
un’emulsione a base di olio extravergine, lime e zenzero, mentre dalla parte
del cotto abbiamo la ricciola, scottata in padella e poi passata in una
caramellatura a base di zucchero di canna e aceto balsamico, per un gusto
leggermente dolce, quasi a richiamare la pastosità dei gamberi e degli scampi.
Completano il piatto un freddo di cipolla rossa di Tropea
in agrodolce e una spuma di fagioli cannellini, mio secondo esperimento con il
sifone che mi sono da poco regalato, dove ho usato la panna fresca invece
dell’albume d’uovo.
Direi, in definitiva, un piatto che esalta i contrasti,
nei sapori, nelle consistenze e nella temperatura alla quale sono serviti i
diversi ingredienti.
Per quanto riguarda la spuma, le dosi sono quelle per un
sifone da mezzo litro, dosi che vi daranno una quantità di spuma leggermente
abbondante, che comunque potrete usare per altre preparazioni
Ingredienti (per 4 persone)
Per il freddo di cipolla
- Due cipolle di Tropea di medie dimensioni
- Due cucchiai di zucchero di canna
- Quattro cucchiai di aceto di mele
- Sale
Per la spuma di fagioli
- Due etti e mezzo di fagioli cannellini
- 125 ml di panna fresca
- Una fetta di guanciale
- Olio extravergine di oliva
- Sale
Per il cotto
- Un trancio di ricciola da circa due etti e mezzo
- Due cucchiai di zucchero di canna
- Un cucchiaio di aceto balsamico
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Per il crudo
- Quattro gamberi rossi
- Quattro scampi
- Un lime
- Un pezzetto di radice di zenzero
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe bianco
- Ribes rossi e origano fresco (per guarnizione)
Partite sicuramente con i fagioli, per i quali, se avete
fretta, potete anche evitare l'ammollo preventivo, mettendoli in una pentola,
coperti da abbondante acqua fredda, leggermente salata.
Portate la pentola sul fuoco, a fiamma media e con il
coperchio, e quando l'acqua raggiunge il bollore, abbassate la fiamma e fate
cuocere i fagioli fino a quando non saranno molto teneri. Ci dovrebbe volere,
dal momento del bollore, dall'ora all'ora e mezza.
Quando i fagioli sono cotti, spegnete e lasciateli
intiepidire nella loro acqua di cottura, poi, usando un mestolo bucato,
travasateli nel passa pomodoro - se avete quello elettrico vi risparmierete un bel
po' di fatica - e passateli, raccogliendo la polpa nel bicchiere del
frullatore.
Aggiungete, per partire, un mestolo della loro acqua e un
paio di cucchiai di olio extravergine, poi azionate il frullatore alla massima
velocità e fatelo andare almeno per trenta secondi, dato che è fondamentale che
la crema di fagioli sia assolutamente fluida, senza residui fissi, che
potrebbero intasare il beccuccio del sifone.
Usando ancora l'acqua di cottura dei fagioli, regolate la
densità finale, avendo cura che questa non sia eccessiva, simile a quella di
una passata da mangiare al cucchiaio,in modo che poi il sifone non abbia
problemi.
Assaggiate, regolate di sale e poi, usando un colino o
una chinoise, filtrate la passata,
pesandone due etti e mezzo - come già detto, ho usato un sifone da mezzo litro -
che poi verserete, aiutandovi con un imbuto, nel bicchiere del sifone.
Aggiungete poi la panna fresca, chiudete il sifone,
agitatelo per bene per una ventina di secondi, poi, tenendolo a testa in giù,
avvitate la cartuccia di N2O - ricordo che questo gas è quello che
si usa per le creme e/o le spume, mentre il C2O si usa nei sifoni
per il seltz - in modo che l’aria
entri nel sifone, quindi mettete il tutto in frigorifero, sempre a testa in
giù, per almeno tre ore d’ore, durante le quali, se vi capita, date ogni tanto
un’agitata al sifone.
Se non avete il sifone - mi rendo conto che non è proprio
un attrezzo che tutti hanno in casa - potete montare la panna nel modo classico
e poi incorporarla molto delicatamente alla passata di cannellini. Non ho idea
come venga, ma il risultato dovrebbe comunque essere simile.
Tanto che la spuma si riposa nel frigorifero, dedicatevi
al freddo di cipolle, pulendo le cipolle di Tropea, eliminandone lo strato
esterno, per poi tagliarle a fette, nel verso che preferite, e raccogliendole
in un pentolino, meglio se anti-aderente, dove unirete lo zucchero di canna, un
pizzico di sale, l’aceto di mele e una analoga quantità di acqua.
Portate il pentolino sul fuoco, a fiamma minima e con il
coperchio, e fate cuocere fino a quando il fondo non sarà quasi del tutto
evaporato, cosa che dovrebbe richiedere dai trenta ai quarantacinque minuti.
Quando il fondo si è ridotto quasi a zero, spegnete e,
usando il Minipimer o il frullatore tradizionale, riducete le cipolle in crema,
lavorando per bene in modo da eliminare ogni residuo intero.
Portate nuovamente la crema di cipolle sul fuoco, sempre
a fiamma bassa, e fatela andare in modo da eliminarne ulteriormente l’acqua
residua, così da ottenere una crema ben ferma.
Spegnete e fate freddare, prima a temperatura ambiente e
poi in frigorifero.
Quando sono trascorse le tre ore di riposo in frigorifero
per la spuma, dedicatevi ai restanti ingredienti, in modo che questi siano
lavorati appena prima di servirli, senza inutili e dannose attese.
Pulite i gamberi rossi e gli scampi, rimuovendo la testa,
il guscio, la coda e il filamento intestinale, provando ad estrarlo delicatamente
o, se si dovesse rompere, facendo una piccola incisione sul dorso dei crostacei
e togliendolo usando la punta di un coltellino.
Tagliate ciascun crostaceo in fette sottili, nel verso
della lunghezza, approfittando del taglio per eliminare eventuali residui del
filamento intestinale. Non vi preoccupate più di tanto se alcune fette
dovessero rompersi, dato che poi sistemerete il tutto quando impiatterete.
Preparate poi l’emulsione usando olio extravergine e
succo di lime, orientandovi su una proporzione di quattro parti di olio ed una
di lime, alla quale aggiungerete poi un poco di radice di zenzero grattugiata.
Emulsionate per bene e poi tenete momentaneamente da
parte.
Tagliate la fetta di guanciale in striscioline di circa
mezzo centimetro di larghezza, quindi prendete una padella, meglio se
anti-aderente, e portatela sul fuoco, senza aggiungere olio o altri grassi.
Quando la padella sarà ben calda, unite le strisce di guanciale,
senza sovrapporle, e fatele cuocere fino a che si saranno dorate e, allo stesso
tempo, saranno divenute croccanti.
Spegnete, togliete il guanciale e fatelo asciugare per
bene su un piatto, sul quale avrete messo qualche foglio di carta da cucina o
per frittura.
Passate infine alla ricciola e, usando un coltellino ben
affilato, separate la polpa dalla pelle e dalla cartilagine centrale, facendo
correre la lama tutta intorno ad essa, come a disegnarne il profilo.
Se siete stati bravi e precisi, dovreste ritrovarvi con
quattro pezzi per ogni trancio e, precisamente, le due metà superiori e le due
inferiori.
Rifilate per benino i pezzi ottenuti, in modo da dargli
una forma quanto più possibile regolare, poi prendete una padella, meglio se
anti-aderente, metteteci due o tre cucchiai di olio extravergine e portatela
sul fuoco.
Quando l’olio è caldo, unite i pezzi di ricciola,
facendoli rosolare da entrambi i lati, salandoli e pepandoli solo a rosolatura
avvenuta, per non più di tre o quattro minuti in totale, in modo da lasciare la
ricciola morbida.
Parallelamente alla cottura della ricciola, prendete un
altra padella, più piccola e sempre anti-aderente, e metteteci lo zucchero di canna
e l’aceto balsamico, quindi portatela sul fuoco, a fiamma bassa, e, senza
girare, aspettate che lo zucchero si sia completamente sciolto, quindi spegnete
la fiamma.
Vedrete che lo sciroppo di zucchero comincerà ad
addensarsi per effetto del calo della temperatura e, quando sarà diventato
quasi colloso, prendete i pezzi di ricciola appena cotti e poggiateli, sola da
un lato, sullo sciroppo, aspettando una decina di secondi, in modo che questo
aderisca per benino, quindi toglieteli e metteteli su un piatto, ovviamente con
la parte caramellata rivolta verso l’alto e coprite con un coperchio o con un
foglio di carta di alluminio, in modo che rimangano al calduccio.
Bene, ci siamo e non resta che impiattare.
Mettete sul fondo di ciascun piatto un paio di cucchiai di
freddo di cipolle rosse, poi prendete gamberi e scampi e, con le fettine che
avete tagliato, componete come dei piccoli fiori, che disporrete con
delicatezza sopra al freddo di cipolle.
Disponete quindi un pezzo di ricciola caramellata e poi,
prendendo il sifone dal frigorifero e agitandolo per bene, un po’ di spuma di
fagioli cannellini, che guarnirete con qualche strisciolina di guanciale
croccante.
Per ultimo, immediatamente prima di portare in tavola,
salate senza esagerare scampi e gamberi, date una leggerissima macinata di pepe
bianco, quindi fateci colare sopra un mezzo cucchiaino di emulsione al lime e
zenzero, ricordandovi di emulsionare nuovamente prima di versarla.
Guarnite a vostro piacimento, poi portate in tavola e
gustate.
SEMPLICEMENTE SPLENDIDA..COSI MEDITERRANEA DA CAPOLAVORO
RispondiEliminaGrazie Sabina :-)
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