Chi mi ha seguito nella ultime ricette, avrà notato una
quasi imbarazzante presenza di porcini e zucca, due ingredienti che amo e che,
per un breve periodo, vanno a braccetto, per poi separarsi in virtù della loro
stagionalità.
Come sempre accade quando le combinazioni sono felici e
di breve durata, io mi innamoro perdutamente e cerco di sfruttarle con tutta
l’intensità del caso, come questa volta, dove porcini e zucca prendono parte ad
una tartare di manzo, insieme al
pecorino, ancora una volta quello romano di Acquaranda, una splendida azienda
in quel di Trevignano Romano, e al melograno, che dona al piatto un piacevole
retrogusto acidulo.
Come per tutte le preparazioni a crudo, fondamentale è la
freschezza e la qualità dei singoli ingredienti, a partire dalla carne, che vi
suggerisco di prendere giusto qualche ora prima di quando la userete, come
anche i porcini, che non amano inutili attese nel frigorifero.
Come condimento, infine, una classica emulsione di
extravergine e balsamico, quest’ultimo che sia vero aceto balsamico - vi
suggerisco di investire una quindicina di euro per comprarvi un aceto
balsamico, dai 3 ai 5 anni di invecchiamento - e non quelle melasse in vendita
nei supermercati a pochi euro.
Ingredienti (per 4 persone)
- 240 grammi di controfiletto di manzo
- Due cucchiai di pecorino stagionato tagliato a dadini
- Due cucchiai di zucca tagliata a dadini
- Due cucchiai di funghi porcini tagliati a dadini
- Un cucchiaio di grani di melograno
- Un rametto di timo fresco
- Olio extravergine di oliva
- Aceto balsamico
- Sale integrale
- Pepe bianco
Piccola premessa sulla carne, che oltre ad essere di
qualità e tagliata poco prima di usarla, vi dovete far lasciare intera dal
vostro macellaio, resistendo alla tentazione di farvela macinare, cosa che lui,
quando avrà saputo che ci volete fare una tartare,
probabilmente vi chiederà. Vi assicuro, invece, che una tartare fatta con la carne tagliata al coltello è tutta un'altra
cosa.
Bene, esaurita la premessa, dedicatevi per prima cosa
alla zucca, eliminandone la buccia, i semi e i filamenti interni, e tagliando
la polpa in dadini di circa un centimetro di lato e, per quanto possibile,
tutti simili nella forma.
Prendete una teglia, metteteci un fogli di carta da forno
e disponeteci i dadini di zucca, facendo in modo che siano su di un solo strato
e non ammassati tra loro.
Salate leggermente la zucca, poi infornate a 140° per
circa mezz'ora, in modo che la zucca possa ammorbidirsi e perdere la sua
umidità interna, cosa che accentuerà il suo sapore e la sua dolcezza.
Quando la zucca è pronta, toglietela dal forno e
mettetela da parte.
Più o meno la stessa cosa con i funghi porcini -
suggerisco di usare solo la loro cappella, eliminando la parte spugnosa -
anch’essi tagliati a dadini e messi in forno, come la zucca, a 140° per una
ventina di minuti, tempo leggermente più breve, dato che i funghi sono più
teneri.
Poi il pecorino, che non dovrà essere troppo stagionato, anch'esso
tagliato a dadini, della stessa dimensione di quelli di zucca e funghi.
Sgranate anche il melograno, estraendo con delicatezza i
singoli grani, facendo attenzione che non si rompano, rilasciando il loro succo
interno.
Prendete infine la carne, eliminate con particolare cura
tutti i residui di grasso, per poi tagliarla, tanto per cambiare, a dadini o,
se preferite - qui c’è il vostro gusto verso la carne cruda, che ad alcuni
potrebbe non piacere se tagliata piuttosto grande - ulteriormente ridotti nella
dimensione.
Preparate infine l'emulsione di olio extravergine e
balsamico, orientandovi su una proporzione di tre parti di olio ed una di
balsamico.
Riunite tutti gli ingredienti in una ciotola, data una
prima mescolata, quindi unite l’emulsione, poi il sale, meglio se integrale e
macinato al momento, un poco di pepe bianco e, per finire, le foglioline di
timo fresco.
Date una mescolata finale e poi impiattate rapidamente,
senza inutili attese che potrebbero avviare il processo di ossidazione della
carne, eventualmente usando uno stampino, in modo da dare alla tartare una forma più ordinata.
Guarnite come meglio credete e portate in tavola.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: un gioco di contrasti molto interessante e una presentazione all'altezza di tutte le tue ricette. Io proverei ad abbinarlo con l'eleganza discreta di un Pinot Nero del Friuli.
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