Telefono, come spessissimo accade, al punto vendita di Via Scirè del Caseificio "La Baronia", di gran lunga il mio preferito per quanto riguarda la
mozzarella di bufala, e Pietro mi dice che, quando passerò a ritirare la
mozzarella, mi farà assaggiare qualcosa di nuovo.
Arrivato lì, trepidante come un bambino il giorno di
Natale - che ci volete fare, ognuno ha le sue debolezze - assaggio un
meraviglioso caprino - un caprino vero, intendo - prodotto dall'Azienda "Monte Jugo",
in provincia di Viterbo.
Tornato a casa ho cercato fra quello che avevo in
frigorifero e in dispensa e, alla fine, ho deciso di usare il caprino per delle
tartine, da servire insieme all'aperitivo, ma volendo anche come antipasto.
Come base delle tartine, il pane nero di segale, sul
quale ho steso un leggerissimo strato di miele di bosco, poi le fettine di
pere, precedentemente disidratate per un'oretta in forno, il caprino,
ovviamente, e per finire i pistacchi e il timo.
Visto poi che avevo delle nocciole, ho fatto anche delle
praline profumate alla cannella e addolcite con lo zucchero di canna.
Per le quantità potete sicuramente andare ad occhio,
regolandovi in base a quante tartine volete fare, mentre per le praline di
nocciole le quantità che vi darò dovrebbero consentirvi di prepararne circa una
decina.
Ingredienti (vedi sopra)
Per le tartine
- Pane nero di segale (io ho usato quello della Pema)
- Pere, meglio se piuttosto sode (io ho usate le Abate)
- Formaggio caprino
- Miele, di intensità media
- Pistacchi sgusciati, non salati
- Timo fresco
- Pepe bianco
Per le praline di nocciola
- Un etto di nocciole, sgusciate ma non tostate
- Un quarto di cucchiaino di cannella in polvere
- Due cucchiai ben colmi di zucchero di canna
Partite con le pere, che laverete e, senza sbucciarle,
taglierete a fettine sottili, trasversalmente alla loro lunghezza, in modo da
ottenerle di forma circolare, rimuovendo laddove serva la parte centrale di
torsolo e semi.
Prendete una teglia che possa contenere le fette di pera
senza sovrapposizioni, metteteci un foglio di carta da forno e poi disponete le
fette di pera.
Infornate a 90° per circa un'ora, in modo che le pere
possano in parte perdere la loro acqua, cosa che ne accentuerà il sapore,
quindi tiratele fuori dal forno e fatele freddare a temperatura ambiente.
Nell'attesa, passate alle nocciole, che devono essere
pelate ma non tostate, mettendole nel mixer ad alta velocità (quello che si usa
per macinare il caffè o, appunto, la frutta secca), facendolo andare alla
massima velocità, in modo da ridurre le nocciole in polvere e, al tempo stesso,
far uscire il loro olio naturale.
Vedrete che ci vorrà un pochino - nel caso fate riposare
il mixer - ed è importante che si proceda sino a quando il tutto non sarà
diventato quasi una sorta di pasta,
collosa e malleabile.
Travasate la pasta di nocciole in una terrina,
aggiungeteci la cannella e un cucchiaino ben colmo di zucchero di canna, poi
lavorate il tutto, meglio se usando le mani, in modo che zucchero e cannella
possano distribuirsi in modo omogeneo.
Mettete lo zucchero di canna rimanente in un piatto, quindi
prendete un po’ di pasta di nocciole - direi un cucchiaino colmo - e
modellatela con le mani dandogli la forma che preferite, in modo da ottenere la
pralina.
Passate la pralina nello zucchero, in modo che questo
possa aderire su tutti i lati, ripetendo fino all’esaurimento della pasta di
nocciole, per poi trasferire tutte le praline nel frigo, in modo che possano
compattarsi per bene.
Sempre in attesa delle pere, usando uno stampo circolare
di diametro simile a quello delle fette di pera - potete usare diametri diversi
in base alla dimensione delle fette, così da avere tartine diverse tra loro -
ricavate dal pane nero dei dischi, sui quali stenderete un sottilissimo velo di
miele.
Quando le pere sono fredde, disponetene una fetta su ogni
tartina - il miele, fungendo da collante, le aiuterà a mantenerle ben ferme - e
sopra alle pere distribuite il caprino, non lesinando nella quantità e
rompendolo in pezzi irregolari, cosa che sarà agevolata dalla consistenza
stessa del formaggio.
Mettete i pistacchi sul tagliere e, usando un coltello
con una lama piuttosto grande, rompeteli in pezzi più piccoli e irregolari, che
poi disporrete sopra al caprino, senza però esagerare nella loro quantità.
Completate con una leggera macinata di pepe bianco e con
qualche fogliolina di timo fresco, poi impiattate, guarnendo a vostro
piacimento, senza dimenticarmi di disporre le praline di nocciole accanto alle
tartine.
Portate in tavole e addentate.
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