Finita
la parentesi marina, in quel di Anzio, che mi ha portato ad un eccesso di
preparazioni a base di pesce, ricomincio un po' a variare e, in questo caso,
con una zuppa a base di fagioli neri, presi dall'Azienda Agricola Bellisario, che
produce un incredibile assortimento di Fagioli di Sarconi, prodotto IGP.
Insieme
ai fagioli, i funghi porcini, qui nella loro variante secca, visto che di
freschi non ne avevo, e il grano Kamut, che conoscevo solo nella forma di
farina, ma che ho scoperto esistere anche nella forma di chicchi, molto simili per forma e dimensione a quelli del farro.
Completano
la zuppa il pecorino romano grattugiato - ho usato quello di Brunelli, a detta di
molti uno dei migliori - e il finocchietto selvatico, che volendo può essere
sostituito con il prezzemolo.
Concludo
dicendovi che, per i fagioli, nel caso non aveste quelli neri, potete usare i classici
borlotti e, al posto del grano Kamut, non facilissimo da trovare, il farro.
Ingredienti
(per 4 persone)
- Due etti e mezzo di fagioli neri
- Cinquanta grammi di funghi porcini secchi
- Ottanta grammi di grano Kamut
- Due cucchiai di pecorino romano grattugiato
- Qualche rametto di finocchietto selvatico fresco
- Due spicchi d'aglio
- Un pezzetto di peperoncino
- Olio extravergine d’oliva
- Sale e pepe
Con
il giusto anticipo, mettete i fagioli in acqua fredda e lasciateceli per circa
otto ore, poi scolateli e metteteli in una pentola, ancora una volta coperti da
abbondante acqua fredda, leggermente salata.
Portate
la pentola sul fuoco, a fiamma media e con il coperchio, e quando l'acqua
raggiunge il bollore, abbassate la fiamma al minimo e fate cuocere i fagioli
fino a quando non saranno teneri. Ci dovrebbero volere, dal momento del
bollore, dall'ora all'ora e mezza, a seconda di quanto i fagioli sono stati in
ammollo.
Quando
i fagioli sono cotti, spegnete e lasciateli intiepidire nella loro acqua di
cottura, poi, usando un mestolo bucato, travasateli nel frullatore o nel mixer,
aggiungendo un paio di mestoli della loro acqua di cottura - mi raccomando, non
buttatela, dato che vi servirà - e fate andare alla massima velocità, fino a
quando non avrete ottenuto un composto dal colore uniforme.
Se
volete, ma non è obbligatorio, tenete da parte un mestolo di fagioli interi,
che aggiungerete a fine cottura, giusto per ricordare l'ingrediente principale.
Prendete
i funghi secchi e metteteli a bagno in abbondante acqua fredda, dove li
lascerete per almeno una mezz'ora, in modo che possano recuperare la giusta
morbidezza.
Tanto
che aspettate, prendete una casseruola, ampia abbastanza da poter contenere la
zuppa, ungetela con quattro cucchiai d'olio extravergine, metteteci gli spicchi
d'aglio, con tutta la loro buccia e leggermente schiacciati, e il peperoncino.
Portate
sul fuoco, a fiamma bassa, facendo scaldare l'olio e, nel frattempo, scolate
per bene i funghi secchi e tagliate quei pezzi che vi dovessero sembrare troppo
grandi.
Tornate
alla casseruola e, quando l'aglio sarà dorato, toglietelo insieme al
peperoncino ed unite i funghi secchi, salandoli, pepandoli e facendoli rosolare
per un paio di minuti, quindi unite la i fagioli frullati, coprite con il
coperchio e, sempre a fiamma bassa, fate riprendere il bollore.
Portate
a bollore leggero anche l'acqua residua dei fagioli, nel caso doveste usarla
per dare la giusta densità alla zuppa.
Quando
la passata di fagioli è a bollore, assaggiatela e regolate di sale, dovesse
servire, poi unite il grano Kamut, proseguendo la cottura, sempre a fiamma
bassa, per il tempo indicato sulla confezione del grano, tempo che nel mio caso
è stato di circa venti minuti.
Durante
la cottura verificate la densità e, nel caso, aggiungete altra acqua di cottura
dei fagioli, tenendo comunque presente che non esiste una densità particolare,
per cui regolatevi anche in base al vostro gusto.
Trascorsi
i venti minuti, durante i quali ricordatevi di girare ogni tanto la zuppa, e
comunque quando il grano sarà cotto, spegnete, aggiungete i fagioli interi
messi eventualmente da parte, il pecorino romano, il finocchietto selvatico,
tritato finemente con il coltello, date una bella mescolata, poi coprite e fate
riposare per circa cinque minuti, con il coperchio.
Bene,
ci siamo, non resta che impiattare, mettendo una paio di mestoli di zuppa in
ogni piatto, dando una macinata di pepe ed un giro d'olio extravergine e, per
finire, facendo cadere a pioggia un altro poco di pecorino, meglio se
grattugiato a scaglie più grandi, in modo che questo rimanga ben visibile.
Guarnite
come più vi piace e portate in tavola.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: accompagnerei il piatto con un rosso toscano di razza, un Pian del Ciampolo 2011, fratello "minore" del superlativo Le pergole Torte.
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