Sul nome sono stato particolarmente incerto, fino alla
fine e, soprattutto, dopo aver visto il piatto completo, che nell'aspetto mi
aveva suggerito nomi quali "carbonara
falsificata" o "simulacro
di carbonara" (per la cronaca, considero la "carbonara" una
sorta di divinità).
Alla fine, se non altro per non dare adito a commenti
ingenerosi, ho comunque scelto un nome più neutro.
Comunque, divagazioni semantiche a parte, si tratta di
una pasta condita con una crema di carote gialle, con della coppa di testa
saltata velocemente in padella e, per finire, con dell'Asiago mezzano DOP,
ricevuto in dono e che sto tentando di consumare prima che giunga a fine vita,
abbandonato nel frigorifero.
Completano il tutto le foglioline di timo, aggiunte
durante la mantecatura, in modo che possano sprigionare al meglio tutti i loro
profumi.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di spaghetti
- Tre carote gialle
- Due fette di coppa di testa, tagliate allo spessore di circa un centimetro
- Quattro cucchiai di Asiago mezzano DOP grattugiato
- Qualche rametto di timo fresco
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Partite con le carote, che pulirete eliminandone lo
strato superficiale e poi taglierete in pezzi, al solo scopo di abbreviare al
loro cottura.
Prendete una casseruola, metteteci le carote, un paio di
cucchiai di olio extravergine, un bicchiere d'acqua, sale e pepe e portatela
sul fuoco, a fiamma bassa e con il coperchio.
Fate cuocere fino a quando le carote non saranno ben
morbide, quindi togliete il coperchio, alzate la fiamma e fate andare ancora
per cinque minuti, in modo da far leggermente evaporare il fondo di cottura.
Quando le carote sono pronte, spegnete e, usando il
Minipimer o il frullatore tradizionale, riducetele in crema, lavorando fino ad
eliminare ogni residuo solido.
Fate in modo che la densità finale sia piuttosto liquida,
più o meno come un passato di verdura da mangiare al cucchiaio.
Mettete in una ampia pentola l'acqua per la pasta , salatela
e portatela sul fuoco e, tanto che aspettate il bollore, prendete la coppa di
testa e tagliatela a dadini di circa un centimetro di lato.
Prendete una padella, ampia abbastanza da poter poi
contenere anche la pasta, ungetela con sei cucchiai di olio extravergine e
portatela sul fuoco, poi, quando l'olio è caldo, unite i dadini di coppa,
alzate la fiamma e fateli saltare per circa un paio di minuti, fino a quando
cominceranno a sfaldarsi per effetto del calore.
Spegnete, unite la crema di carota, date una bella
mescolata e tenete al calduccio.
Quando l'acqua è a bollore, buttate le pasta, facendola
cuocere, ma mantenendola al dente e, a pochi minuti alla fine della cottura,
prendete una tazza e prelevate un po' dell'acqua, ricca di amido, che vi servirà
per la mantecatura finale.
In attesa della cottura della pasta, grattugiate l'Asiago
mezzano, meglio se usando una grattugia che vi consenta di ridurlo in piccole
scaglie e, visto che ci siete, separate anche le foglioline di timo dai
rispettivi rametti e unitele al formaggio appena grattugiato, insieme ad una
generosa macinata di pepe nero.
Quando la pasta è cotta, scolatela e travasatela nella
padella dove l’aspetta il suo condimento, poi riportate la padella sul fuoco,
alzate la fiamma al massimo, e mescolate in modo da procedere con la
mantecatura, aggiungendo l'acqua di cottura messa da parte.
Fate in modo che la pasta risulti cremosa, interrompendo
la mantecatura quando vedete che il fondo comincia, per effetto della completa
evaporazione dell’acqua residua, a ridursi troppo.
Spegnete, aggiungete l'Asiago grattugiato, con il timo e
il pepe, e date una accurata mescolata, in modo da armonizzare il tutto.
Impiattate rapidamente, guarnendo come meglio credete,
poi portate velocemente in tavola, per evitare che la pasta si asciughi,
perdendo la sua cremosità.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: bellissimo l'abbinamento tra il dolce della carota gialla e il salato della coppa di testa, a mo' di guanciale, e dell'Asiago. Ci vuole un vino rosso, appena mosso come la Barbera vivace "La Monella" di Braida.
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