Anche in questo caso, come per questa ricetta,
l'ispirazione è arrivata durante la partecipazione ad un corso di cucina,
organizzato da Coquis e tenuto dal
fantastico Chef Angelo Troiani, del ristorante "Il Convivio" di Roma.
Una pasta, quindi, con le pannocchie di mare - conosciute
anche come cicale di mare - delle quali ho utilizzato sia la polpa, appena
scottata, che i gusci, con i quali ho fatto un brodo, usato poi per la fase
finale della cottura della pasta, cottura che è avvenuta per 3/4 del suo tempo
in modo tradizionale, mentre per il rimanente quarto direttamente in padella,
insieme appunto al brodo di pannocchie.
Il radicchio rosso l'ho essiccato in forno, poi
sbriciolato e unito solo a fuoco spento, quasi fosse del parmigiano.
Come formato di pasta, infine, i fantastici spaghettoni Cavalieri, celeberrimo pastificio pugliese,
già utilizzati in questa ricetta e in quest'altra.
Ingredienti (per 6 persone)
- Mezzo chilo di spaghettoni
- Otto etti di pannocchie di mare
- Un piede di radicchio rosso di Treviso
- Un bicchiere di vino bianco
- Qualche ciuffo di prezzemolo (vedi dopo)
- Due spicchi d'aglio
- Un pezzetto di peperoncino
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Partite con la pulizia delle pannocchie di mare,
eliminando testa e coda - potete tranquillamente usare un paio di forbici da
cucina - e aprendo il corpo, cosa che
farete tagliandone un lato per tutta la sua lunghezza, in modo da separare il
carapace - la parte superiore dell'esoscheletro dei crostacei - dalla parte
inferiore.
Sollevate quindi il carapace, esponendo la polpa, che
delicatamente staccherete e metterete su un piatto.
Quando avrete finito con la pulizia, mettete il piatto
con la polpa in frigorifero e raccogliete tutti i gusci, teste e code incluse.
Prendete una casseruola, ungetela con quattro cucchiai di
olio extravergine, metteteci uno spicchio d'aglio sbucciato e leggermente
schiacciato, i gambi del prezzemolo grossolanamente tagliati - per la cronaca,
la parte saporita e profumata del prezzemolo è il gambo e non le foglie, che
sono invece un concentrato di clorofilla - e portatela sul fuoco.
Fate scaldare l'olio e lasciate sfrigolare aglio e
prezzemolo per un paio di minuti, quindi unite i gusci delle pannocchie,
facendoli rosolare per qualche minuto e, al tempo stesso, schiacciate i gusci
con un cucchiaio di legno, in modo da estrarne per quanto più possibili gli
umori interni.
Aggiungete mezzo bicchiere di vino bianco, un poco di
sale grosso e circa un litro di acqua, poi alzate la fiamma e fate prendere il
bollore, momento a partire dal quale calcolerete circa una mezz'ora di cottura,
senza coperchio e sempre a fiamma allegra.
Tanto che il brodo va, lavate le foglie del radicchio e,
usando un coltello o le forbici, ricavate solo la parte rossa delle foglie - le
coste bianche potete tranquillamente buttarle, a meno che non vi venga in mente
un modo per utilizzarle - che disporrete ben separate in una teglia, sulla
quale avrete messo un foglio di carta da forno.
Salate leggermente le foglie, poi infornate a circa 100°
per una mezz'ora, e comunque fino a quando le foglie non si saranno ben scurite
e disidratate, segno della loro completa essiccazione.
Spegnete il forno, tirate fuori il radicchio e fatelo
freddare.
Mettete in una ampia pentola l'acqua per la pasta - se vi
va, ripassate prima la teoria – salatela, portatela sul fuoco e, quando bolle, buttate
gli spaghettoni.
Mentre la pasta cuoce - gli spaghettoni hanno un tempo di
cottura piuttosto lungo - prendete una padella, ampia abbastanza da poter poi
contenere anche la pasta per la sua mantecatura finale, ungetela con otto
cucchiai di olio extravergine, metteteci l'altro spicchio d'aglio, sempre
sbucciato e leggermente schiacciato, ancora qualche gambo di prezzemolo, il
peperoncino e portatela sul fuoco.
Fate prendere calore e dorare l'aglio, che poi
toglierete, insieme anche al peperoncino e al prezzemolo.
Unite il rimanente mezzo bicchiere di vino bianco,
qualche mestolo di brodo di pannocchie, facendolo passare attraverso un colino,
in modo da filtrarlo e fate in modo che il tutto rimanga a bollore leggero.
Quando il tempo di cottura degli spaghettoni è più o meno
alla sua metà, unite la polpa delle pannocchie di mare nella padella dove avete
messo il brodo filtrato e, usando un cucchiaio di legno, giratele e al tempo
stesso frammentatene la polpa, quasi a farla diventare una sorta di crema.
Considerando che la fase finale della cottura della pasta
avverrà nella padella, fate in mondo che la quantità di brodo sia sufficiente,
tenendo in ogni caso a portata di mano, e a bollore leggero, il brodo ancora
non aggiunto.
Come detto all'inizio, scolate la pasta quando rimane
circa 1/4 del suo tempo di cottura e unitela nella padella con il condimento,
continuando la cottura e girando con una certa continuità.
Per il fatto di terminare la cottura in padella, non è
necessario unire l'acqua di cottura della pasta, come normalmente si fa per la
mantecatura, dato che l'amido residuo della pasta verrà comunque rilasciato
durante la parte finale della cottura.
Dovrete fare in modo che la pasta arrivi alla giusta
cottura nello stesso momento in cui la sua cremosità sia quella voluta, motivo
per cui dovete avere a portata di mano altro bordo, che eventualmente userete
per raggiungere l'equilibrio desiderato.
Spegnete e, solo a questo punto, aggiungete il radicchio
essiccato, prendendolo dalla teglia e sbriciolandolo con le mani, lasciandone
un poco da parte, da usare poi direttamente sui piatti dove servirete la pasta.
Date un'ultima mescolata, poi impiattate rapidamente, dando
una leggera macinata di pepe su ogni porzione, distribuendo ancora un poco di
radicchio e dando anche un leggero giro d'olio extravergine a crudo.
Guarnite come preferite e portate velocemente in tavola,
per evitare che la pasta si asciughi, perdendo la sua cremosità.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: ancora una splendida presentazione, delicata e originale a cui abbinerei un fresco vino bianco dell'Alto Adige, minerale e profumato, come un Muller Thurgau di Tramin.
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