Le papacelle - chi mi segue oramai lo saprà - altro non
sono che la denominazione laziale di quei peperoni tondi e schiacciati, che
sembrano nati per essere riempiti con tutto ciò che vi possa venire in mente.
Ora, per quella strana congiunzione astrale che fa si che
le stagioni non siano più quelle di una volta - con buona pace degli adoratori
delle frasi fatte - ho trovato delle splendide papacelle, di provenienza
laziale, a metà novembre, cosa decisamente anomala, visto che questo tipo di
peperoni ha un ciclo di vita piuttosto breve, che va normalmente da fine luglio
a metà settembre.
Comunque, visto che non posso certo essere io a
contrastare i mutamenti climatici, me le sono prese e, tornato a casa, le ho
riempite con quello che avevo: pomodori secchi, pecorino romano e pangrattato.
Ho poi aggiunto l'uva passa, che con la sua dolcezza ben
contrasta i sapori forti e decisi dei pomodori e del pecorino romano,
quest'ultimo di Brunelli,
noto caseificio romano e rinomato produttore, appunto, di pecorino.
Non ho invece volutamente aggiunto erbette, dato che ho
temuto che queste potessero essere completamente sovrastate dagli altri sapori,
che come già detto sono piuttosto decisi.
Come per tutti i ripieni, infine, ricordatevi che ciò che
conta è il giusto bilanciamento tra ingredienti, per cui, al di la delle
quantità che vi darò, lasciatevi guidare dal vostro colpo d'occhio.
Ingredienti (per 4 persone)
- Otto papacelle
- Otto cucchiai di pangrattato
- Sedici pomodori secchi sott'olio
- Due cucchiai belli colmi di pecorino romano grattugiato
- Due cucchiai belli colmi di uva passa
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe
Per prima cosa mettete l'uva passa a bagno in acqua
fredda, dove dovrà restare almeno una decina di minuti.
Pulite le papacelle - cercate di prenderle tutte della
stessa dimensione, se non altro per un bilanciamento estetico, e non troppo
grandi - facendo un incisione, con un coltello bello affilato, tutto intorno al
picciolo, in modo da rimuoverlo come fosse un tappo, al quale toglierete la
parte bianca ed i semi e terrete da parte.
Sempre aiutandovi con il coltellino, e facendo molta
attenzione a non forare le papacelle, eliminate le coste interne ed i semi.
Salate leggermente le papacelle al loro interno e
mettetele direttamente nella teglia dove le cuocerete, teglia che avrete prima
leggermente unto con qualche cucchiaio di olio extravergine.
Mettete da parte e dedicatevi al ripieno, prendendo per
prima cosa i pomodori secchi e scolandoli per benino dal loro olio, mettendoli
sul tagliere e tritandoli grossolanamente usando un coltello a lama grande e
mettendoli infine in una ciotola.
Aggiungete nella ciotola il pangrattato - se avete del
pane secco, vi consiglio caldamente di farvelo da voi, usando il mixer - e il
pecorino romano, dando una prima mescolata per armonizzare il tutto.
Salate leggermente - pomodori secchi e pecorino hanno già
una buona sapidità - date una generosa macinata di pepe nero, poi unite l'uva
passa, che avrete ovviamente prima scolato e asciugato, e per finire bagnate il
ripieno con almeno otto cucchiai di olio extravergine.
Valutate se il ripieno sia sufficientemente umido,
ricordando che non c'è nulla di peggio di un ripieno troppo asciutto, con il
pangrattato che vi si nebulizza in bocca quando addenterete il tutto.
Aiutandovi con un cucchiaino, riempite le papacelle con
il ripieno, arrivando tranquillamente fino all'orlo, considerando che il
ripieno non crescerà durante la cottura.
Accoppiate ogni tappo alla sua papacella, poi salate
leggermente le papacelle in superficie e ungetele leggermente con un ultimo
giro d’olio extravergine.
Infornate a 170° per circa un’ora e un quarto, fino a
quando i peperoni non saranno raggrinziti, segno di una loro perfetta cottura.
Spegnete, tirate fuori dal forno e fate riposare,
considerando che, come quasi tutte le verdure ripiene, anche questi vanno
mangiati a temperatura ambiente.
Bene, non resta che impiattare, guarnire come meglio vi
aggrada e divorare il tutto.
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