Grazie ad un avanzo di spigola di Anzio, presa dalla
meravigliosa Pescheria di Anzio, in occasione del cenone della Vigilia di Natale 2013, ho prontamente
provveduto a dargli degna fine, con uno dei miei soliti carpacci.
Questa volta, insieme alla spigola, l'arancia pelata al
vivo, le mandorle sfogliate, tostate per accentuarne il sapore, i fiocchi di
sale affumicato, che creano un particolare e piacevole contrasto e, per finire,
un'emulsione di extravergine e balsamico, il cui retrogusto dolce si
contrappone alla tenue acidità dell'arancia.
Qualche fogliolina di menta romana, infine, giusto come
guarnizione, per creare un contrasto cromatico con la tonalità del piatto.
Ingredienti (per 4 persone)
- Un etto di spigola, pesata già pulita
- Un arancia
- Due cucchiai di mandorle sfogliate
- Quattro cucchiai di olio extravergine d’oliva
- Un cucchiaio di aceto balsamico (vero)
- Qualche foglioline di menta romana (per guarnire)
- Sale affumicato (o sale normale)
- Pepe bianco
Partite con le mandorle, mettendole in un padellino
anti-aderente e portandolo sul fuoco, a fiamma media.
Fate scaldare e proseguite, girando spesso, fino a quando
le mandorle non cominceranno ad assumere un bel color bruno tenue, segno che la
tostatura procede come si deve.
Girate spesso, come dicevo, per far si che la tostatura
sia uniforme, quindi spegnete e fate freddare le mandorle su un piatto e non
nella padella, dato che il suo calore residuo potrebbe continuare il processo
di tostatura oltre il giusto.
In alternativa - metodo altrettanto valido - potete
tostare le mandorle in forno, anche se la cosa richiederà qualche minuto in
più.
Dedicatevi poi alla sfilettatura della spigola - se siete
bravi e convincenti, potete sperare nella misericordia del pescivendolo e
farvela sfilettare da lui - operazione per la quale ci vuole un po' di pratica
e di pazienza.
Prendete un coltello non troppo grande, con la lama
flessibile e ben affilata, poi prendete la spigola e tagliategli via le testa,
in modo che il corpo poggi meglio sul tagliere.
Partendo dalla coda, incidete la polpa e,tenendo la lama
del coltello a contatto con la lisca centrale, tagliate per tutta la lunghezza,
mantenendo sempre il coltello ben a contatto con la lisca, fino ad uscire dalla
parte della testa.
Girate il pesce e ripetete per l'altro lato. Tutto
sommato più facile a farsi che a dirsi.
Usando un paio di pinzette (ci sono quelle specifiche per
il pesce), rimuovete le lische residue, che si trovano nella parte centrale dei
filetti e poi, sempre usando un coltello affilato, rifilate i filetti,
rimuovendo la parte di pelle sui bordi che, normalmente, è più spessa e meno
gradevole, sia alla vista che al gusto.
Rimuovete infine la parte più scura della polpa, quella
vicino alle interiora, che ha un sapore piuttosto forte e amaro.
Mettete ora i filetti su un tagliere, con la pelle
rivolta verso il basso e usando sempre il coltello affilato, cominciate a
ricavare le singole fettine per il carpaccio, partendo vicino alla coda e
muovendovi gradualmente verso la testa, man mano che procedete con le fettine.
Dovete far lavorare la lama del coltello, senza forzare troppo,
cosa che causerebbe la rottura delle sottili fettine di pesce.
Passate poi all'arancia, che dovrete pelare al vivo, che vuol dire sbucciare le
arance, eliminando anche la parte bianca, in modo che, appunto, vi si mostri la
polpa in tutto il suo splendore.
Per la pelatura, quindi, mettete l'arancia sul tagliere
e, usando un coltello molto affilato, tagliate la buccia, partendo dall'alto,
prendendo anche la parte bianca, avendo cura di lasciare, come vi dicevo, la
polpa a vista.
Dopo la pelatura, dovrete anche ricavare i singoli
spicchi, anche in questo caso senza la sottile buccia bianca che li ricopre.
Per fare questo, dovete prendere un coltellino affilatissimo, praticamente un
rasoio, e fare dei tagli che seguano la pellicina bianca di ciascuno spicchio,
in modo che questo possa poi separarsi dall’arancia, lasciando al suo posto la
pellicina.
Se il tutto non vi è chiaro, qui c’è un video, trovato
su YouTube, che illustra il procedimento.
Mi raccomando, la pulitura al vivo è importante, altrimenti, quando vi mangerete il carpaccio,
vi ritrovereste con la pellicina bianca tra i denti, cosa che rovinerebbe, in
parte, l'armonia del tutto.
Una volta ottenuti i singoli spicchi, sempre usando un
coltello molto affilato, dividete in due o in tre ciascuno spicchio, nel verso
della lunghezza, in modo da ottenere, in sostanza, degli spicchi più sottili.
Mi raccomando, cercate di ottenere degli spicchi molto
sottili, quasi delle fettine, altrimenti il gusto delle arance prevarrà su
quello del rombo.
Bene, il più è fatto e non resta che comporre il tutto.
Prendete i piatti dove servirete il carpaccio e poi fate
una sequenza alternata di spigola e arancia, cominciando e terminando
l'alternanza con il pesce.
Preparate poi l'emulsione di olio extravergine e
balsamico, orientandovi su una proporzione di quattro parti di olio ed una di
balsamico, mescolate per bene, quindi bagnateci rapidamente il carpaccio, senza
esagerare e aiutandovi con un cucchiaino.
Su ogni porzione date infine una leggera macinata di pepe
bianco, distribuite qualche fiocco di sale affumicato e completate con le
mandorle sfogliate e con qualche fogliolina la menta romana.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: ottimo e invitante antipasto, da gustare con un calice di Prosecco Superiore di Valdobbiadene di Foss Marai.
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