Complice una passeggiata insieme a mia moglie al mercato
dell'Esquilino (ex mercato di Piazza Vittorio), nell'attesa che nostra figlia
terminasse una delle tante attività del sabato mattina, che tanto allietano i
nostri weekend, mi sono portato a casa un piccolo scorfano, che ho deciso di
usare per un carpaccio.
In aggiunta, tanto per provare qualcosa di nuovo, una
cialda di pomodoro, realizzata facendo essiccare in forno una classica salsa
pronta di pomodori datterini - ebbene si, compro anch'io prodotti in scatola -
con la quale ho poi creato una sorta di base per il carpaccio, base che
ovviamente si potesse mangiare insieme al pesce.
La preparazione della cialda è molto facile e richiede
giusto la pazienza di aspettare la sua essiccazione, che ho fatto in forno a
circa 60° di temperatura, aggiungendo giusto un poco di zucchero per ridurre
l'acidità del pomodoro.
Per il resto, condimento essenziale, con un poco di
mandorla grattugiata, un pizzico di finocchietto selvatico, sale rosa
dell'Himalaya, pepe bianco e olio extravergine.
Ingredienti (per 4 persone)
Per il carpaccio
- Uno scorfano di circa un chilo
- Quattro mandorle pelate
- Un ciuffo di finocchietto selvatico
- Olio extravergine di oliva
- Sale rosa dell'Himalaya
- Pepe bianco
Per la cialda di pomodoro
- Mezzo litro di passata di pomodoro (vedi dopo)
- Zucchero semolato
- Pepe bianco
Per prima cosa dedicatevi alla cialda di pomodoro, che
dovrà passare in forno almeno un paio d'ore.
Scegliete quindi una passata di buona qualità -
ovviamente, d'estate, potete preferire pomodori freschi, pelandoli,
eliminandone i semi e poi frullandoli - meglio se preparata con una varietà
dolce di pomodori, come appunto i datterini.
Prendete poi un'ampia teglia da forno - per sicurezza
prendetene una a misura del vostro forno - metteteci un foglio di carta da
forno, in modo che la ricopra completamente, poi versate sulla carta la passata
di pomodoro.
Muovendo delicatamente la teglia e dando qualche colpetto
nella sua parte inferiore, fate in modo che la passata si distribuisca uniformemente
sulla carta, formando uno strato di non più di un paio di millimetri di
spessore.
Mettete la teglia in forno a 60° e lasciatecela per
almeno un paio d'ore, trascorse le quali verificherete, toccando il pomodoro,
che la sua consistenza sia diventata piuttosto solida, quasi elastica, e il suo
spessore ulteriormente ridotto per effetto dell'evaporazione dell'acqua.
Cercate di non far indurire troppo la cialda, quasi fosse
un biscotto, altrimenti dopo diventerà difficile tagliarla senza farla
spezzare.
Quando la cialda è pronta, tiratela fuori dal forno e
fatela freddare. Se per qualche motivo la cialda fosse diventata troppo biscottata - ve ne accorgete provando a
sollevarne una delle sue estremità - lasciatela freddare in un luogo umido, in
modo che possa recuperare parte della sua elasticità.
Solo dopo che la cialda si è freddata, tagliatela
dandogli la forma che preferite, per poi usarla appunto come base del carpaccio.
Se non volete correre rischi, piuttosto che fare una base di un solo pezzo,
fatene di più piccoli e di dimensione regolare e poi usateli per comporre la base.
Bene, mettete la cialda da parte e procedete a sfilettare
lo scorfano - se siete bravi e convincenti, potete sperare nella misericordia
del pescivendolo e farvelo sfilettare da lui - operazione per la quale ci vuole
un po' di pratica e di pazienza.
Prendete un coltello piuttosto piccolo, con la lama
flessibile e ben affilata, poi prendete lo scorfano e tagliategli via le testa,
in modo che il corpo poggi meglio sul tagliere.
Partendo dalla coda, incidete la polpa e,tenendo la lama
del coltello a contatto con la lisca centrale, tagliate per tutta la lunghezza,
mantenendo sempre il coltello ben a contatto con la lisca, fino ad uscire dalla
parte della testa.
Girate il pesce e ripetete per l'altro lato. Tutto
sommato più facile a farsi che a dirsi.
Usando un paio di pinzette (ci sono quelle specifiche per
il pesce), rimuovete le lische residue, che si trovano nella parte centrale dei
filetti e poi, sempre usando un coltello affilato, rifilate i filetti,
rimuovendo la parte di pelle sui bordi che, normalmente, è più spessa e meno
gradevole, sia alla vista che al gusto.
Rimuovete infine la parte più scura della polpa, quella
vicino alle interiora, che ha un sapore piuttosto forte e amaro.
Mettete ora i filetti su un tagliere, con la pelle
rivolta verso il basso e usando sempre il coltello affilato, cominciate a
ricavare le singole fettine per il carpaccio, partendo vicino alla coda e
muovendovi gradualmente verso la testa, man mano che procedete con le fettine.
Dovete far lavorare la lama del coltello, senza forzare
troppo, cosa che causerebbe la rottura delle sottili fettine di pesce.
Forza che il più è fatto.
Prendete i piatti che avete scelto e, su ciascuno, fate
la base con la cialda di pomodoro, poi sopra di essa disponete le fettine di scorfano,
cercando di dargli una forma che, complessivamente, richiami quella della base.
Prendete un foglio di carta da forno tagliato a misura e
poggiatelo sul carpaccio, poi esercitate un minimo di pressione in modo da
livellare il pesce, ripetendo ovviamente per tutti i piatti.
Salate ogni porzione con il sale rosa e con una leggera
macinata di pepe bianco, poi prendete le mandorle e, usando una grattugia che
vi consenta di ricavarne delle piccole lamelle, grattugiatele direttamente
sopra a ciascun carpaccio, senza esagerare nella quantità.
Completate con un filo d'olio extravergine, che potrete
distribuire meglio aiutandovi con un cucchiaino, e con il finocchietto
selvatico, che aggiungerete direttamente sul carpaccio, senza tritarlo con il
coltello per non alterarne il colore, magari aiutandovi con delle piccole
forbici, con le quali taglierete le sue piccole punte.
Completate la guarnizione aggiungendo elementi di vostro
gusto e portate velocemente in tavola.
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