L'ispirazione è nata durante la mia partecipazione alla
fase finale del concorso “Cucina da Errico”, dove lo Chef stellato Errico Recanati, ha abbinato una sua creazione alla mia ricetta in gara, che nella
sua struttura ricorda abbastanza il piatto che vi propongo.
Un piatto che, per la verità, non so nemmeno io se sia
una ricetta o una sorta di acquerello,
ma mi sentivo ispirato, il 21 marzo, giorno di primavera, che ho piluccato qua
e là alla ricerca d ingredienti con i quali comporre qualcosa di molto
colorato.
Non l'ho neanche assaggiato, visto che ne ho preparato
una sola porzione per mia moglie, che faceva le ore piccole in ufficio, così da
fargli trovare qualcosa di particolare al rientro a casa. Devo dire che ha
gradito.
In sostanza, quindi, una sorta di matrimonio tra il mare,
che prende vita grazie alle vongole, alle cozze, alle cappesante, ai gamberoni
e alla bottarga, e alla terra, dove il prato è una crema di asparagi, sul quale
ci sono le fragole, i mirtilli e i pomodorini confit, che con i loro sapori donano un buon mix di elementi dolci
e acidi.
Completano il piatto i dadini di pane saltati in padella
con un poco di olio, che con la loro croccantezza creano un buon contrasto anche
nella consistenza.
Condimento con un sale delle Saline di Cervia, leggermente
aromatizzato con la Salicornia, che voi potete tranquillamente sostituire con
del sale marino integrale, pepe bianco, olio extravergine di oliva e polvere di
pistacchi.
Ingredienti (per 4 persone)
Per il mare e la terra
- Quattro cozze
- Quattro gamberoni
- Quattro cappesante
- Sedici vongole
- Quattro fragole
- Dodici mirtilli neri
- Venti cubetti di mollica pane
- Un po' di bottarga di muggine in sacca
- Un cucchiaio di pistacchi sgusciati non salati
- Olio extravergine di oliva
- Sale marino
- Pepe bianco
Per la crema di asparagi
- Un mazzo di asparagi
- Olio extravergine di oliva
- Sale e pepe bianco
Per i pomodorini confit
- Otto pomodorini datterino o ciliegino (anche misti)
- Un cucchiaino di zucchero semolato
- Origano secco
- Paprica dolce
- Sale e pepe bianco
Partite senza dubbio con i pomodorini, la cui
preparazione richiederà almeno un'ora e mezza, tagliandoli a metà nel verso
della lunghezza e disponendoli, con la parte tagliata rivolta verso l'alto, su
una teglia, sulla quale avrete messo un foglio di carta da forno.
Distribuite sopra ai pomodorini il sale, il pepe,
l'origano, lo zucchero e poca paprica dolce, poi accendete il forno, impostate
la temperatura a 90° e infornate i pomodorini, lasciandoli appassire per circa
un'ora e mezza.
Mentre i pomodorini si crogiolano nel forno, dedicatevi
alla passata di asparagi, lavandoli e tagliandoli in pezzi, a partire dalle
punte, fino a fermarvi quando cominciate ad arrivare alla parte più dura del
gambo.
Prendete una pentola, metteteci abbondante acqua,
salandola il giusto, poi portatela sul fuoco e, quando raggiunge il bollore,
tuffateci gli asparagi, che farete cuocere a fiamma vivacissima e senza
coperchio fino a quando non saranno morbidi, ma ancora con un residuo della
loro croccantezza.
Mentre gli asparagi si cuociono, prendete una ciotola
bella grande e riempitela con acqua freddissima, meglio ancora se aggiungerete
anche del ghiaccio (volendo potete usare la vasca del lavandino, ovviamente
pulita a specchio).
Quando gli asparagi sono cotti, prelevateli con un
mestolo bucato e travasateli nell’acqua ghiacciata, in modo da, come si dice in
gergo, fissarne la clorofilla, cosa
che gli consentirà di mantenere un colore verde brillante.
Non appena saranno freddi, togliete gli asparagi
dall’acqua ghiacciata e fateli scolare per benino, ricordandovi anche di non
buttare la loro acqua di cottura, dato che vi servirà per regolare la densità
della crema.
Mettete gli asparagi nel frullatore, aggiungete sei
cucchiai d’olio extravergine, poi aggiungete anche mezzo mestolo scarso
dell’acqua di cottura degli asparagi, avendo cura che questa sia al più
tiepida, meglio ancora se fredda.
Fate andare il frullatore alla massima velocità per una
prima sgrossatura, poi valutate se sia il caso di unire altra acqua di cottura,
in modo da giungere ad una densità simile a quella di una vellutata.
Regolate di sale, date una macinata di pepe bianco e poi
fate andare il frullatore abbastanza a lungo da ottenere una crema liscia e
senza residui solidi, cosa che, considerando che gli asparagi sono un po'
fibrosi, richiederà almeno un paio di minuti di frullatore alla massima
velocità.
Mettete la crema da parte, lasciandola nel frullatore,
dato che prima di usarla dovrete usarlo nuovamente per emulsionare olio e acqua
che, nel frattempo, si saranno probabilmente separati (la separazione risulta
evidente quando, versando la crema nel piatto, tutto intorno si forma una sorta
di anello liquido, costituito appunto dall'acqua che si è separata dalla
componente grassa).
Tanto che aspettate la cottura dei pomodorini, preparate i dadini di pane, scegliendo un pane casareccio dalla mollica ben compatta, come il pane toscano o quello di Lariano.
Tanto che aspettate la cottura dei pomodorini, preparate i dadini di pane, scegliendo un pane casareccio dalla mollica ben compatta, come il pane toscano o quello di Lariano.
Ricavate le fette di pane, poi eliminate la crosta e
tagliate la mollica in dadini regolari, di circa un centimetro di lato.
Prendete una padella, meglio se anti-aderente, metteteci
due o tre cucchiai d'olio extravergine, portatela sul fuoco, a fiamma media, e
quando l'olio è ben caldo, unite i dadini di pane, facendoli saltare
velocemente e girandoli, in modo che possano dorarsi su tutti i lati.
Quando i dadini sono pronti, travasateli su un piatto,
sul quale avrete messo qualche foglio di carta da cucina, in modo che l'olio in
eccesso possa essere assorbito.
Mettete ora i pistacchi nel mixer, meglio se quello ad
alta velocità, che si usa appunto per la frutta secca, facendolo andare fino a
quando i pistacchi non saranno ridotti in una sorta di polvere, simile, per
dimensione delle singole briciole, al
pangrattato, quando però questo è grattato piuttosto grossolanamente.
Passate quindi alle fragole, che taglierete in piccoli
dadini, di non più di mezzo centimetro di lato.
Per i mirtilli, invece, nulla dovete fare, dato che li
userete interi.
Bene, la parte della terra
è a posto e potete dedicarvi a quella marina.
Pulite i gamberoni, rimuovendo la testa, il guscio e la
coda, ricordando che con le teste, al solito, potete farci un brodetto o una bisque, da usare poi per insaporire
qualche altra creazione.
Rimuovete anche il filamento intestinale, provando ad
estrarlo delicatamente o, se si dovesse rompere, facendo una piccola incisione
sul dorso dei gamberoni e togliendolo usando la punta di un coltellino, poi
mettete i gamberoni sul tagliere e tagliateli in pezzi lunghi non più di un
centimetro.
Prendete una padella, metteteci un paio di cucchiai di
olio extravergine e portatela sul fuoco e, quando l'olio è molto caldo, unite
le cozze, le vongole e qualche cucchiaio di acqua, che a causa della
temperatura evaporerà rapidamente, aiutando l'apertura dei molluschi, coprendo
poi rapidamente con il coperchio.
Fermate la cottura non appena i gusci si saranno aperti,
in modo da avere dei molluschi molto morbidi, quasi crudi e non gommosi.
Mettete i molluschi da parte, al calduccio, e dedicatevi
alle cappesante che, se avete prese
ancora chiuse, per prima cosa dovrete aprire, infilando la lama di un coltello
con la punta stondata - più che altro per non farvi male - tra le due valve,
vicino alla loro base, e muovendo lungo tutta la linea di separazione, in modo
da separarle.
Aperte le cappesante, lavate accuratamente il mollusco
sotto l'acqua corrente, per eliminare ogni impurità, e poi date un ultima
sciacquata immergendo il mollusco in acqua fredda salata.
Separate quindi il corallo - la parte arancione - dal
mollusco, quindi prendete l'ennesima padella, ancora una volta meglio se
anti-aderente, metteteci un paio di cucchiai di olio extravergine e portatela
sul fuoco, a fiamma media, e quando l'olio è caldo unite le cappesante e i
coralli, facendo rosolare entrambi su tutti lati, salando e pepando più o meno
a metà cottura.
Togliete i coralli dopo poco più di un minuto, mentre il
mollusco fatelo cuocere un po' di più, ma senza indugiare troppo - un paio di minuti in totale dovrebbero bastare - pena ritrovarvi con delle
cappesante dure e gommose.
Spegnete, fate appena intiepidire, poi tagliate le
cappesante a fettine, quasi doveste fare una tagliata e, finalmente, procedete
con la composizione finale del piatto.
Per prima cosa distribuite sul fondo di ciascun piatto un
mestolo della crema di asparagi, così da realizzare il prato, sul quale poi disporrete tutti gli elementi, scegliendo la
configurazione che più vi ispira, considerando la natura artistica del piatto
(la foto è giusto un'idea).
Completate con un giro d'olio extravergine, poi
distribuite un poco di polvere di pistacchi e di bottarga, che grattugerete con
un grattugia adatta, come ad esempio questa
della Microplane.
Abbinamento consigliato dall’Enoteca Colordivino: per l'abbinamento a questo splendido quadro (pardon, piatto) suggerisco un vino bianco dal profumo intenso, ampio, di grande eleganza e persistenza, con sentori di miele e fiori di campo. Un grande vino friulano, tra i migliori in Italia, come il Vintage Tunina di Jermann.
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